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La festa del Belapaese e la terapia del no

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 15 gennaio 2015 par Antonio Recanatini - Open-Publishing
9 commenti

La festa del Belpaese

La strategia del terrore sta ottenendo più di quanto sperato, le bombe vengono segnalate a una media impressionante, tutto funziona per il meglio.
Nell’euforia del momento, il pinocchietto presidente per conto della confraternita, ha anche contraddetto il comunicato della banca d’Italia, emesso il 17/12/2015 -le famiglie italiane sono più povere: la ricchezza netta complessiva è infatti diminuita dell’1,4% a prezzi correnti, in termini reali dell’1,7%. Dal 2007 ad oggi c’è stata una perdita di ricchezza costante, complessivamente pari all’8%-.
Il pinocchietto ripete che le famiglie italiane si sono arricchite, per assurdo.
Qualcuno è andato a salutare il peggior presidente di tutti i tempi, pochi per la verità, ma quei pochi svergognano tutti.
L’alta finanza regge bene, il popolo è depresso, abulico, insensibile di fronte alla raffica di falsi anatemi; tanto che si prospetta l’ipotesi di un pacchetto sicurezza imponente.
I cattolici pregano, convinti che dio veglierà sulle nostre vite.
Come? mancano i ribelli? mi spiace, ma quelli non li abbiamo cresciuti, i nostri figli hanno altro a cui pensare, non conoscono Gramsci e simulano i protagonisti dei film americani, ognuno con il suo touch, sempre più attori, sempre meno presenti, sempre meno soddisfatti.
La festa del Belpaese e quella della memoria copriranno altre memorie, tutto sembrerà vero, tranne la realtà odierna!
Per rimuovere quel che già è compromesso, dovremmo praticare la terapia del no, no alla mafia, no alle confraternite, no alla finanza internazionale, no allo smantellamento di scuole e ospedali, no all’uso di fondi per acquistare armi, no ai figli di papà prestati al palco, vogliamo gente del popolo.
La terapia del no s’insegna quando sono bambini, quando chiedono l’impossibile e si arriva a combattere contro i mulini a vento per esaudire i viziati del si. Bisogna dire no, i nostri figli devono imparare a saggiare il no. Vi sembra difficile? Invece è molto Semplice.. -Voglio il telefonino nuovo? rispondete no, abituateli, se non volete che al primo no di una donna o di un professore riflettano su un eventuale suicido. La terapia del no cresce ottimi combattenti e quando direte si, il vostro varrà molto di più.
Grazie alla terapia del no sono insorti i partigiani, pronti a morire per passione e amore della libertà.
Parola!

Messaggi

  • Ma quale "strategia del terrore", ma quali "bombe" ?

    A meno che non parliamo di Parigi, dove però di "bombe" non se ne sono viste, si è visto di tutto ma non le "bombe", qui in Italia c’è stato solo l’incendio, con straccetti imbevuti di spirito, di qualche cavo alla stazione di Bologna poco prima di Natale, storia peraltro mai rivendicata da nessuno.

    E che al massimo è un "sabotaggio" ... se era veramente questa l’intenzione .... e non fosse invece un semplice atto vandalico/teppistico ... ma non è certo "strategia del terrore" ....

    Ma perchè dobbiamo contribuire noi a crearlo sto "clima di terrore" inesistente ?

    E perchè mai dobbiamo celebrare una "onnipotenza del potere" anch’essa inesistente ?

    E poi non è nemmeno vero che lotte sociali in Italia non ci siano ... Roma ieri ha visto una giornata di lotta pesante ... coi movimenti sociali che hanno occupato l’Anagrafe ed i lavoratori del Comune il Campidoglio ... a Reggio Emilia i facchini hanno ottenuto una importante vittoria, la revoca di alcuni licenziamenti, con due giornate di picchettaggio durissimo ... a Milano ogni giorno si bloccano sfratti ... ma Recanatini li legge i giornali ?

    Poi, certo che ci vorrebbe ben altro ... che abbiamo sindacati e "sinistre" largamente peggiori che nel resto d’Europa ... ma casomai è questo che frena il dispiegarsi della lotta, non certo una "strategia del terrore" che sta solo nella testa di Recanatini ...

    • grazie del contributo, al tuo ottimismo, non saprei cosa rispondere, tranne che dirti che la vernice di idealità citata da Gramsci, quella che portò alla nascita del fascismo in Italia, aveva i tuoi stessi pensieri e la tua stessa soddisfazione, caro sign SENZANOME!

    • Lasciamo poi stare la enorme minchiata della "terapia del no" ...

