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Il "no" che rende dinamica l’Europa

Publie le mercoledì 6 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Europa Referendum

di Olivier Mayer Tradotto dal francese da Karl&rosa

Incontro. Domenica, a Parigi, una conferenza ha riunito rappresentanti di quindici paesi europei, con numerose associazioni ed organizzazioni francesi. (compreso anche il Collettivo Bellaciao...NDLR)

Co-organizzata da Espaces Marx, Fondation Copernic, gruppo GUE-GVN al Parlamento europeo e Transform ! (1), la conferenze europea "per costruire un’Europa sociale e democratica, un "no" europeo alla costituzione" ha permesso il confronto fra militanti antiliberisti di sedici paesi europei. Principale animatrice dell’iniziativa, Elisabeth Gauthier, per Transform ! e Espaces Marx, ha presentato gli obiettivi della conferenza come un "elemento della campagna di rigetto della costituzione e precisamente del "no" in occasione del referendum del 29 maggio in Francia". Al centro delle riflessioni della conferenza, le alternative all’attuale costruzione europea e la ricerca "di prime iniziative". Un giro d’orizzonte dei rappresentanti europei che ha occupato tutta la mattina di domenica.

Praticamente tutti gli intervenuti deplorano l’assenza di dibattito, la difficoltà di imporlo nei loro rispettivi paesi. La maggior parte dei popoli non sarà consultata e la ratifica si farà per via parlamentare. "Dibattito inesistente", dice un sindacalista austriaco, che spiega che tutti i partiti tradizionali sono favorevoli alla costituzione". Nessun dibattito pubblico, un terzo dei Tedeschi, secondo un sondaggio, non ha mai sentito parlare della costituzione", indica il deputato europeo del PDS Tobias Pflueger. "Consenso destra-sinistra per la nuova costituzione", spiega Haris Golemis, greco. E Miguel Portas, portoghese, afferma che "mai, né sull’adesione all’UE, né su Maastricht, il popolo portoghese é stato consultato, il che spiega il divorzio fra l’UE ed i cittadini".

Una dinamica per un’altra Europa

Malgrado questa cappa di piombo, una dinamica per un’altra Europa sta visibilmente emergendo in molti paesi. "Anche se non c’é la possibilità di esprimersi, il risentimento é molto forte", spiega l’altromondista austriaco Leo Gabriel. In Austria, una traduzione dello speciale de l’Humanité intitolato Costituzione é diffusa dai suoi oppositori. L’opposizione viene molto dai sindacati. In Gran Bretagna, il movimento dei sindacalisti che si oppongono alla costituzione dell’UE sta crescendo. Le grandi federazioni sindacali si oppongono alla costituzione e le TUC non hanno potuto prendere posizione per sostenerla. In Germania sono le questioni della pace e degli armamenti che mobilitano contro la costituzione, come in Austria, dove quest’ultima rimette in questione lo statuto di neutralità del paese, al quale la popolazione tiene molto. In Grecia é la situazione dei migranti, la difesa dei loro diritti e della cittadinanza di residenza che mobilita contro il trattato. Dappertutto, i diritti delle donne e l’uguaglianza occupano un posto importante. Per Monika Karbowska, polacca, della rete europea Donne e potere, liberismo e patriarcato vanno di pari passo. Dimostra che "le donne sono le prime vittime degli attacchi contro i servizi pubblici, perché si sa bene che sono le donne che garantiranno la cura dei bambini, dei malati e degli anziani". "In Europa, delle donne muoiono di aborto clandestino".

"Il "no", specchio dell’Europa"

Il 29 maggio, il voto "no" in Francia sarà anche un voto per procura. "Il "no" della Francia sarà lo specchio dell’Europa", dice Leo Gabriel. "La vostra lotta é la nostra lotta", dice la giovane Finlandese Kirsi Pihlaja. "Siete il nostro anello forte", dice Haris Golemis, che ha "gli occhi e il cuore rivolti a voi". "Tenete gli occhi fissi su Parigi", declama Karoly Lorant, ungherese, citando Mirabeau. Nel pomeriggio, riflessioni sulle alternative e le iniziative da prendere. Yves Salesse, della Fondation Copernic, auspica un appello dei 200 e staffette in tutti i paesi. Paul Lannoye, ex presidente del gruppo dei Verdi a Strasburgo, denuncia nel liberismo "il principale responsabile delle deregolamentazioni planetarie, ecologiche e sociali". Raoul Jennar dimostra come "la direttiva Bolkestein anticipi la costituzione". E Francis Wurtz, mostrando quanto nella lotta per il "no" la posta in gioco sia la civiltà", riferisce le previsioni di un alto funzionario dell’Unione europea favorevole alla costituzione: "Un "no" della Francia delegittima tutta l’istituzione".

(1) Rete europea fondata precisamente da Espaces Marx in Francia, dall’Istituto Rosa Luxemburg in Germania e dall’Istituto Nicos Poulantzas in Grecia.

www.transform-network.org

http://www.humanite.presse.fr/journal/2005-04-05/2005-04-05-459686