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Milano, nazisti in arrivo per il raduno rock

par Michele Sasso

Publie le sabato 29 novembre 2014 par Michele Sasso - Open-Publishing

Sabato 29 novembre si ritrovano gruppi neofascisti e nostalgici del Führer per il raduno degli hammerskin. Bande nazi-rock inneggianti alle Ss e all’odio razziale respinte da altri paesi qui hanno trovato ospitalità

Ci risiamo. Milano capitale del raduno nazi-rock. Le indicazioni sono rigorosamente top secret, ma sabato 29 novembre arriveranno in città un migliaio di teste rasate provenienti da tutta Europa. Da capitale della resistenza durante il ventennio fascista a capitale dell’ultra destra

L’evento si chiama “Hammerfest 2014” e l’anno scorso a giugno tra i capannoni della periferia di Rogoredo aveva acceso le polemiche. Copione rispettato anche per la nuova edizione con il sindaco Giuliano Pisapia che parla di «sfregio ai valori della Costituzione» e le associazioni come Anpi, Libertà e Giustizia e osservatorio democratico sulle nuove destre sulle barricate per bloccare il meeting.

Lo scenario è quello della galassia nera: svastiche, saluti nazisti e slogan razzisti. Odio impastato da antiebraismo e slogan fascisti per cementare l’ avversione contro le comunità di migranti, di Rom e Sinti, più in generale tutto quello che rappresenta il diverso.

Violenti battesimi del sangue per i nuovi adepti sottoposti a pestaggi e costretti a lottare contro cani da combattimento. E poi fiumi di birra e musica ad altissimo volume come colonna sonora della supremazia ariana.

In programma un concerto di band neonaziste fatte arrivare dai fratelli della Skinhouse di Bollate. Per capire di che cosa si tratta, gli Hammerskin sono un’organizzazione internazionale nata negli Usa una trentina di anni fa da una costola del Ku Klux Klan.

Il pensiero Hammerskin sta tutto nella frase attribuita all’americano David Lane: «Dobbiamo assicurare l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi». Puro stile «White Power».

Il referente politico degli organizzatori del raduno sarà anche quest’anno Lealtà e Azione, l’associazione culturale che rappresenta la facciata «istituzionale» degli skinhead milanesi.

Nei giorni scorsi una delegazione ha partecipato ad Atene a una manifestazione insieme ai neonazisti greci di Alba dorata. Presenti anche loro per la kermesse lombarda.

IL FÜHRER NEI TESTI

I loro riferimenti ideologici e politici sono espliciti nei testi che canteranno a squarciagola all’Hammerfest.

Star della serata la band “Lunikoff”, dalla storia emblematica. In origine erano i “Endlösung” («Soluzione finale») ed era formata da elementi provenienti dal gruppo “Ariogermanische Kampfgemeinschaft” (associazione di combattimento ariogermanica). Poi hanno preso il nome di Landser, gruppo disciolto nel 2003 perché giudicato in Germania «un’associazione criminale» per l’ incitamento all’odio razziale.

Fino al «complotto Lunikoff» nel cui logo compare una “L” con una spada, le famigerate insegne della divisione di cavalleria SS Lützow, formata da Himmler negli ultimi mesi di guerra nel 1945. I nemici giurati nella loro musica sono i neri, i turchi, gli ebrei, gli omosessuali.

I “Vérszerzodé” sono invece una band ungherese appartenente al circuito «R.a.c» (Rock against communism) e di Blood and Honour, rete di promozione della musica nazi e gruppo politico fondato nel Regno Unito negli anni ottanta.
Il nome, letteralmente «Giuramento di sangue», allude al patto stipulato, secondo la mitologia nazionalsocialista, dalle prime sette tribù fondatrici dell’identità magiara.

Il ritornello di una loro canzone recita «Ein Volk, ein Reich, ein Führer» ovvero il motto hitleriano «Un popolo, un impero, una guida. Ospiti fissi negli appuntamenti più importanti delle camicie nere in Europa, da Budapest ad Atene.

In Svizzera è stato negato loro per ben due volte l’ingresso, come banda xenofoba, mentre in Slovacchia i membri sono stati arrestati. A completare l’esibizione i “Kommando skin” di Stoccarda, impegnati nella lotta contro l’immigrazione e la religione ebraico-cristiana.

QUALCUNO LI FERMI

I primi a chiedere di impedire il raduno sono stati quelli dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.

«Lo scandalo è palese -ragiona amaramente Saverio Ferrari- a Milano e in tutta la Lombardia si può fare mentre in altri paesi vengono prese misure più drastiche. L’escamotage è semplice: gli organizzatori si rivolgono in Questura e gli viene garantita la protezione del luogo. Sono stati legittimati con una sospensione di fatto della legge Mancino rispetto ad episodi evidenti di apologia e istigazione all’odio razziale, etnico e religioso quali sono questi raduni. Per questo motivo a dicembre ci saranno altri avvenimenti simili, si è sfondato un muro».

Il motivo ufficiale delle mani legate è la forma privata degli incontri. Discoteche, capannoni affittati ad hoc per una serata con le insegne più lugubri.

Anche Palazzo Marino ha chiesto alla Questura di vigilare sull’evento a rischio. Mentre il sindaco Giuliano Pisapia attacca: «Si annuncia nella città metropolitana un raduno europeo vilmente mascherato da "raduno rock". È inaccettabile, oltre che vietata dalla legge, qualsiasi iniziativa di promozione e propaganda di razzismo e omofobia. Stiamo facendo le dovute verifiche e già abbiamo già posto la questione a tutti i livelli, anche istituzionali, che si aggiungono agli appelli dell’Anpi, dei partiti e di altre associazioni per impedire un ulteriore sfregio ai valori della Costituzione e ai princìpi base di ogni democrazia».

Proteste e mobilitazioni (anche online con l’appello “Impediamo il raduno nazista” ha raccolto 4.600 firme) non hanno però fermato l’evento. Bande musicali in camicia nera canteranno inni razzisti e slogan truci ai più crudeli torturatori della storia del Novecento.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/11/26/news/milano-nazisti-in-arrivo-per-il-raduno-rock-1.189493

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