Home > SINDACATO BNL – “Si salvi chi può”

SINDACATO BNL – “Si salvi chi può”

par InfoAut Bnl

Publie le giovedì 4 settembre 2014 par InfoAut Bnl - Open-Publishing

In questo mese che divide il periodo feriale dalla partenza del neo –
Consorzio si assiste ad un gran fervore delle Organizzazioni Sindacali
esistenti in Bnl.

Ci si prepara a battagliare rispetto alle più che sicure “cazzate” che
fatalmente la Bnl combinerà nell’attuazione pratica
dell’esternalizzazione? No, tuttaltro.

Il problema è invece la ricollocazione dei dirigenti sindacali.

Si da il caso, infatti, che gli accordi di categoria del 2010
riguardanti le libertà sindacali e che entrano nel merito anche delle
garanzie per i dirigenti sindacali in caso appunto di esternalizzazioni,
garantiscano automaticamente, nella interpretazione che ne dà Bnl,
soltanto i massimi vertici del sindacato aziendale/nazionale,
praticamente non più di una persona per ogni sigla per l’intera Bnl.

E si da il caso invece che, per motivi storici,siano invece moltissimi i
dirigenti sindacali formalmente collocati nelle strutture/banca
destinate alla esternalizzazione.

Non solo quindi nelle situazioni ( Roma/Aldobrandeschi e Milano/Deruta)
destinate in toto o quasi appunto alla nuova azienda consortile, ma
anche nelle vecchie filiali capitava che moltissimi sindacalisti
facessero formalmente parte delle strutture Apac ( dove è meno
“drammatico” che ci si assenti per permesso sindacale rispetto a
situazioni invece di front-office ) e addirittura capitava spesso che i
sindacalisti del tutto distaccati dal servizio venissero formalmente
collocati negli organici della Direzione Risorse Umane che, come le
strutture Apac, è anch’essa destinata alla esternalizzazione.

Quindi se ci si tenesse, come sarebbe corretto, ad una “fotografia”
della situazione al momento dell’accordo di esternalizzazione stipulato
tra Gruppo Bnl e sindacati, probabilmente, almeno nelle grosse piazze,
sarebbero più i dirigenti sindacali destinati al Consorzio che non
quelli che rimarrebbero in Bnl.

Ma dato che la Bnl, in questi frangenti epocali, non si è mai dimostrata
una azienda seria, in questi mesi si è assistito a tutta una serie di
avvicendamenti/aggiustamenti di tipo clientelare, in verità riguardanti
non solo i sindacalisti ma anche semplici lavoratori ed altri ancora se
ne stanno alacremente costruendo in questo mese di settembre che precede
lo scorporo.

Per cui, alla fine della fiera, capiterà che non saranno pochi i
lavoratori inizialmente destinati allo scorporo che se la
“scapoleranno” ed al tempo stesso non saranno pochi i colleghi che non
dovevano essere esternalizzati e che invece finiranno per esserlo, il
che potrebbe creare seri contenziosi di varia natura, anche di tipo
giudiziario, nei prossimi mesi.

Per quanto attiene specificatamente i sindacalisti probabilmente la cosa
sarebbe anche passata sotto silenzio se non fosse che nel frattempo
alcuni di questi, non destinati alla esternalizzazione, si fossero fatti
i conti in tasca e già stavano pregustando improvvise carriere
all’interno delle strutture sindacali in sostituzione dei molti che
invece sembravano, per appartenenza formale di ufficio, essere in uscita
verso il Consorzio, in sostanza, come si dice a Roma, già si sentivano
in corsa per occupare “i mejo posti”

Questa nuova situazione di avvicendamenti strumentali e clientelari,
deludendo certe aspettative, ha quindi creato fatalmente feroci faide
tra sigle ed anche all’interno delle singole sigle medesime, che stanno
al momento duramente impegnando il sindacato aziendale e la stessa Bnl,
alle prese con le più disparate, complicate e squallide richieste di
“ricollocazione”, richieste spesso pure in netta contraddizione tra di
loro.

Ora, non abbiamo problemi a comprendere il fatto che, per motivi appunto
storici, la parte migliore (o almeno quella meno peggio)del più
complessivo quadro sindacale aziendale sarebbe effettivamente in
larghissima parte destinata ad essere esternalizzata e che il sindacato
Bnl propriamente detto non può quindi trovarsi a rinunciare dall’oggi al
domani alla quasi totalità dei propri quadri validi ( o almeno meno
invalidi) per far posto a personaggi invece considerati, quasi sempre
tuttaltro che a torto,del tutto inadeguati a ruoli di dirigenza
sindacale aziendal/nazionale.

Però, uscendo dalla logica tutta da “ceto politico” che tende a
garantire e riprodurre soprattutto sé stesso( a questo punto qual è
effettivamente la differenza con i politici ?) dei sindacati aziendali e
guardando invece le cose dal punto di vista dei normali semplici
lavoratori “in carne ed ossa”, ci viene da fare tutto un altro tipo di
considerazione.

E cioè che questo tentativo di “fuga di massa” dalla nascente azienda
consortile da parte di moltissimi dirigenti sindacali si spiega pure con
il fatto che costoro NON HANNO, QUANDO SI TRATTA DEL LORO DESTINO
INDIVIDUALE, QUESTA GRANDE FIDUCIA IN QUELLE “GARANZIE”, CONTENUTE
NELL’ACCORDO DI CESSIONE DI RAMO D’AZIENDA, “GARANZIE”CHE INVECE HANNO
TANTO MAGNIFICATO COME CERTE ED ASSOLUTE NELLE ASSEMBLEE COI LAVORATORI
DEI MESI SCORSI.

E questo ci sembra decisamente molto inquietante.

3 Settembre 2014

InfoAut BNL – Redazione


Portfolio