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Battere le destre e preparare l’alternativa

Publie le giovedì 31 marzo 2005 par Open-Publishing

Dazibao Partiti Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Fausto Bertinotti

Care compagne e cari compagni, con le elezioni regionali del 3 e 4 aprile possiamo aprire un nuovo corso politico. Un corso necessario e possibile. E’ necessario perché l’Italia, con i suoi militari che occupano l’Iraq, si trova in guerra. E la devastazione della guerra non solo distrugge vite ma ci fa precipitare verso il conflitto di civiltà. Guerra e terrorismo si alimentano di un odio fondamentalista che costruisce il nemico e sostituisce alla ricerca dell’altro l’odio per il diverso da sé. E’ necessario un nuovo corso perché il neoliberismo che ha guidato le scelte politiche di questi anni ha prodotto maggiori ingiustizie, maggiori disuguaglianze sociali e ha precipitato il Paese nella crisi economica e nella recessione.

Le destre al potere in Italia e nel Lazio sono i capofila di queste scelte disastrose. Nel Paese è cresciuta la povertà. Salari e stipendi hanno perduto il loro potere di acquisto. E’ aumentata enormemente la precarietà del lavoro. Sono negati a milioni di famiglie diritti sociali fondamentali come l’accesso all’abitazione e all’assistenza. Ma non è vero che tutti stanno peggio. Il governo ha varato sanatorie e condoni per i grandi patrimoni, anche quelli illegalmente esportati, e per chi sfrutta il lavoro nero. La speculazione finanziaria e la rendita parassitaria sono state grandemente favorite. Processi devastanti che i governi delle destre, hanno fortemente incentivato nel Paese e nel Lazio. Cambiare è necessario!

Cambiare, oggi, è possibile! Viviamo una crescita straordinaria dei movimenti, è riemerso il conflitto sociale. Questi movimenti sono un popolo, tanti popoli. Il popolo dei lavoratori in lotta per la difesa del lavoro, per la sicurezza, il salario. Il popolo dei senza lavoro e dei lavori precari che chiede di avere un progetto di futuro. Il popolo delle vertenze territoriali in lotta contro la devastazione ambientale e per politiche attive di salvaguardia e di valorizzazione dei beni naturali. Il popolo che si batte contro l’inquinamento. Il popolo che lotta per il diritto alla casa, contro la privatizzazione e la vendita del patrimonio pubblico. Il popolo che difende la sanità pubblica e il diritto di ciascuno all’assistenza. Il popolo dei migranti che lottano per l’affermazione di una cittadinanza negata. Il popolo del volontariato, della partecipazione, della democrazia delle tante associazioni, comitati, gruppi di base. Questi popoli sono un Paese nel Paese, la speranza della costruzione di un futuro diverso, di un altro mondo possibile.

Questa è la posta in gioco. E’ aperta una sfida decisiva anche per segnare il futuro dell’Italia: un percorso che collega le elezioni regionali del 3 e 4 aprile con le elezioni politiche del 2006. In questa sfida il ruolo di Rifondazione Comunista è decisivo. Il voto al PRC ha una doppia utilità: battere le destre e impedire la catastrofe in cui ci vogliono far precipitare per aprire il cammino di un vero rinnovamento, aprire il cammino dell’alternativa. Battere le destre è necessario ma non sufficiente. Occorre cambiare le politiche di cui le destre sono gli alfieri. Occorre l’alternativa al neoliberismo e alla guerra. Per questo grande obiettivo di trasformazione in cui siamo impegnati chiediamo con forza un consenso attivo a Rifondazione Comunista.