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E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ...
par InformationGuerrilla
Publie le sabato 18 aprile 2015 par InformationGuerrilla - Open-Publishing13 commenti
Quando muore un compagno si ha un grande dispiacere. Ma quando muore un compagno che sentivi come un fratello, anche se per l’età poteva essere più un padre, è un colpo al cuore.
Apprendo oggi della scomparsa improvvisa, alcuni giorni fa, del compagno anarchico Marco Pacifici. Marco non era solo uno degli autori de La Strage di Stato, testo classico sulla strage di Piazza Fontana, era molto più di questo. Era un uomo generoso, che amava molto i compagni, soprattutto i giovani, che chiamava tutti suoi figli, lui che figli biologici non aveva potuto averne. Ma di quelle torture subite a cui a volte accennava non è mai stato detto. Ora questo non ha importanza.
((Marco è il compagno in piedi a sinistra )
Il compagno Marco è volato via e un po’ mi sento in colpa perché da tempo non gli scrivevo più ne l’ho più chiamato come all’inizio quando lo cercavo come un maestro di resistenza.
Mi rincuora di avere avuto la fortuna di incontrarlo una volta, un paio di anni fa, alla presentazione di un libro che è un pezzo di storia e di memoria: un pomeriggio memorabile insieme a altri compagni giovani e meno giovani, generazioni unite dalla memoria e dalla resistenza.
Resistenza, già, perché per una curiosa coincidenza tu eri nato il 25 aprile e ci scherzavi sul fatto che fossi nato proprio nel giorno della Liberazione. Hai sempre lottato contro le ingiustizie dello Stato da quando eri un ragazzino, contro il carcere che ha rubato alcuni anni della tua gioventù e negli ultimi tempi contro le ingiunzioni di pagamenti non dovuti. Ci mancherai tanto.
Ciao, monello! Non ti dimenticherò mai!
Donatella Quattrone
Fine anni sessanta ... Liceo Dante Alighieri ... Marco, il "ribelle per vocazione" .... un grande .... un rivoluzionario con due occhi buoni .... 2013 ... lo incontro dopo tanti anni, oltre 40 .... ad una festa blues al Fonclea .... ottima musica suonata da vecchi compagni ... ma soprattutto un ottimo vino, di quello che lavorava lui .... e tante chiacchiere un pò alcoliche su quei tempi andati .... e sempre quegli occhi buoni .... ciao, Marco .... grazie per averti conosciuto ... per averti avuto amico, fratello, compagno ....
Dario Mariani
Scritto il 7/4/2015 e postato oggi per motivi di opportunità famigliare.
7 o 8 giorni prima era caduto per le scale, riportando la frattura di due costole e qualche ferita. Gli esami del sangue eseguiti in quell’occasione risultavano regolari. Esami più approfonditi e mirati escludevano qualsiasi complicazione polmonare, cardiaca e cerebrale. Così mi è stato riferito. Tuttavia il pomeriggio di Pasqua ha cominciato a farfugliare un poco. Ma io che lo sentivo parlare mentre ero al telefono con la sua compagna, intuivo che era perfettamente cosciente di non sentirsi benissimo e con chiarezza chiedeva di non perdere tempo a scambiarsi gli auguri e di liberare il telefono per chiamare il 118.
Questi i fatti come credo di aver capito si siano svolti, dai racconti concitati che sono seguiti:
Il 118 risultava impegnato in altre emergenze e ha mandato la guardia medica che ipotizzando una perforazione polmonare consigliava il ricovero. Dopo poco, se ho capito bene, un altro medico amico di famiglia (o lo stesso della guardia medica), data la febbre e in base ai rumori percepiti durante l’auscultazione toracica, ipotizzava una polmonite da virus, interveniva con un forte antipiretico e credo antibiotici, consigliava anch’egli il ricovero per la mattina successiva. Il lunedì di pasquetta un altro medico chiamando il pronto soccorso dell’ospedale in cui lavora ha consigliato di andare alle 12. A quell’ora quindi, con temperatura a 37°, difficoltà respiratorie e globuli bianchi alti è stato ricoverato in codice rosso. Un’infezione certamente, ma non riuscivano a capire dove fosse localizzata. Nonostante la maschera per l’ossigeno ha continuato a parlare e scherzare con la sua famiglia al completo. Io ci ho parlato alle 17 e 30 ca. Alle 20 e 30 ancora scherzava al telefono con uno dei suoi figli acquisiti. Il medico di guardia (entrato in servizio alle 20 credo) mi ha detto che verso le 21 e 15 gli aveva consigliato di non spostare la maschera dell’ossigeno per parlare al telefono, in quel momento, pare, abbia smesso di respirare. Il medico dice di avergli praticato con tutti i mezzi e con tutti gli addetti necessari, cardiologo compreso, il massaggio cardiaco per 45 minuti. Alle 21 e 59 mi ha chiamato la sua compagna per dirmi che dall’ospedale, almeno già da parecchi minuti, le avevano comunicato che la situazione stava peggiorando (gli orari ci sembra non tornino e questo ci preoccupa). Sono partito subito per Viterbo dove era ricoverato.
Lungo il viaggio, richiamata la sua compagna, ho appreso che se ne era andato per sempre. Senza che nemmeno il medico avesse capito come e perché, tanto da richiedere lui stesso l’autopsia, il 6 Aprile alle 22:30 (orario da accertare) se ne è andato Marco Pacifici, non ancora 62enne, un uomo dal cuore così grande e generoso che buona parte dei guai vissuti li ha dovuti alla sua immensa disponibilità e ingenuità, restituendo affetto e allegria.
