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Rinegoziazione e cancellazione del debito

par Antonio Recanatini

Publie le lunedì 26 gennaio 2015 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Ne approfitto per rivisitare due termini, particolarmente usati in questo periodo: cancellazione e rinegoziazione.
Per prima cosa, voglio precisare che la rinegoziazione è un termine atipico, nel senso che negoziare, trattare, patteggiare, sono più corretti nella formula tipica: negoziare di nuovo, trattare di nuovo, patteggiare nuovamente. (Ad esempio ritrattare non significa solo trattare di nuovo, ma negare quel che si è trattato).
CANCELLAZIONE significa annullamento, eliminazione, depennamento, revoca. Secondo alcuni testi deriva dal latino cassus, cassare. Cassare un dipinto significava colorare interamente la tela di una tinta unica per poter pittare di nuovo, (ripittare non è corretto). Uno scrittore che rivede il suo manoscritto e toglie una frase, un capitolo o elimina l’intero testo, sta cassando un capitolo, sta cassando l’intero testo. Cancellazione ed eliminazione non differiscono in nulla.
RINEGOZIAZIONE è sinonimo di ridiscutere, trattare di nuovo, è molto usato nel commercio, solitamente quando l’acquirente riflette sull’acquisto e vuole rinegoziare il costo. Anche politicamente con la rinegoziazione si chiede di rivedere. L’etimologia di negoziare proviene dal latino negotium, cje in senso pratico significa affare, letteralmente "non-ozio", lavorativo. In seguito subì delle varianti, fino ai giorni nostri.
Così, quando vi parleranno di rinegoziazione del debito pubblico, sapete che non significa cancellazione; a meno che qualche nuovo profeta aggiunga una sua interpretazione

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