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Aggiornamenti

Publie le sabato 27 novembre 2004 par Open-Publishing

Partiti

Delegazione della CP
(Commissione Provvisoria del (nuovo)Partito comunista italiano)

c/o Giuseppe Maj - BP 3 - 4, rue Lénine
93451 L’Île St Denis (France)
tel 0033.(0)6.19.16.36.94
e.mail: delegazionecp@yahoo.it

L’Île St Denis, 26.11.04

Aggiornamenti
 sulla persecuzione del (n)PCI mascherata da “guerra contro il terrorismo”.
 sui corsi dell’Università Popolare.

La trama delle Autorità francesi e delle Autorità italiane.

Il 19 novembre 2004, a undici mesi esatti dal trasferimento dei compagni Maj e Czeppel dalla prigione parigina della Santé al confino, il Giudice Istruttore (GI) Gilbert Thiel ha respinto l’istanza presentata dai difensori dei due compagni per ottenere la fine o in via secondaria almeno l’attenuazione delle misure restrittive della libertà a cui i compagni sono sottoposti oramai da quasi un anno: divieto di uscire dal distretto in cui sono confinati, obbligo di abitare presso la famiglia stabilita dal Tribunale, firma settimanale, privazione dei documenti, divieto di incontrarsi. Motivo addotto dal GI: impedire che i due imputati riprendano le loro “attività sovversive”.

Con questa ordinanza le Autorità francesi confermano apertamente la loro volontà di impedire o almeno ostacolare l’attività politica dei due compagni, quindi in generale del (n)PCI. Nelle inchieste che dovrebbero aver condotto durante più di 18 mesi le Autorità francesi non hanno raccolto prove che i due compagni facciano parte di una “associazione di malfattori avente per scopo la preparazione di azioni terroristiche”. Allora abbandonano la finzione della “preparazione di azioni terroristiche” che finora avevano imputato ai due compagni e nell’ultima istanza emessa dal GI Thiel rimproverano loro genericamente “attività sovversive”. Questo non è solo persecuzione politica. È anche palesemente una misura illegale. Nel codice penale francese non esiste il reato di “attività sovversiva”. Ancora una volta i magistrati vanno oltre il codice: con la loro decisione precedono le future modifiche del codice che verranno sull’onda che percorre tutti i paesi dell’UE di rafforzamento delle misure repressive, sempre più in funzione preventiva. A 17 mesi dal fermo (23 Giugno 2003) e a 11 mesi dalla scarcerazione (20 dicembre 2003), vengono confermate per i due compagni la condizione di confinati e le altre restrizioni alla libertà imposte dal controllo giudiziario. Fino a quando si protrarrà questa condanna alla limitazione della libertà e dell’attività politica per via amministrativa, quindi senza nemmeno attendere un regolare processo? La legge francese non pone limiti. La legislazione europea pone come limite un “tempo ragionevole”, che da prassi risulta essere dell’ordine di 5 anni. È quindi importante che vi sia una mobilitazione contro il protrarsi dell’attuale condanna amministrativa alla limitazione della libertà. Una forma importante di mobilitazione e di solidarietà è la firma dell’Appello di cui l’avv. Giuseppe Pelazza è il primo firmatario. Per firmare basta aprire il sito Internet http://appello-pc.tripod.com (dove il testo dell’appello è disponibile in italiano, francese e tedesco) e seguire le istruzioni, oppure inviare l’adesione e le proprie coordinate (nome, cognome, professione, indirizzo postale ed e.mail) a o via fax all’avv. Pelazza (tel 02. 59 90 20 99 fax 02. 55 19 16 31).

Ma l’ultima ordinanza del GI Thiel presenta un altro punto importante. Solo tre giorni prima, il 16 novembre, lo stesso GI Thiel ha autorizzato il compagno Maj a partire “liberamente” per l’Italia e gli ha fatto restituire i documenti di identità. Il motivo ufficiale è che il 17 dicembre presso il Tribunale di Trani (Bari), il compagno Maj sarà processato per propaganda, apologia sovversiva e istigazione a delinquere. Come direttore responsabile de Il Bollettino, organo dell’ASP (Associazione Solidarietà Proletaria), deve rispondere del fatto che la rivista ha adempiuto al compito di solidarietà che da 24 anni è lo scopo della sua esistenza: garantire il diritto ad esprimere il loro pensiero ai prigionieri politici a cui le Autorità subdolamente vogliono toglierlo. La rivista tre anni fa ha pubblicato un comunicato emesso da prigionieri delle Brigate Rosse. Infatti con il compagno Maj sono processati a Trani, come autori del comunicato, anche Giuseppe Armante, Maria Cappello, Tiziana Cherubini, Francesco Donati, Antonino Fosso, Franco Galloni, Enzo e Franco Grilli, Franco La Maestra, Flavio Lori, Rossella Lupo, Fausto Marini, Michele Mazzei, Fabio Ravalli, Vincenza Vaccaro, prigionieri o ex prigionieri delle Brigate Rosse.

