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LA SINISTRA E LA TRAPPOLA DELL’EURO - Roma 22 novembre

par Coordinamento Sinistra contro l’Euro

Publie le giovedì 20 novembre 2014 par Coordinamento Sinistra contro l’Euro - Open-Publishing
5 commenti

La moneta unica, concepita come strumento per superare gli squilibri tra i paesi europei e consentire all’Unione di tener testa alla sfida della globalizzazione, ha fallito su entrambi i fronti.

Mentre le discrepanze tra paesi forti e deboli e le diseguaglianze sociali all’interno dei singoli paesi si sono accentuate, l’Europa è addirittura diventata l’epicentro della crisi economica globale.

Hanno fatto fiasco le dottrine monetariste ed i trattati neoliberisti posti a fondamento dell’Unione e della moneta unica. Malgrado ciò tecnocrati e oligarchie europee si arroccano a difesa di impossibili vincoli di bilancio e di politiche austeritarie che aggravano recessione, deflazione, disoccupazione di massa, miseria e degrado sociale.

Il governo Renzi, a dispetto dei suoi annunci mirabolanti e per quanto pasticciata sia la sua Legge di stabilità, ha scelto di obbedire ai diktat di Bruxelles, Francoforte e Berlino. Continuando a colpire il popolo lavoratore e premiando solo il grande il capitalismo finanziario e industriale, l’Italia va dritta verso l’abisso.

Esistono le condizioni ed i tempi per riformare l’Unione monetaria? Oppure la sua dissoluzione è nell’ordine delle cose? E se è così, come evitare che la riconquista da parte degli Stati delle loro sovranità sia pilotata da forze reazionarie e scioviniste?

Un’uscita da sinistra dalla trappola dell’euro non è solo necessaria, è possibile.

Ne parliamo con:

Emiliano Brancaccio, Stefano Fassina, Paolo Ferrero, Vladimiro Giacché, Enrico Grazzini, Leonardo Mazzei.

presiede: Giancarlo D’Andrea

Roma

Sabato 22 novembre, Ore 15:00
Presso: Hotel Universo
Via Principe Amedeo 5/b

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Coordinamento Sinistra contro l’Euro

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Messaggi

  • Non sono un economista e di economia ne capisco poco ma perchè l’euro sarebbe una " trappola"? A mio modo di vedere una moneta, quyalunque essa sia, è solo una unità di misura dei beni o dei servizi come il litro o il chilo. Quanto costa questo libro? 1 euro, un dollaro e 20, 135 yen è la stessa cosa! Se il mio stipendio mi viene accreditato in lire o dollari o rubli sarei più ricco che se mi venisse accreditato in euro? Non credo, sarebbe sempre lo stesso identico stipendio con cui potrei comprare esattamente la stessa quantità di beni o servizi, no?Allora dov’è la "trappola"? L’euro è uno strumento come il binocolo o l’auto o il computer lo puoi usare bene o male ed era, almeno a mio parere, un potente strumento per superare le differenze fra paesi dell’Unione ma era solo l’inizio di una serie di riforme per uniformare tutti i paesi dell’unione.E così è stato usato bene da alcuni paesi e male da altri come appunto Italia, Spagna e Grecia che non solo non hanno fatto riforme ma le hanno fatte male e truccando bellamente i conti come il peggiore dei truffatori come un Madoff che perpetua un infinito " schema Ponzi". Se oggi l’Italia paga interessi sul suo debito 3 o 4 volte superiori alla Germania è colpa della Germania o dell’Italia? Se io presto i soldi ad un amico e non gli chiedo interessi o gliene chiedo di molto bassi è perchè mi fido di lui, perchè l’Italia non è credibile come la Germania?E’ colpa dell’euro? E come si spiega che tutti i paesi dell’Unione ( compresi Grecia e Spagna) vedono crescere il PIL( anche se di poco) mentre l’Italia è l’unica in recessione perenne? E’ sempre colpa dell’euro? Molto comodo trovare un capro espiatorio a cui dare tutte le colpe ed autoassolversi!
    michele

    • Un passo avanti, una marcia complicata

      24 novembre.

      Si è svolto ieri a Roma, il previsto incontro “La sinistra e la trappola dell’euro“. Sala gremita, come speravamo. Il dialogo tra i relatori, malgrado l’assenza di Stefano Fassina (dovuta ad un impedimento improvviso e di forza maggiore) è stato di ottimo livello, a tratti vibrante e intenso. Pur con diverse letture, condivisa da tutti i relatori la critica ai trattati su cui l’Unione europea è stata edificata, e dunque quella alla moneta unica, considerata un fattore decisivo della crisi senza precedenti in cui versano le economie italiane ed europee. Comune la considerazione che il regime della moneta unica, oltreché sull’orlo del collasso, è per sua natura oligarchico, antipopolare e antidemocratico.