      Che ci sia stata negli anni una specie di "overdose consumistica" non c’è dubbio ... ma non c’è dubbio nemmeno sul fatto che la crisi l’ha ampiamente ridimensionata dal 2008 ad oggi ...

      Curiosissima poi la questione sui partigiani ... sono diventati tanti e forti grazie ai "no" del regime fascista ... allora che facciamo, auspichiamo il fascismo al potere così poi provoca la reazione opposta ? ma per favore ...

      Ma quando la smetteranno in tanti di scambiare i siti di movimento per l’ antico "telefono amico" cui confidare le proprie angosce personalissime ed autoreferenziali ?

      Minkia ! La politica, molto più ancora quella "rivoluzionaria" , è una cosa seria !!!

    • questo è uno che non conosce il no, si vede, mettiti la maglia di lana stasera, mamma!

    • Visto che ho superato da un pezzo la sessantina il "no" lo conosco e come ...

      Così come ho considerato per lunga pezza il consumismo come nuovo "oppio dei popoli" ...

      Ma il consumismo sta morendo da solo con questa "decrescita infelice" che ci stanno imponendo ...

      E soprattutto non vedo in Italia alcuna "strategia del terrore" in atto ... il terrore vero è perdere il lavoro .... non arrivare più alla fine del mese ...

      Non si può vedere "terrore" in un focaraccio bolognese, peraltro episodio del tutto unico .... forse fatto per protesta contro la Tav .. o più realisticamente come puro divertimento impolitico di qualche giovinastro ... il "terrore" con l’alcool denaturato e le pezze da cucina ? siamo seri ....

      La "strategia della tensione" VERA l’ ho a suo tempo conosciuta, ne porto anche qualche segno sulla pelle ...

      E parlarne a pene di segugio ... serve solo a celebrare l’onnipotenza del potere ... fomentando un "terrore" inesistente ...

      E comunque bellaciao non è un luogo da esercizi intimistici ... dovrebbe servire ad organizzare la lotta ... e non al contrario a scotaggiarla ....

    • A parte che la strategia del terrore non è un’analisi specifica, comunque Mr Bean la penso diversamente, non vedo il carattere intimo nello scritto, ma non credo, neanche, sia possibile creare i presupposti che scatenarono la mia e la tua ira. Logicamente è un’opinione personale e come tale rimane

    • Non è questione di "ira".

      Sono semplicemente contrariato da chi, sia sulla stampa borghese ma anche nel filone demenzialmente "complottista" di certa compagneria, si è permesso di azzardare allucinanti paralleli tra il focaraccio di prima di Natale a Bologna e la strage del 2 Agosto 1980 o quella dell’Italicus nel 1974.

      Così il "terrore" si crea artificialmente anche se non c’è.

      Ed il "terrore" è certamente funzionale al potere anche quando, come in questo caso, è del tutto artefatto.

      Ed anche la polemica sul "consumismo" mi sembra largamente superata dagli eventi degli ultimi anni. Non nego che esista un elemento residuale del fenomeno, soprattutto per quanto riguarda la telefonia, ma non mi sembra certo questo il dato principale che frena in Italia lo svilupparsi della lotta sociale.

      Quanto piuttosto l’assenza di una sinistra politica e sociale degna di questo nome.

    • mi spiace che tu abbia letto questo, io non vado mai guardando i paralleli, non mi interessano e non mi interessa neanche dire che la storia si ripete. L’appunto è proprio su come impostiamo la nostra rivolta, sui facili entusiasmi che proponiamo, che ostentiamo nonostante portino a poco o nulla. Le ipotesi complottiste non rientrano nei miei parametri, stanne certo

    • Paralleli assurdi e "complottismo" non erano riferiti a te.

      Però uno che comincia l’articolo così :

      "La strategia del terrore sta ottenendo più di quanto sperato, le bombe vengono segnalate a una media impressionante ... "

      qualche dubbio lo suscita.

      All’inizio ho pensato che tu stessi parlando dei fatti di Parigi dove, pure se tutto è stato usato meno le "bombe", è innegabile che quella tragica vicenda, sia pure indirettamente, finisce per "terrorizzare" anche l’eventuale sviluppo di lotte sociali ecc. ecc.

      Ma poi invece nell’articolo parli solo dell’Italia ... dove, a parte il fatterello bolognese di cui prima, non si segnalano attentati di nessun genere da lunga pezza .... e del problema del "consumismo" che è tuttaltra questione .... e allora quell’ incipit iniziale veramente non trova spiegazione ... abbi pazienza ...