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Il fascismo ereditato

par Antonio Recanatini

Publie le domenica 25 gennaio 2015 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

qualcuno si starà chiedendo "da dove escono tutti questi fascisti?" o per dirla com un mio amico "da dove escono tutti questi ratti?"
A questa domanda bisogna aggiungere che parliamo di giovani, spesso giovanissimi. Io non mi porrei queste domande, i figli sono l’espressione di quel che emaniamo. I nostri figli hanno visto, vedono e , forse, vedranno i nostri movimenti, i nostri convenevoli, magari sanno del papà che non è quel santo che vuol far credere. Vedono con i loro occhi il perbenismo, la bieca riverenza dei genitori e dall’altra, le difficoltà, l’incapacità e l’impossibilità di adattarsi, vedono il mondo di plastica messo davanti come un muro da abbattere.
Ogni padre crede di essere un buon padre e ogni madre crede di essere una buona madre, forse lo siamo tutti, purtroppo le immagini esaltano l’ambiguità che avvampa il potere. Crescendo notano il grigiore di un sistema, quel sistema fonte inesauribile di tragedie, di nefandezze, di squallore.
Alla fine quel papà così tranquillo e giocoso, quel papà figlio dei figli della resistenza, in qualche modo, accetta o ha accettato; in certi casi, è il beneficiario di schemi consolidati. Molti diranno, "ma io non sono così", anzi... anzi, facendo bene i conti, nessuno di noi è così, siamo tutti lindi, puliti e ineccepibili.
I nostri figli ascoltano i discorsi che facciamo, quando critichiamo aspramente gli altri, quando predichiamo l’altruismo e altre convenzioni, poi scoprono che l’egoismo è una malattia eredita dalla sua famiglia. Certo non siamo tutti così, infatti essi apprendono dai migliori e proprio contro questi che hanno qualcosa da ridire, perché alzando il tappeto non facciamo in tempo a togliere il fango accettato o prodotto.
Quei ragazzi non sanno nulla di fascismo, ma conoscono perfettamente i costumi italiani, quel malcostume che lasciamo siano gli altri a combattere.
Il fascismo entra come sovversione, ribellione, rivalutazione; mi spiace, ma adesso possiamo opporre sono ampolle di vetro, ampolle di lettere, ampolle di consigli e non fatti.
Ricordiamoci sempre le parole di Gramsci "Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano".
Mai abbassare la guardia!

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