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ATTENTATO FASCISTA A PRIMAVALLE (Roma)

Publie le giovedì 14 aprile 2005 par Open-Publishing
8 commenti

Dazibao Estrema destra

I fascisti attaccano col fuoco

Questa notte intorno alla 01,15 una squadraccia di fascisti ha incendiato la porta della sede del Collettivo Antagonista Primavalle, e le porte di due case occupate confinanti con la sede del collettivo.

In una delle case vive una famiglia con una bambina di circa un anno. Nell’altra casa ci vive un compagno.

Questa mattina alcuni compagni antagonisti di primavalle hanno
fatto una trasmissione a Onda Rossa, nella trasmissione si è parlato del rogo nell’appartamento dei Mattei avvenuto il 16 Aprile del 1973. Alla fine della trasmissione è arrivata una telefonata di minacce molto generica" ti rompo il culo"

Questa notte l’incendio.

Fortunatamente uno degli occupanti era ancora sveglio ed ha visto il fuoco filtrare da sotto la porta ed ha potuto svegliare tutti gli altri.

SenSo di vendetta, alzare la tensione in quartiere con l’approssimarsi del 16. Non vorremmo che come nelle ultime settimane a Milano i fascisti abbiano deciso di innalzare il livello dello scontro, aspettando reazioni che possano dare ancora una volta spazio a teorie tipo opposti estremismi, guerre per bande e via dicendo. Come sempre sapremo rispondere a queste provocazioni
con la solita determinazione che ci ha accompagnato nel nostro intervento politico nel territorio.

Per sabato 16 Aprile avevamo già indetto un presidio presso la sede del collettivo, questo vigliacca aggressione conferma la necessità
di mobilitazioni antifasciste per cui invitiamo tutti i compagni e le strutture di movimento alla mobilitazione per sabato 16 alle ore 16,30 presso la sede del collettivo di Primavalle in Via Casanate 2 A .

Collettivo Antagonista Primavalle

Roma 14.4.2006

Messaggi

  • COMUNICATO STAMPA Attentato incendiario a Primavalle: poteva trasformarsi in tragedia. Solidarietà alle famiglie ed al Collettivo Antagonista Primavalle.

    Gruppo Consiliare Capitolino
    del Partito della Rifondazione Comunista

    COMUNICATO STAMPA

    Attentato incendiario a Primavalle: poteva trasformarsi in tragedia.
    Solidarietà alle famiglie ed al Collettivo Antagonista Primavalle.

    Dichiarazione di Adriana Spera consigliera PRC al Comune di Roma

    Gli attentati incendiari di questa notte a Primavalle contro le porte di ingresso di due abitazioni occupate e contro quella della sede del Collettivo AntagonistaPrimavalle sono di chiaro stampo neo fascista.
    Gli attentatori sapevano molto bene che in una delle due abitazioni risiede uno dei compagni che da anni è impegnato con il Collettivo Antagonista nelle lotte per la casa, per il lavoro e per i diritti dei migranti. E’ chiaro quindi che si voleva “punire” la persona anche a rischio di causare una tragedia. Nella seconda abitazione occupata abita una coppia con un bimbo di pochissimi anni di età e alla sede del Collettivo fanno riferimento molti giovani antifascisti del quartiere.
    Questo è il clima di intimidazione che i gruppi neo fascisti vogliono nuovamente instaurare a Primavalle, a soli due giorni dalla ricorrenza della morte dei fratelli Mattei. Negli anni trascorsi in tale ricorrenza l’ex borgata è divenuta una vera e propria “zona proibita”, con decine e decine di automezzi delle forze dell’ordine, scuole pubbliche costrette a fare uscire anticipatamente gli alunni, serrande dei negozi abbassate e scorribande di qualche decina di neo fascisti che lanciano slogan nazisti unitamente all’immancabile saluto romano con il braccio disteso.

    Nell’esprimere la mia solidarietà alle famiglie e ai compagni del Collettivo colpiti da questo vile attentato, chiedo che le autorità e le forze dell’ordine competenti prendano adeguate iniziative per evitare che anche questo sabato si ripetano a Primavalle i tristi episodi accaduti negli ultimi anni.
    Come Consigliera comunale di Rifondazione Comunista faccio appello alle altre forze democratiche della città affinché si vigili per garantire il pieno rispetto dei principi della nostra Costituzione repubblicana ed i suoi valori fondanti nati dalla resistenza partigiana antifascista.

    Roma, 14 aprile 2005
    Adriana Spera

    Tel.cell. 3474867112 - 3397642238 – e.mail: a.spera@comune.roma.it

    www.adrianaspera.it

  • Contro il fascismo non basta la sfilata...

    Dopo il polverone politico e mediatico sulla vicenda mattei che ha riaperto la stagione dei veleni, dello stato vendicatore, dell’emergenza giudiziaria e delle menzogne
    pilotate, dopo la supposta rinascita delle strutture militanti dell’estrema destra a partire dai
    comodi mascheramenti politici in odor di reciclaggio nelle lotte sociali come le occupazioni abitative e le lotte per la casa - chiamate o.s.a. occupazioni non conformi - dopo le aggressioni nella lombardia e nel veneto ai danni di compagni e spazi sociali avvenute negli ultimi giorni, ci ritroviamo, governati da mafiosi, pidduisti, imprenditori, fascisti e criminali di vario tipo, a denunciare l’ennesima vile aggrssione fascista ai danni di una sede e di una casa privata di alcuni compagni avvenuta la scorsa notte nella citta’di roma, quartiere primavalle.