      Diverse tuttavia le ricette per venir fuori dal marasma. Sul piano delle misure economiche, non temiamo di sbagliare se affermiamo la sostanziale sintonia tra quelle avanzate da Brancaccio, Giacché e Mazzei: l’uscita dall’eurozona, anche unilaterale, è un atto decisivo e preliminare, ma dovrà essere accompagnata da non meno importanti misure quali il controllo pubblico sulla Banca d’Italia, la nazionalizzazione del sistema bancario, una ristrutturazione del debito pubblico, un piano per la piena occupazione, misure di protezione dei salari e di salvaguardia dell’economia italiana dall’assalto delle forze che guidano la globalizzazione. Quella che noi, definiamo un’uscita da sinistra dall’euro.

      Dissonanti, da questo punto di vista, le proposte avanzate da Enrico Grazzini e Paolo Ferrero. Entrambi ritengono che l’euro sia “insostenibile”, ma siccome l’agonia della moneta unica potrebbe durare a lungo vista la potenza delle forze che lo difendono, invece di puntare sull’uscita, occorre avanzare proposte “più realistiche” e “mediane”.

      Grazzini, Brancaccio, D’Andrea, Mazzei, Giacchè, Ferrero
      Grazzini, ritenendo che “l’uscita unilaterale è difficilmente praticabile, e avrebbe comunque esiti molto incerti, per non dire pericolosi e negativi”, ha quindi difeso la proposta dei “Certificati di credito fiscale”, idea che per primo avanzò Marco Cattaneo nell’ottobre 2012, ed oggi rilancita e precisata da un appello sottoscritto assieme, oltre a Cattaneo, a Luciano Gallino e Stefano Sylos Labini. Per i dettagli vedi anche qui :

      http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2014/11/moneta-fiscale-per-rilanciare-leconomia.html

      Paolo Ferrero, anche lui sottolineando i “gravi rischi di un’uscita unilaterale”, ha difeso la prospettiva, secondo Ferrero non solo più “realistica” ma dal punto di vista politico “capace di costruire consenso egemonico”, della “disobbedienza ai trattati”, a partire dal Fiscal compact. Così fara Syriza, ha affermato Ferrero, se, come è auspicabile, andrà al governo prossimamente in Grecia. In quest’ottica, ci permettiamo di ricordare la cantonata che Ferrero ha preso con Hollande, che salutò come “disobbediente”.

      Al netto del successo dell’incontro, sul piano della partecipazione e della qualità degli interventi, è emerso un dato evidente, quanto sia difficile e arduo conformare una forza politica no-euro di sinistra che abbia un peso ed una taglia tali da giocare un ruolo decisivo nel marasma che vive il nostro Paese. La consapevolezza della necessità dell’uscita dall’eurozona, come pure la condivisione delle misure economiche che andrebbero prese contestualmente alla riconquista della sovranità monetaria, non paiono un “collante” sufficiente per rendere possibile l’unità politica, pur pluralistica. Pesano, e come, differenze di natura politica e teorica che vengono da molto lontano, due nodi vengono anzitutto al pettine, quello delle alleanze, eventuali o necessarie, nonché il giudizio sulla “questione nazionale”, o della sovranità.

      Da questo punto di vista sono da segnalare le dissonanze tra Emiliano Brancaccio da una parte, e dall’altra Giacché e Mazzei. Ma su questo dovremo tornare. Insomma, si diceva che non c’era una “sinistra no-euro”. Anche grazie al nostro Coordinamento quest’idea è stata smentita. Anche troppo, visto che di sinistre no-euro ce n’è più d’una.

      http://sollevazione.blogspot.it/2014/11/un-passo-avanti-una-marcia-complicata.html

    • «L’EURO NON È SOLO UNA MONETA, È UN REGIME» di Leonardo Mazzei

      27 novembre.

      Con l’introduzione dei lavori di Leonardo Mazzei, iniziamo la pubblicazione delle prolusioni svolte in occasione del convegno La sinistra e la trappola dell’euro, svoltosi a Roma il 22 novembre scorso. A bilancio avevamo già scritto a caldo. Ringraziamo per le riprese gli amici delle Brigate sovraniste per la Costituzione.

      http://sollevazione.blogspot.it/2014/11/leuro-non-e-solo-una-moneta-e-un-regime.html

      VIDEO intervento :

      http://www.youtube.com/watch?v=MZBBYrUWhiI&list=UUIUS1ZTwPg7TQNl8-sNzT8Q