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L’Unità ha il suo nuovo bersaglio: Bertinotti

Publie le venerdì 4 marzo 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Partiti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

Al Botteghino non piace l’intesa fra il segretario del Prc e il buon Prodi

Spock

Ieri tutti i giornali parlavano, come è giusto, del congresso di Rifondazione Comunista. Anche i quotidiani che una volta chiamavamo “borghesi”, come il Corriere della Sera, hanno speso fiumi di inchiostro sulla svolta nonviolenta di Bertinotti, sui passi che lo hanno portato dalla rottura del ’98 all’accordo con Prodi, sulle mozioni che si contrappongono alla sua nel congresso di Venezia. Un moderato come Paolo Franchi scriveva cose così: “Il bello del congresso di Rifondazione è che sarà un congresso vero, di quelli che non si vedono più da un pezzo”. E di Bertinotti elogiava la capacità di disegnare un “comunismo gandhiano” insieme al suo primato per non aver mai messo in discussione la leadership di Prodi. Insomma, per il “borghese” Franchi, per il Corsera, Bertinotti è un alleato affidabile e non pericoloso.

Tutt’altro si poteva leggere, invece, sul giornale “proletario” fondato da Antonio Gramsci e oggi (etero)diretto da Piero Fassino. Forse l’affermazione potrà sembrare eccessiva, ma sfogliando l’Unità di ieri ecco il titolo dedicato a Rifondazione: “Bertinotti al suo congresso invita anche Berlusconi”. L’articolo racconta la non-notizia e poi prosegue sulla polemica tra il filo-bertinottiano Francesco Caruso e il suo collega filo-se-stesso Luca Casarini, per passare quindi ai possibili fischi che Prodi prenderà al congresso del Prc da parte delle ali estreme di quel partito (n.b.: Prodi poi non ha preso nessun fischio). Il mix è micidiale: Berlusconi invitato, Prodi fischiato. Quasi quasi Rifondazione sta con il Berlusca.

E il giorno prima? Taglio basso, sotto i radicali e Prodi da Lubiana, sommarietto: "Non parlerà alcun leader del centrosinistra. Ci saranno Casini e Follini". Accostamento un po’ malizioso. L’articolo, poi, quello anche peggio, una sorta di sfottò alla scelta di Bob Marley come colonna sonora del congresso e l’insinuazione che non si sia voluto far parlare nessuno dei leader per non far parlare Prodi.

Nessun approfondimento, nessuna intervista, solo fango, che si unisce a quello gettato da Travaglio su Ritanna Armeni un paio di giorni fa. Per inciso, Travaglio ieri veniva difeso dal Riformista, e questo già basta a capire dove sta la ragione e dove il torto.

Oramai siamo ben oltre la normalizzazione: il nemico dei Ds è sempre a sinistra, nella migliore tradizione del comunismo sovietico. E l’Unità si adegua.

http://www.aprileonline.info/artico...

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