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ritorna il Digital Divide

Publie le domenica 1 marzo 2015 par Open-Publishing

Come una Araba Fenice risorge dalle ceneri il Digital Divide. Poteva il governo Renzi non cimentarsi anche lui?
Tutti i governi dal primo Prodi e più volte nel corso della sua vita fino ai governi Berlusconi, i cui ministri a diverso titoli e anche per ministeri che non centravano nulla ci hanno promesso per l’indomani la diffusione della fibra ottica. Da Sacconi a Brunetta alla ministra Gelmini e tutti a sparare cifre di investimenti che andavano dai miliardi alle centinaia di milioni, fino a qualche decina ( Brunetta e la Gelmini promisero che in sei mesi e con qualche decina di milioni avrebbero messo su ogni edificio scolastico ( anche fatiscente , anche pericolate) un ripetitore Wi Fi . Naturalmente balle del governo Prodi figuriamoci quelle dell’accoppiata Brunetta/Gelmini
Ora ci riprova Renzi che ha annunciato che il Consiglio dei ministri esaminerà martedì il provvedimento.
Con un piccolo problema ancora prima della sua discussione. La Telecom ( che rimane il più grosso operatore e che possiede la rete delle comunicazioni) si è defilata. Non accetterà mai lo switch off della sua rete in rame
Intanto il piano sottoposto al vaglio di Delrio che prevedeva che entro il 2020 almeno l’85% degli italiani avrebbe avuto 100 Mb è stato ridimensionato all’50% degli italiani.
Telecom intanto non vuol rinunciare al suo progetto Metroweb che prevede entro il 2017 che il 75% degli italiani sia servito da fibra ottica, ma l’ultimo miglio in rame, coniugando il colpo al cerchio e alla botte.

Naturalmente il tutto si completerà con lo spot pubblicitario, i fuochi d’artificio di Renzi e dei massmedia e con i fatti degli operatori che faranno quello che va nei loro interessi. Al massimo Renzi si adeguerà

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