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Rifondazione comunista, il congresso più importante

Publie le mercoledì 2 marzo 2005 par Open-Publishing

Dazibao Partiti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

I lavori si aprono domani a Venezia con la relazione di Fausto Bertinotti

di Frida Nacinovich

Da dove cominciare? Dalla musica, dalle immagini, soprattutto dalle parole. Rifondazione comunista è sulla strada, come Jack Kerouac, in cammino come quindici anni fa, come sempre in movimento. E sì che di acqua sotto i ponti ne è passata. C’è stata l’opposizione, la desistenza, ancora l’opposizione. Ora c’è l’Unione, un’alleanza che nasce per sconfiggere Silvio Berlusconi, il suo governo e la sua attuale maggioranza. E Rifondazione è decisiva, non solo per battere la destra ma anche per dare voce a una forza di sinistra alternativa. Una sinistra alternativa che si è fatta sentire sul territorio (da Miraforiori a Melfi, passando per le acciaierie di Terni, le proteste contro gli inceneritori e le mille manifestazioni contro la guerra), una sinistra alternativa che vuole e può far parte di un’alleanza che aspira a governare il paese.

Una partita difficile, una svolta da proporre alle tante anime di un partito che si avvia al suo sesto congresso. Da domani a domenica, al Lido di Venezia, la discussione non è scontata, ci sono cinque mozioni diverse, il dibattito è aperto. Gli iscritti a Rifondazione hanno scelto la mozione uno, L’Alternativa di società che ha come primo firmatario il segretario Fausto Bertinotti ed ha avuto il 59,17% dei consensi. Ma ci sono anche le altre mozioni: il 26, 2% di Essere comunisti (primo firmatario Claudio Grassi), il 6, 51% di Per un progetto comunista (primo firmatario Marco Ferrando), insieme al 6,5% di Un’altra Rifondazione è possibile (primo firmatario Gigi Malabarba), e infine l’1,64% di Rompere con Prodi, preparare l’alternativa operaia (primo firmatario Claudio Bellotti). «C’era quelche timore per la riuscita di un congresso con cinque mozione (sono tante, ndr), invece il dibattito nei circoli è stato partecipato e approfondito - dice Francesco Ferrara presentando i numeri del Congresso - Più della metà dei 98 mila iscritti sono intervenuti ed hanno votato». Non è poco, anzi tanta partecipazione non si vede in nessun partito.

Ora c’è il congresso, la tribuna ideale per ascoltare tutti. Qui si possono conoscere i desideri, le aspirazioni, le paure, le perplessità dei 691 delegati che arrivano a Venezia da tutta Italia. Rifondazione è un partito che c’è, che conta, che è decisivo. E questo appuntamento è una prova importante, non c’è dubbio. La sinistra alternativa nell’Unione e con l’Unione, per vincere le elezioni politiche del 2006 e sfrattare Silvio Berlusconi da palazzo Chigi. La sinistra alternativa in un futuro governo possibile, per far sentire la sua politica, la sua voce, le sue parole. Le parole, appunto.

Al centro del VI congresso di Rifondazione comunista ci sono le parole. «Le parole per andare Verso un mondo nuovo (lo dice anche lo slogan del congresso, ndr) sono state scelte da Edoardo Sanguineti - spiega Francesco Forgione in conferenza stampa - Un’esplosione di parole che verranno raccolte in un pannello di circa 900 metri quadri che coprirà un’intera facciata del palazzo del cinema del Lido». L’idea, il progetto, e il logo del congresso che rappresenta un uovo bianco con i continenti in rosso più ravvicinati rispetto alla realtà, sono dell’architetto Massimiliano Fuxas, mentre la realizzazione grafica è del catalano Ramon Prat. Tutto molto bello, come direbbe Bruno Pizzul.

Il congresso inizia domani pomeriggio, prima della relazione di Fausto Bertinotti ci sarà spazio per il rifiuto della guerra, la disobbedienza civile e l’impegno per la pace. Tutti i colori di Rifondazione insomma.

Il secondo giorno - in occasione della seduta dedicata al partito della sinistra europea - verrà ricordato il 60° anniversario della liberazione dal nazifascismo. A conclusione della stessa sessione, verrà invece ricordata la figura del maestro Luigi Nono. Ora la musica. Le musiche che accompagneranno i quattro giorni di lavori congressuali avranno come tema l’impegno civile e pacifista, renderanno omaggio a Bob Marley nel sessantennale della sua nascita. Get up, stand up for your rights. Alzati per i tuoi diritti. E poi l’Internazionale e Bella ciao, storia di un popolo in cammino.

Fausto Bertinotti sarà nominato segretario domenica pomeriggio, al termine dei lavori del congresso. Ad eleggerlo sarà il comitato politico nazionale rappresentativo, in proporzione, dei consensi ottenuti da ciascuna delle cinque mozioni del congresso. Per quanto riguarda, infine, gli ospiti sono stati invitati tutti i partiti comunisti stranieri, tutti i partiti del centrosinistra e soltanto l’Udc in rappresentanza del centrodestra. «Abbiamo ricambiato gli inviti che abbiamo ricevuto dagli altri partiti - dice Forgione - Forza Italia, Lega e Alleanza nazionale non ci hanno mai invitato e quindi non l’abbiamo fatto neanche noi». Tra i non invitati anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi mentre sono stati invitati i presidenti delle Camere e, salvo sorprese, Pier Ferdinando Casini domani sarà a Venezia. Ci sarà anche Romano Prodi, il leader dell’Unione. Nessuno degli ospiti, tuttavia, Prodi compreso, prenderà la parola. «Da noi - spiegano gli organizzatori - è la regola».

Qualche numero. I delegati in totale saranno 691 di cui 409 appartenenti al documento del segretario Fausto Bertinotti, 181 al secondo documento, 45 al terzo, 45 al quarto e 11 al quinto. Che dire di più? A Venezia è tutto pronto, è arrivato il momento di ascoltare chi vuole vincere le elezioni e andare al governo e chi vuole vincere le elezioni senza andare al governo, chi ha paura che il rosso si stinga e diventi rosa e chi è convinto che il rosso di Rifondazione non cambierà. Anzi sarà decisivo.