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Gino Strada e gli ostaggi

Publie le mercoledì 22 settembre 2004 par Open-Publishing
1 commento

Guerre-Conflitti Attentati-Terrorismo medio-oriente Gino Strada

Trascrizione completa del testo dell’intervista a SkyNews 24 (08.09.04)
LA VERITA’ DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ

a cura di Maxcantagallo

Sky - Governo ed opposizioni si sono seduti attorno ad un tavolo per cercare
di liberare le due Simone. Lei crede a questa unita’ nazionale... diciamo a
questa collaborazione?

Gino Strada - Mah, io credo che questo sia semplicemente un inciucio di
casta, perchè governo ed opposione insieme dovrebbero fare una bella cosa:
... andare in parlamento, annunciare la decisione di ritirare le truppe;
sarebbe il modo migliore di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la
faranno, per servilismo rispetto agli americani e perché, voglio dire, noi
ci troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di
orientamento si sono persi. Oggi non c’è nessuno che abbia il coraggio di
dire perché siamo in Iraq, si vuole continuare a raccontare ai cittadini
questa bufala mostruosa che siamo lì a portare la pace? Ma se siamo lì
davvero ad aiutare gli iracheni, perché abbiamo bisogno di stare nascosti
con un mitra che spunta tra i sacchi di sabbia? Eppoi... quale aiuto?

S. Lei condivide la posizione di Bertinotti che ha detto: "Oggi, adesso
occupiamoci di liberare queste ragazze, poi penseremo al ritiro dall’ Iraq".

G.S. No, mi sembra una posizione molto superficiale... ed anche assurda.
Ritirare le truppe dall’Iraq, aiuterebbe o no la liberazione degli
ostaggi?... gli ostaggi italiani, ma anche di altri ostaggi... Se le truppe
di occupazione andassero via dall’Iraq ci sarebbero ancora persone prese in
ostaggio?

S. Secondo lei chi deve trattare?

G.S. La cosa piu’ sensata è che la trattativa avvenga a livello
istituzionale; avvenga attraverso il ministero degli esteri italiano....
poi chi deve trattare bisogna vedere chi ha la possibilita’ di trattare, e
per trattare bisogna essere in due. Quindi ci dev’essere disponibilita’
dall’altra parte.... io spero che ci sia, spero di vedere ste due ragazze,
insomma... sane e salve.

S. Che cosa pensa di questo sequestro e delle sue modalita’?

G.S. E’ un ulteriore passo in avanti in questo tunnel dell’orrore, è chiaro
ormai che chiunque sia straniero è un bersaglio in Iraq. Questo, devo dire
pero’, che è anche conseguenza di un’operazione voluta, meditata e
programmata, che va avanti da alcuni anni, di mescolare interventi umanitari
ed interventi militari...

S. mi faccia capire...

G.S. Voglio dire che quando si inizio’ la guerra umanitaria, i paesi che
facevano la guerra, contemporaneamente, per cercare di alleviare le proprie
responsabilita’, dicevano: "Noi mettiamo a disposizione aiuti".

Lo stesso è successo poi in Afghanistan, lo stesso sta succedendo in Iraq in
forme sempre piu’ marcate, cioè in quella forma che arriva a dire: "Le
nostre truppe stanno facendo lavoro umanitario". Allora se tutti sono lì a
fare un lavoro umanitario, tutti diventano bersagli. Penso che questo
sequestro sia la tragica conseguenza di questa pratica;... spero che non ci
siano sotto altre strategie come quella di togliersi di mezzo tutti i
testimoni scomodi, cioe’ di forzare tutte le organizzazioni umanitarie ad
andarsene dall’Iraq in modo da poter continuare indisturbati queste barbarie
a cui assistiamo giornalmente ormai.

S. Ma tanto per dirla chiara: chi potrebbe volere che le organizzazioni
umanitare se ne andassero dal Paese?

G.S. Per esempio tutte le forze di occupazione...