Quali siano state le vere cause del suo decesso lo dirà il medico legale nominato dal Tribunale (per malelingue e malpensanti: non c’erano né c’entrano droghe e simili, cose dalle quali era completamente pulito), certo però da mesi, quel combattente inarrestabile di una vita, si sentiva ed era stritolato dal male di vivere, dalla constatazione dell’impotenza del cittadino di fronte alle troppo grandi angherie del vivere odierno, come per esempio ingiunzioni di pagamenti non dovuti, ma da soddisfare urgentemente, pena il taglio delle forniture di beni comuni e pubblici, concessi da amministratori a dir poco irresponsabili a società evidentemente senza scrupoli.
Come spesso nella mia vita, sono arrivato troppo tardi, l’ho visto ormai privo della sua, mentre già perdeva calore e colore.
Ciao Marco.
Federico Pacifici , il fratello
Messaggi
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 19 aprile 2015, 12:24
Marco , il Dante , la nostra giovinezza un compagno d’altri tempi , caro Federico, erano anni che volevo andarlo a trovare, oggi sarò a Pitigliano ma è tardi anche per me. Un grande lutto per un vecchio amico che ho sbagliato a non ritrovare in tempo.
Piero Cardone
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 16:01
ecco Piero, ho trovato il tuo messaggio, grazie ancora
2. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 00:42, di Aku - Viandanti Libertari
Arrivederci Compagno, volevo proprio rivederti in questo periodo, spostandomi nelle tue zone e tu vai via.
Buon Viandare amico
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 16:03
grazie Aku - Viandanti Libertari, vedo solo oggi il tuo messaggio, scusa il ritardo. Federico, fratello di Marco
3. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 00:54, di Pino
Ciao, Marco.
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 16:04
grazie Pino, vedo solo oggi il tuo messaggio. Federico, fratello di Marco.
4. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 12:14, di Meletta
L’ho saputo solo oggi... L’avevo conosciuto tramite la rete e poi l’ho incontrato a Tuscania nella sua libreria... Avevamo iniziato col parlare di libri e siamo finiti a pranzo assieme con le nostre rispettive compagne. Un bel ricordo di una persona come poche. Una Grande persona.
Un abbraccio effetuoso a Marina da me e da Rita.
Carlo Cavalletti
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 16:05
grazie Meletta, vedo solo oggi il tuo messaggio. Federico, fratello d Marco.
5. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 16:07
grazie InformationGuerrilla e Grazie Bella Ciao per questo articolo e commenti. Li vedo solo oggi. Grazie per lo spazio che date al ricordo di Marco. Federico, fratello di Marco.
6. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 27 aprile 2015, 22:31, di HENRY
ora più che mai rivalutiamo le forme di resistenza individuali contro gli stritolamenti studiati dal sistema, non ultime le interferenze HAARRP, scie chimiche, inquinatori dell’ambiente!AUTODIFESA ORGANIZZATA!
7. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 14 giugno 2015, 20:53, di Marco Mastrantonio
Ciao Federico sono Marco Mastrantonio ci siamo conosciuti ad una delle tante feste che Tuo fratello ha fatto quando lavorava a Latina, Marco ed io ci eravamo conosciuti alla cantina sociale di Genazzano negli anni 80 e con una fraquenza di almeno una volta la settimana non ci eravamo lasciati più,anche a Montefiascone ci vedevamo tutti i mercoledi,si parlava di lavoro,si discuteva di politica,di donne e della vita in generale,insieme abbiamo trascorso,con il cuore,spalla a spalla come soleva dire lui,tanti momenti belli e tanti,forse troppi momenti brutti. Ultimamente lo vedevo preoccupato,stanco forse anche un pò sfiduciato ma mai e poi mai mi sarei aspettato il peggio.Caro Marco,amico mio forse oggi saprai se Dio esiste e se così fosse spero che non sia fascista ,come scherzando ti piaceva dire. Mi manchi e ti abbraccio forte come sempre.
8. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 2 luglio 2015, 15:14, di Ermanno Mastrantonio
Ho conosciuto, anche se molto tempo fa, Marco e ho potuto apprezzare in lui quelle doti rare che distinguono, a mio parere, più di ogni altra un UOMO da un uomo: la ricerca continua di coerenza e l’onestà intellettuale.
Avere in casa una copia con dedica del suo libro "Strage di Stato" acquista ora un valore maggiore e diverso.
Un abbraccio anche se purtroppo a posteriori,
Ermanno
1. E’ morto Marco Pacifici, compagno anarchico ..., 15 agosto 2015, 13:51, di Massimo
Lascia l’amaro in bocca sapere solo ora della morte di Marco. Ci eravamo persi di vista tanti anni fa, quando se ne era andato via da Perugia, anche per ricominciare e riprendere in mano la sua vita. Marco che si esaltava nei collettivi studenteschi e nelle serate di festa con i compagni e Marco che subiva l’eroina, tremenda compagna che si era scelta in bilico tra la vita e la morte. Inseguito dai pusher era sparito ed era sicuramente meglio per lui, triste invece per i suoi amici che comunque amavano la sua compagnia. Se ne andò da casa mia, dove si era rifugiato, insalutato ospite la sera prima di una perquisizione della polizia, forse un presentimento..Avevo avuto da allora notizie frammentarie ed episodiche, ma ripresi gli studi e specializzatosi in enologia la vita sembrava fosse davvero ricominciata per lui, la vita che ti porta a volte molto lontano dalle persone con le quali hai condiviso passioni, gioie e dolori. Così ci siamo persi definitivamente di vista e ora realizzo di aver perso l’occasione di vivere ancora tante storie insieme, anche quelle a volte un po’ inventate, vanagloriose o improbabili che Marco raccontava e che facevano comunque parte del suo essere e del suo vissuto. Era la sua generosità però a farne una persona unica, anarchica nel più autentico significato del termine. Ciao Marco, un abbraccio forte come ai vecchi tempi.