Il GI Thiel ha quindi esonerato dal 9 al 24 dicembre il compagno Maj dagli obblighi della libertà vigilata purché vada ad assistere al processo di Trani. La legge francese e le convenzioni internazionali non obbligavano il GI a sospendere le limitazioni alla libertà cui il compagno è sottoposto, per consentirgli di assistere ad un processo in Italia. Lo stesso GI lo scorso agosto aveva rifiutato di sospendere anche solo per 15 giorni e almeno in parte gli obblighi della libertà vigilata per permettere al compagno un periodo di vacanza in Francia. Ora ribadisce che gli obblighi restano, ma li sospende purché il compagno Maj vada in Italia.
È quindi probabile che vi sia un accordo tra le Autorità francesi e le Autorità italiane per attirare il compagno in Italia e arrestarlo senza i problemi posti da un procedimento di estradizione e senza mobilitazioni di solidarietà. Infatti la Procura di Bologna mantiene aperto da più di due anni un procedimento per associazione sovversiva e banda armata a carico del compagno Maj e altri. La Procura di Napoli mantiene anch’essa aperto da oltre due anni un procedimento per associazione sovversiva a carico di un gruppo di compagni tra cui Maj. Quindi non mancherebbero alle Autorità italiane gli appigli legali per procedere a quell’arresto del compagno Maj che finora hanno cercato di fare eseguire alle Autorità francesi. Il suo arresto potrebbe essere accompagnato eventualmente dall’arresto di altri.
La Delegazione della CP denuncia questa probabile macchinazione delle Autorità francesi e italiane. Essa chiede alle FSRS e ai sinceri democratici di prestare attenzione a questa manovra. La loro vigilanza e la loro mobilitazione possono indurre la Autorità italiane a non dare seguito all’operazione probabilmente progettata. È quindi auspicabile, per rendere più difficile l’attuazione della probabile macchinazione, che il viaggio del compagno Maj non si svolga nel silenzio, ma che egli possa tenere una serie di conferenze e interviste sia nei giorni immediatamente precedenti il processo di Trani, a partire dal 12 dicembre, sia nei giorni immediatamente successivi, fino al 22 dicembre. Le organizzazioni che intendono promuoverle, possono mettersi da subito in contatto con la Delegazione, agli indirizzi sopra indicati, per gli accordi del caso.

La rinascita del movimento comunista è per la classe operaia e per le masse popolari l’unica via di uscita dalla crisi del capitalismo. Per questo la persecuzione dei comunisti è il momento centrale della vasta opera di repressione che la borghesia conduce su scala crescente e sempre più in funzione preventiva contro lavoratori avanzati, sindacalisti combattivi, immigrati, rivoluzionari: contro le organizzazioni e gli individui che sono o le autorità ritengono possano diventare centri di aggregazione, orientamento, mobilitazione, organizzazione e direzione della resistenza che le masse popolari oppongono all’eliminazione delle conquiste e al progredire della crisi del sistema capitalista.

Impediamo che la borghesia possa compiere in silenzio la sua attività di persecuzione dei comunisti. Rendiamo politicamente onerosa per la borghesia la persecuzione dei comunisti, denunciandola ampiamente e facendo di ogni azione di repressione lo spunto per mobilitazioni popolari di protesta e di solidarietà. Mostriamo alla luce del sole e su scala più vasta possibile il vero volto della borghesia.

La solidarietà è un’arma. La solidarietà delle masse popolari con i compagni colpiti dalla borghesia trasforma la repressione in strumento di crescita delle forze rivoluzionarie che lottano per porre fine all’attuale barbaro ordinamento sociale e fare dell’Italia un nuovo paese socialista!


I corsi dell’Università Popolare

Il corso previsto dal 20 novembre (sabato) al 05 dicembre (domenica) 2004 è stato cancellato per difficoltà organizzative. Per ovviare a questi inconvenienti e per essere all’altezza dei compiti nuovi creati dal moltiplicarsi di collegamenti e contatti con Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS) francesi e di altri paesi, la Delegazione sta potenziando la propria struttura operativa con il concorso di simpatizzanti italiani e francesi. Presto si vedranno i risultati.
Continua la preparazione del corso previsto per il periodo 29 gennaio (sabato) - 13 febbraio (domenica) 2005. Chi intende iscriversi, deve rivolgersi a Enrico Levoni, c/o CN CARC via Tanaro 7, 20128 Milano, tel e fax 02.26 30 64 54, e-mail resistenza@carc.it .
Le informazioni sui programmi dell’Università Popolare sono disponibili su http://unipopcom.tripod.com . Per altre informazioni, rivolgersi a e-mail unipopcom@yahoo.it.