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Casa Bianca : terrorismo elettorale

Publie le martedì 13 luglio 2004 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Elezioni-Eletti Governi USA Rina Gagliardi

di Rina Gagliardi

Può darsi che siamo accecati dall’"antiamericanismo". Ma la notizia pubblicata da "Newsweek" ci appare molto grave, ovvero più che inquietante. Che alla Casa Bianca si stia "studiando" la possibilità tecnico-giuridica di rinviare le elezioni presidenziali del 2 novembre ci sembra comunque, in sè, un fatto inaudito - tanto è vero che non è mai successo, o quasi, nella storia degli Usa, neppure negli anni infuocatissimi delle guerre mondiali. Che, poi, questa idea sia motivata con la preoccupazione di un "attentato terroristico devastante", e che il medesimo attentato sia attualmente quasi "annunciato, previsto. agitato" (ci sono quasi già la data e il luogo, manca soltanto l’ora), ci fa temere, ancora di più, che qualcosa di profondo si sia guastato nel pur imperfetto meccanismo della democrazia made in Usa.

Non lo faranno, no - è probabile che nel sistema americano ci siano ancora gli anticorpi necessari a bloccare i progetti golpisti del "think tank" neocons. Eppure, ci provano, non smettono di provarci: ecco ciò che allarma. Dall’11 settembre 2001, nel Paese più potente del mondo la sospensione della democrazia, magari a tempo indeterminato, non è più un’ipotesi così peregrina. Del resto, che cos’è il "Patriot Act" in vigore da tre anni se non una drastica riduzione dei diritti democratici di base? E sotto quali categorie politico-morali vanno classificate la vergogna di Guantanamo o la pratica delle torture? Tutto questo, da tre anni, si chiama «guerra al terrorismo».

Tutto questo ha già prodotto non solo la dottrina, ma la pratica della guerra preventiva - da scatenare addosso a chi minaccia la sicurezza degli Usa o"potrebbe" comunque minacciarla domani. Ora, siamo alla proposta di sospensione "preventiva" dei meccanismi di base della democrazia. Una logica emergenzialista portata a livelli parossistici. Un’iniziativa, comunque, di terrorismo elettorale.

Noi sappiamo, naturalmente, che la vera molla dei "pensieri" dei ministri Ridge e Ashcroft è un’altra: è la paura, fondatissima, di perdere le prossime elezioni e di esser costretti a fare i bagagli. Appunto. Non ci avevano insegnato, fin dai banchi delel elementari, che stava proprio qui la discriminante tra democrazia e fascismo?

http://www.liberazione.it/giornale/040713/LB12D6B2.asp

Messaggi

  • ignoro chi abbia messo in giro la notizia , peraltro da me letta anche altrove , della possibilità di rinviare le elezioni in USA. Se ciò accadesse sarebbe una vera e propria sorta di colpo di stato e non penso che il Bush Jr. se la caverebbe facilmente stante il fatto che la stampa americana e tutti i mass media , che in effetti sono indipendenti ,si scatenerebbero . Ricordiamoci cosa è successo a tricky dicky Nixon per il Watergate , in fondo scandalo molto più lieve rispetto al rivio di elezioni. Ricordiamoci però anche che il Bush jr. il giovane e solo rampollo viziato del Bush Sr. , ha già vinto in modo piuttosto balcanico le elezioni del 2000 visto che in Florida ancora non si sa se abbia vinto o perso..... Si mediti e si vigili, perchè un colpo di stato negli USA aprirebbe scenari devastanti per il pianeta.
    Buster Brown