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FIDUCIA E LEGGE ELETTORALE

par Franco Astengo

Publie le martedì 28 aprile 2015 par Franco Astengo - Open-Publishing
3 commenti

FIDUCIA E LEGGE ELETTORALE di Franco Astengo

Il governo Renzi ha posto la questione di fiducia sulla legge elettorale. Si tratta di un atto politico di inaudta gravità che ci riporta davvero indietro ai tempi della Legge Acerbo del 1924.

Deliberatamente si punta a fare una questione di parte del provvedimento legislativo che costituisce il fulcro su cui poggia l’intero sistema politico e che dovrebbe essere pensato in termini del tutto alieni dagli interessi di parte, privilegiando la rappresentatività politica perchè è questa l’inidcazione di fondo che contiene la Costituzione Repubblicana.

Questo atto porta a compimento la degenerazione del sistema in senso antidemocratico: una degenerazione avviata, è bene ricordarlo, con la mistificazione compiuta fin dal 1993 attraverso l’adozione di un sistema maggioritario che ha finito, progressivamente, con esaltare la personalizzazione della politica e lo svuotamento del sistema fondato sui partiti, ridotti a simulacro di copertura di un coacervo di interessi particolaristici.

Con la questione di fiducia scompaiono la dialettica parlamentare, annullata d’imperio, e la rappresentatività politica.

Il governo pone la fiducia su di una legge palesemente incostituzionale che contiene un premio di maggioranza abnormee i capilista bloccati "ad usum" dei vari cerchi magici.

Definire questa pagina come la più nera nella storia della Repubblica Italiana appare ancora un eufemismo.

Messaggi

  • Dopo vent’anni di berlusconismo lasciato libero di fare il proprio comodo non si capisce perché proprio gli eredi, il PD renziano e soci, non debbano proseguire su questa strada.
    Ci sarebbe poi la pia illusione che il "popolo" non è contento di questa situazione... quisquilie, se è passato tutto indenne finora è perché l’andazzo sta bene alla maggioranza del paese.
    Metodi fascisti? E capirai che novità, sto popolino qualunquista e bigotto ci sguazza nel fascismo.
    Ormai siamo al paradosso, parlamentari fascisti che danno del fascista a Renzi: tutto fa brodo per condire tal minestrone.
    Roba da chiodi!
    Prendiamo atto che siamo una minoranza, oppressa, repressa e depressa, e il 25 aprile l’abbiamo visto: una inaudita frammentanzione inevitabilmente dispersasi nel nulla, come se non ne fosse accorto nessuno.
    Qualcuno obiettava che il nostro 25 aprile, con il nostro antifascismo e il nostro antirazzismo lo viviamo quotidianamente nei nostri quartieri, nelle periferie e sul lavoro... ma è grave errore "accontentarsi" di così poco, c’è bisogno di masse che mordino i talloni a questi governi, masse che non si muovono da anni.
    Ecco perché anche questa ennesima porcata passerà.

  • Ti sfugge che per avere "masse che mordano i talloni al governo" ci vogliono masse informate e dopo venti anni di tagli al sistema scolastico abbiamo il 50% di neoanalfabeti cioè di gente che sa leggere ma non comprendere ciò che legge o sente ed una popolazione ormai ridotta allo stremo e sull’orlo della mera sopravvivenza( ancora un pò e torniamo alla Londra di Dickensche, non a caso è il mio autore preferito) che crede a qualunque pifferaio magico in circolazione.
    michele

    • Caro Michele, posso darti anche ragione su tutto , a grandi linee.
      Però sta storia delle masse disinformate rischia di diventare disinformazione, e non me la prenderei manco con la scuola, a memoria non ricordo che da studenti ci reimpissero d’informazione, anzi... ciò che accadde nella società fu che scoprimmo quanto la realtà fosse diversa da quella che la "scuola" raccontava.
      La scuola, oggi come ieri, si occupa di riempire le teste degli studenti con mero nozionismo, tant’è vero che si va verso un’istruzione monotematica: studi una cosa, solo quella e "gareggi" per farla meglio degli altri, un’eterna competizione senza esclusione di colpi.
      Rispetto al passato oggi l’informazione ti piomba addosso, diciamo che più di tanto non interessano certi temi, visto la posta in gioco dettata dal "morte tua vita mia".
      E poi non è che si parla di orfani, anche i giovani più disattenti hanno adulti accanto che li foraggiano oggi come mai, forse adulti stanchi sì, qualunquisti pure, ma se vuoi le cose le sai... le sapevano noi all’epoca del ciclostile, figuriamoci oggi.
      Purtroppo il giocattolo s’è rotto, prendiamone atto... siamo invisibili e oscurati, e se è vero che oggi la politica è in mano a pifferai è pur vero che nella società c’è grande brama di esserlo, tipo al bar dello sport: tutti maestri nel dispensare saggezze e sentenze... "dopo" il fattaccio però.
      Io parlavo di noi, di quelli che le cose le sanno e pure vivono questa frammentazione suicida.
      Un saluto comunista ;)