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Luis Sepulveda

Publie le giovedì 20 maggio 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti Prigione USA Viviana Vivarelli

Di Viviana Vivarelli

Coloro che sono passati per le esperienze della tortura, e io sono fra quelli, sono in genere restii a parlare del tema per una questione di elementare pudore. ...

Ma dopo aver visto le foto spaventose che mostrano la soldatessa Lynndie England di 21 anni, incinta di sei mesi, mentre collabora con singolare entusiasmo ad un “atto persuasivo” nei confronti di prigionieri iracheni, l’orrore, i vecchi fantasmi di un passato ancora recente cedono il passo all’ira che suscitano le parole di Rumsfeld che condanna malvolentieri ciò che ovviamente sapeva.........

La tortura viene sempre praticata con il pieno assenso delle alte sfere; non ci sono innocenti, né ambiguità che permettano di supporre ignoranza rispetto a quello che fanno le truppe, e si tratta di truppe nordamericani i responsabili della tortura spiccano con una nitidezza nauseabonda...

Dall’assassinio di Kennedy la guerra sporca-con la tortura come arma più efficace-è stato il leitmotiv di tutte le aggressioni imperialiste. La tristemente famosa Escuela de las Americas nella zona di Panama, e le sue filiali di Fort Bridge o del North Caroline, sono state le università incaricate di preparare la peggior feccia torturatrice del pianeta.........Gli Usa hanno formato e appoggiato torturatori del calibro di Pinochet, Videla, Rios Montt o Hugo Panzer. Un “eroe americano” celebrato da Reagan, il capitano Oliver North, non esitò a vendere armi all’Iran mentre i pasdaran iraniani tenevano in ostaggio i funzionari dell’ambasciata Usa a Teheran, per finanziare e formare, con quel denaro, i peggiori criminali che il continente americano abbia mai conosciuto: la “contra” nicaraguense, i cui combattenti per la libertà, come li chiamava Reagan, erano soliti obbligare i genitori dei ragazzi sandinisti a farli a pezzi a colpi di machete, vivi e in presenza di tutta la famiglia.

Ci può forse stupire adesso che la soldatessa Lynndye England, di 21 anni, incinta di sei mesi, torturi degli iracheni con il suo sorriso migliore?

Quando i britannici, estensione degli Usa in Europa, sconfissero dei ragazzi morti di fame, di freddo e male armati alle Falkland, ci andarono abbastanza cauti con gli ufficiali argentini, codardi che si arresero al primo sparo, ma erano ben presenti mentre i loro gurkha sodomizzavano, strappavano occhi e testicoli, mozzavano lingue ai soldati sconfitti. Ci si può forse stupire che adesso i britannici torturino in Iraq?

Henry Kissinger, un criminale che ha vinto il Nobel per la Pace, addusse in un’occasione che la tortura era inerente alla guerra sporca. Ci sono forse guerre pulite? O una più sporca di questa in Iraq dove è dimostrato che si fonda su imbrogli e menzogne? Il nuovo ambasciatore che rimpiazzerà Paul Bremer come console dell’Impero in Iraq si chiama John Negroponte ed è stato nominato da democratici e repubblicani insieme, in Senato, che hanno salutato il valore di questo diplomatico che, nell’ombra, come esperto in “guerra sporca” organizzò, finanziò e addestrò il Battaglione 136” in Honduras.

Fra il 1981 e il 1985 Negroponte non facevo il suo lavoro di ambasciatore a Tegucigalpa, bensì a El Aguacate, base militare dovi si finiva di addestrare torturatori cileni e argentini, e dove gli indigeni come Rigoberta Menchu servivano da cavie a questa congrega di sadici. Nell’agosto del 2001, degli scavi dimostrarono il valore e l’efficienza di Negroponte. Venne infatti rinvenuta una fossa con cadaveri a pezzi di 185 persone, compresi due americani torturati e assassinati con l’assenso di Sua Eccellenza l’ambasciatore Negroponte.

Nel maggio del 1982 una suora, Letizia Bordes, si avvicinò all’ambasciata nordamericana di Tegucigalpa per avere notizie della vita di 32 suore salvadoregne che si erano rifugiate in Honduras dopo l’assassinio del vescovo Oscar Romero. Ebbe un colloqui con Negroponte, e questi disse di non saperne nulla, ma anni dopo Jack Binns, diplomatico nordamericano, dichiarò che le 32 monache erano state sequestrate, violentate, torturate e lanciate vive dagli elicotteri con il pieno assenso di John Negroponte . Si può forse dubitare di ciò che attende gli iracheni con questo sinistro personaggio come plenipotenziario dell’Impero? Si può forse dubitare che per i vari Rumsfeld, Wolfowitz, Rice, Cheney e Bush la tortura non acquisisca la categoria di ideale?

E si può forse ancora dubitare che non sia stato legittimo ritirare le truppe spagnole da quell’indegno pasticciaccio che è oggi l’Iraq?

Questo articolo è stato tratto da quello di Luis Sepulveda, pubblicato sul Manifesto del 16 maggio 2004.