S. ...cioè gli americani, inglesi, italiani.....

G.S. Gli americani, gli inglesi, gli italiani, tutti quelli che partecipano
all’aggressione contro l’Iraq... non hanno mai visto di buon occhio la
presenza di osservatori obbiettivi estranei non intruppati. E’ già successo
in altri Paesi, è successo in Cecenia è successo in Afghanistan, forse anche
in questa chiave potrebbe essere letta l’assassinio di Enzo Baldoni; anche
il rapimento dei due giornalisti francesi che non erano certo due
giornalisti di composizione guerrafondaia.

S. Senta, non le sembra una tesi un po’ troppo complottistica.

G.S. Ma guardi, io credo che in quello strano mondo lì dei servizi.... un
mio amico dice che il piu’ pulito c’ha la rogna e son convinto che sia
cosi’; non è certo difficile per nessuno infiltrare qualcuno... Diventa alla
fin fine irrilevante chi ha materialmente eseguito quell’assassinio, bisogna
vedere a chi interessa... Anche se non si hanno prove, siccome è una storia
che si ripete quella di cercare di eliminare possibili voci di dissenso o
voci di denuncia, non mi sembra neanche strano, sorprendente che in Iraq ci
sia questo tentativo in atto.

S. Secondo lei Simona Pari e Simona Torretta sono state rapite in quanto
italiane; c’è un di più... (non comprensibile)

G.S. Beh questa è certamente una possibilita’; io ricordo quando Emergency
porto’ il primo di molti convogli di aiuti che abbiamo portato a Falluja, ci
siamo trovati in una situazione per alcuni minuti molto
pericolosa...circondati da gente che urlava: "Italiani, Berlusconi, bruciamo
tutto".

S. Che cosa puo’ succedere adesso?

G.S. Il problema è cosa succedera’ dopo che questo sequestro si sara’
concluso, speriamo in un modo positivo e non violento ovviamente; ne
succedera’ un altro, ci sarà un altro bombardamento, ed un’ altra autobomba
e ci sara questa catena di morti alla quale rischiamo di assuefarci davvero,
perchè ormai accendere i telegiornali è cosi’: in Israele e in Palestina, in
Cecenia e adesso anche a Giacarta, poi in Iraq, poi in Afghanistan, insomma
questo mondo sta diventando un mondo di botti e questo credo debba far
riflettere tutti...

da: www.luogocomune.net

Messaggi

  • Gino Strada che ammiro moltissimo perchè è uno dei pochi che non mi fa vergognare d’essere italiana ha dato voce a quello che intuivo e cioè: non è detto che siano stati terroristi iracheni a rapire e/o a voler annullare l’operato delle due Simona & C. ho veramente brutti pensieri e vorrei che i fatti mi dessero torto completamente. Per ora mi regalo un sogno: sono state rapite per proteggerle , è un sogno che potrebbe essere un’idea: rapiamo, nascondiamo chi è in pericolo prima che lo facciano gli altri, poi nella vita ho sempre pensato che
    E’ MEGLIO USARE BENE I NOSTRI DIFETTI , PIUTTOSTO CHE USARE MALE LE NOSTRE VIRTU’
    Ebbene è arrivato il momento di tirare fuori il difetto peggiore degli Italiani: nel corso della storia siamo stati degli alleati inaffidabili, siamo individualisti e insofferenti al potere centrale!
    vorrei dedicare a Gino Strada una mia poesia

    Con la bandiera della pace/buona sola per tendina/ guardiamo questo film/ sfuggito alla censura/come al solito dell’ONU:/ Dal Golfo ecco a voi / un’altra guerra ancora. /Finanziato sempre / da tanta ipocrisia/
    sempre troppi morti/ senza fantasia/ solo di bombardamenti/ la famiglia Bush/ non sa fare economia

    Io sono Anna , un’Italiana qualunque, intelligenza media: In quanti siamo?