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LIGURIA: LA SINISTRA "FUGGITIVA" (ORMAI DA DIECI ANNI)

par Autoconvocati per l’opposizione

Publie le mercoledì 18 febbraio 2015 par Autoconvocati per l’opposizione - Open-Publishing

LIGURIA: LA SINISTRA “FUGGITIVA” (ORMAI DA DIECI ANNI) di Franco Astengo

Nella seduta del Consiglio Regionale della Liguria svoltasi ieri 17 Febbraio è successo che è stato approvato un provvedimento che regala ai primari della sanità ligure la possibilità di svolgere il loro lavoro anche fuori dalle mura ospedaliere, in cliniche e strutture private.

Davvero un grosso regalo a questa categoria: come sottolineano oggi tutti i commentatori e i mezzi di comunicazione di massa.

E’ il “nuovo corso” liberista impostosi dopo l’esito delle primarie PD: ma succede anche che lo stesso PD si spacchi e, addirittura, che voti contro lo “storico” assessore alle sanità (e vicepresidente della Giunta, entrato in carica in questo ruolo dopo lo scandalo delle “spese pazze”) Claudio Montaldo, uno dei veterani provenienti dal PCI-PDS-DS. Vota contro anche un altro assessore, di origine cattolica, e diversi consiglieri alcuni dei quali provenienti dalla stessa professione medica.

Non è compatta neppure l’opposizione di centrodestra che, però, garantisce l’approvazione del provvedimento.

Dalla lettura del verbale della seduta emerge però un particolare inquietante: non c’è traccia della dichiarazione di voto dei due consiglieri della sinistra, Giacomo Conti (eletto in regione per la seconda volta consecutiva attraverso il listino e già segretario regionale di Rifondazione Comunista) e Matteo Rossi (eletto con SeL, poi passato alla Federazione della Sinistra, assessore dal 2010 allo Sport e al Personale).

Nel verbale non sono citati, né per un verso, né per un altro.

Risultavano assenti da questa importantissima seduta e non si sono pronunciati su questo provvedimento che ha determinato uno sconquasso politico così forte.

Se così fosse, come pare (l’Assessore Montaldo nel suo intervento ha accennato a una “sinistra fuggitiva”), saremmo all’ennesimo episodio d’ignavia politica perpetrato negli ultimi 10 anni di posizione subalterna alla giunta Burlando e alla sua deriva privatistica in tutti i campi: dall’edilizia, alla sanità, ai trasporti.

Rifondazione Comunista ha adottato, in Liguria, la sconcertante tattica del “non essere presente” negli snodi decisivi, come in questo caso, non assumendosi nessun tipo di responsabilità ma restando nell’ombra di una negativa gestione del potere, mantenendo assessorati (come nel caso del Comune di Savona) e spartendo posti nei consigli d’amministrazione delle partecipate.

“Anime belle” stanno cercando di costruire, sulla base dell’indignazione suscitata dall’orripilante spettacolo offerto dalle primarie del PD, una lista “a sinistra”: certo che con queste premesse i dati di credibilità sono davvero ridotti a zero.

Uno sforzo inutile per promuovere nuovamente i soggetti protagonisti della “sinistra fuggitiva”?