Un carnevale italiano

La Ue brucia 130 miliardi in borsa, è bastato un solo giorno di giochi d’azzardo. Intanto equitalia continua a rincorrere le persone senza reddito; ma la notizia in prima pagina ha un solo nome e cognome: Elton John.
Pare che la rockstar, per dire a sanremo che non avrebbe mai immaginato di diventare papà, abbia chiesto poco meno di 500 mila euro.
Il clima sta portando un’ondata di nuove malattie, la terra è sempre più radioattiva, i governi non sanno dove mettere le mani, ma questo non preme dirlo.
Noi siamo diversi, a noi italiani interessa la sostanza e per noi la sostanza è fumosa, del resto il capitalismo propende verso il futuro transgenico e noi siamo al passo, perchè detentori di ogni fugace entusiasmo.
Questo è il tempo dei meschini, dei pelandroni che ritengono sia più importante uno spettacolino, che conoscere il disastro.
Questo è il tempo dove gli universitari mangiano al mc donald, il sionismo inverte storia e ragioni, l’unico nemico è il povero.
Questo è il tempo dove l’anima affonda nei selfie, i ridicoli cantano anche la messa e un bicchiere di vino con l’amico è quasi reato.
Questo è il tempo giusto per dare il doveroso appoggio all’ingiustizia, il tempo dove un giornalista non è proprio un giornalista, semmai un agente segreto.
Questo è il tempo dei mistificatori, di chi mette la foto del Che e Garcia Lorca a fianco a quella di Orwell, senza provare vergogna per la sua ignoranza.
Ah, tanto per chiuderla, non ricordo neanche da quanto tempo non vedo sanremo. Non so neanche se sono, ancora, in bella mostra i fiori. Onestamente lo spero tanto, i fiori potrebbero limitare lo sconforto di chi trova Elton John un vero mostro, anzi spero abbiate evitato tutto questo ai vostri figli.