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La finestra rimasta aperta

par Antonio Recanatini

Publie le martedì 25 agosto 2015 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Dovete solo affacciarvi dalla finestra e guardarvi intorno per scoprire la tragedia, basta molto poco per rendersi conto di quanta disperazione si è annidata nelle famiglie e nei singoli. Sicuramente la povertà non è crimine, però, sia chiaro per tutti, sono criminali i governi che tagliano i servizi sulla sanità e la scuola per acquistare armi, sono criminali i giornalisti che non denunciano i fatti e amano rasentare la notizia, senza mai infilar la lama.
Dovete solo guardarvi intorno per scoprire la tragedia, ricordare i sorrisi di un tempo e paragonarli all’amarezza odierna, le periferie lasciate marcire e le file per un pasto, 12 ore di lavoro per poco più di niente e, come se non bastasse, tante promesse vigliacche, simili a mitragliate sulla gente, una società protesa verso il dubbio e l’incertezza,, incoerente e riluttante quando bisogna soccorrere il perdente.
Dovete solo guardarvi intorno per scoprire la tragedia, evitare gli scontri e ripudiare l’individualismo e la precocità dei credenti avvezzi alla sfida, i tanti borghesi al comando che svelano misteri ovvi e una massa riconoscente all’idiozia di chi, un tempo, avrebbe avuto il peso di "pelo marcio".
Vivere l’amore diventa un’impresa e quel che prima sembrava possibile, ormai, ha i capelli bianchi e poca forza nelle gambe, pochi sogni da lustrare; anche se esistesse il demonio avrebbe più dignità.
Dovete solo affacciarvi dalla finestra e guardarvi intorno per scoprire la tragedia, chiudere gli occhi e vivacchiare con le maschere deturpate non sarà mai onorevole, per chiunque creda che gli altri siamo noi stessi, che quel miserabile sotto casa potrebbe essere nostro padre o nostra madre, i nostri figli o i nostri nipoti.
Non c’è dignità quando non è scontato il domani e la beffa è certa, tanti doganieri e tanti lustrascarpe, pochi pensatori e un nugolo di sospetti: l’odore della guerra non è più un’opinione.

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