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SPETTACOLO: SCIOPERO GENERALE DEL 30 NOVEMBRE E SSEMBLEA REGIONALE APERTA A BOLOGNA

Publie le venerdì 26 novembre 2004 par Open-Publishing
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Lavoro - Disoccupazione Incontri-Dibattiti Arte e Cultura

A Bologna, presso il Cinema Arlecchino, via delle Lame 57,
dalle 15.30 alle 17.30

Assemblea regionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo
dell’Emilia-Romagna in occasione dello Sciopero generale dello spettacolo per l’intera giornata

I numeri e l’impostazione politica di questa Finanziaria ci dicono che
questo Governo nei fatti e nelle scelte non assume la cultura come elemento
identitario e strategico per la crescita sociale ed economica del Paese
accentuando così un processo involutivo e destrutturante per il cinema, la
musica, la prosa, la danza. Si mortifica-no, nel sostegno finanziario,
elementi strategici che hanno connaturato in positivo la nostra economia e
cardini importanti e portanti per il futuro del Paese quali l’innovazione e
la ricerca che si intrecciano indissolubilmente con temi quali la cultura,
la formazione, l’istruzione.

Per il sistema culturale italiano permane il dato di continuità , in questa
legislatura, dell’erosione delle risor-se dirette (FUS) destinate al
sostegno della produzione e fruizione culturale ed una impostazione delle
leggi di bi-lancio, ormai consolidata in questi ultimi anni, del tutto
strumentale su tetti e tagli ai trasferimenti agli Enti Locali che
determinano pesanti ripercussioni negative sui finanziamenti a livello
locale, con forti penalizzazioni sulle at-tività decentrate di
promozione-produzione culturale.

I tagli progressivi del finanziamento pubblico, strumento indispensabile per
chi crea cultura e per chi ne usufruisce, il calo delle risorse decentrate,
la non attivazione piena per via legislativa delle leve fiscali per attrarre
risorse dei soggetti privati nel settore ed una macchina ministeriale
inceppata nell’attivazione di Comitati di setto-re e delle Commissioni
deliberative danno il segno di un profilo basso al limite della paralisi in
cui si è cronicizza-ta l’emergenza nel settore della produzione e fruizione
culturale e dell’intrattenimento.

Occorre contrastare l’emergenza, ormai di natura strutturale, per
riaffermare il valore sociale ed economi-co del settore coinvolgendo tutti i
soggetti interessati a partire dalla Associazioni Professionali ed incalzare
questo Esecutivo ed il Ministero dei Beni e Attività Culturali su politiche
settoriali definite ed all’altezza dei gravi pro-blemi che investono il
sistema Paese.

L’impoverimento nelle capacità di spesa determina pesanti ricadute sui
consumi sia materiali sia immate-riali e impone l’apertura di un confronto a
«tutto tondo» sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sulle politiche dei
prezzi con l’obiettivo di salvaguardare i diritti del mondo del lavoro ma
anche i diritti dei fruitori di cultura.

Sull’iter del testo di legge unificato dello Spettacolo dal vivo, pende, in
spregio alle prerogative legislative in capo al Parlamento, l’ipoteca della
delega legislativa data al Governo con voto del Senato. Senza leggi di
siste-ma il Ministro esercita ampie prerogative unilaterali e attraverso lo
strumento della decretazione legislativa naviga nella pura ottica di scambio
lobbystico, ricalcando percorsi già sperimentati nel riordino del settore
cinema.

In occasione dello sciopero generale dell’intera giornata che riguarderÃ
l’intero settore della produzione e fruizione culturale e
dell’intrattenimento, e in contemporanea con l’iniziativa nazionale che si
terrà a Roma presso il "Teatro dell’Opera", le Organiz-zazioni Sindacali
regionali di categoria intendono aprire, con l’ASSEMBLEA GENERALE DELLE
LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO dell’Emilia-Romagna, un
confronto con la cittadinanza, gli operatori dello spettacolo, le
Istituzioni locali, le Associazioni datoriali e le As-sociazioni
professionali sulla totale latitanza del Governo e del Ministero in merito a
politiche settoriali di sistema che riguardano le risorse, la legislazione
ed il federalismo

LE SEGRETERIE REGIONALI

SLC - CGIL
FISTEL - CISL
UILCOM - UI

Messaggi

  • Sono stata al teatro dell’opera il 30 Novembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00 circa poi non sono riuscita più a sopportare una tiritera fine a se stessa. Non c’è stato un solo intervento finalizzato alla promozione di una sola idea, ma solamente una continua e inutile propaganda elettorale. Come me più della metà della platea se ne è andata anticipatamente. Di tutti i problemi concreti non se ne è parlato. Speravo di sentire almeno nominare i circa 70 film che hanno ricevuto l’attestato di interesse culturale nazionale ( fra cui moltissime opere prime e seconde) che rischiano di non essere mai finanziati perchè si intende fare piazza pulita di tutte le precedenti decisioni. A tal fine sono stati stanziati 49.000.000,00 quarantanovemilioni di euro per chiudere i 70 Film e 199 distribuzioni su film ultimati di interesse culturale nazionale. E’ chiaro che più della metà di questi film non vedrà mai la luce. Noi ci stiamo mobilitando nel nostro piccolo ma sicuramente avremmo avuto piacere che se ne parlasse in una occasione così specifica. Se invece di parlare... parlare.. parlare.. e promettere... promettere... promettere (frasi come : quando saremo nuovamente al governo...ne riparliamo fra due anni...etc) ne ho sentite fin troppe, ma proposte...zero! idee...zero! E naturalmente poi tutti pronti a lamentarsi, ma lamentarsi di che ? Del fatto che poi non si fa nulla ? E i sindacati ? Oltre che venirci a chiedere voti cosa vogliono fare ? Se qualcuno mi sa rispondere ne sarei ben felice

    Lavoratrice dello spettacolo