    Ovvero nella notte di mercoledi’ 13 aprile alcuni fascisti hanno appiccato il fuoco alle porte della sede del collettivo antagonista primavalle e delle due case occupate - da famiglie del coordinamento - li’ a fianco, e solo il rapido intervento degli occupanti ha permesso di evitare il triste e drammatico epilogo.
    Ora, non solo con questo stringato comunicato vogliamo esprimere intanto la massima solidarieta’ ai compagni di primavalle, ma vogliamo anche riaffermare che questi loschi, servi ed infami fascisti che agiscono notte tempo sotto casa dei compagni dovranno cominciare a nascondersi e a rintanarsi nelle fogne dalle quali di quando in quando si permettono di uscire.

    Non abbiamo nessuna intenzione di fare un solo passo indietro e vi promettiamo di divenire in ogni dove un incubo continuo delle vostre misere vite.

    Antifascismo sempre e ovunque, mai un passo indietro!

    L’ appuntamento per tutta la cittadinanza attiva sinceramente democratica ed antifascista
    e’ a primavalle alle ore 16:30 - sabato 16 aprile in Via Casanate 2a davanti la sede del Collettivo Antagonista Primavalle

     Fiducia nello stato non ne abbiamo l’antifascismo e’ rosso e non lo deleghiamo -

    Coordinamento cittadino di lotta per la casa - Roma

    Laboratorio Acrobax Project

    Csoa Vittorio occupato - Ostia

  • I compagni e le Compagne dei COBAS TELECOM - TIM

    Esprimono la loro solidarietà ai compagni e le compagne di Primavalle colpite dalla vendetta fascista.

    Evidentemente la sconfitta elettorale brucia e sopratutto brucia il fatto che esistano ancora realtà e situazioni che non hanno intenzione di svendere memoria e storia e lasciare lo spazio al revisionismo storico.

    Quel revisionismo che abbiamo visto all’opera con la riscrittura della storia, dalle foibe alle vittime degli anni settanta tra cui annoveriamo moltissimi compagni e compagne uccisi dai fasciti con la copertura dello Stato e dei suoi apparati.

    NEI POSTI DI LAVORO, NEI QUARTIERI
    NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI

    VALERIO VERBANO VIVE - WALTER ROSSI VIVE - MARIO SALVI VIVE -
    DAX VIVE

    Cobas Telecom - TIM Roma

    Roma 14-04-05

  • Il Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Roma Ovest esprime solidarietà ai compagni e alle famiglie occupanti di Primavalle, vittime di una aggressione fascista nella notte scorsa.

    Il Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Roma Ovest esprime solidarietà ai compagni e alle famiglie occupanti di Primavalle, vittime di una aggressione fascista nella notte scorsa.

    I fascisti come sempre pescano nel torbido: aizzati dalla canea reazionaria portata in palmo di mano da questo governo berlusconiano, ma non meno dalla demagogia del "volemose bene" che la sinistra istituzionale da almeno un decennio sta portando avanti a suon di revisionismo storico, questi individui, sempre schierati a fianco del potere, coscienti o meno di esserlo, colpiscono chi lotta per i propri bisogni nei quartieri proletari.

    Motivo dirompente può anche essere stata la vicenda Mattei, ma quel che più conta è la gestione che di essa è stata fatta dai due schieramenti dominanti, di destra-centro-sinistra, tesa a decontestualizzare i fatti, a far dimenticare chi ha praticato - e pratica - puntualmente il terreno del terrore antiproletario, con bombe, massacri e vili aggressioni, a prescindere dalla responsabilità soggettiva nella gestione di quell’evento, su cui tra l’altro, la sinistra rivoluzionaria di allora già aveva svolto le proprie indagini.

    Nessuna assoluzione per lo stragismo fascista; nessuna tesi degli opposti estremismi deve passare nel campo culturale e sociale dei giovani proletari, antagonisti, vittime della barbarie capitalistica, che fonda il propprio dominio sullo sfruttamento economico e sull’oppressione sistematica delle opinioni antagoniste al capitale, anche attraverso sottoproletari che si prestano fraintendendo la propria collocazione sociale a sostenere lo status quo.

    Militanza antifascista e sostegno alle lotte antagoniste al capitale

    Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma Ovest Roma, 14 aprile ’05

  • Solidarietà ai compagni del Collettivo Antagonista Primavalle

    Ancora una volta i fascisti colpiscono e vorrebbero rimanere impuniti.

    Dopo una serie di continui episodi, in un escalation nazionale che da tempo non si notava, i fascisti hanno colpito nel cuore della notte a Primavalle. Lo hanno fatto con la loro pratica criminale, come sempre, e solo l’intervento pronto degli occupanti del Collettivo Antagonista Primavalle ha impedito che il bilancio fosse tragico. Nell’esprimere la nostra forte e incondizionata solidarietà a coloro che sono stati vittime dell’ennesima provocazione, pensiamo che sia giunto il momento di ricacciare la teppa fascista nelle fogne. Per far ciò però, dobbiamo avviare una riflessione concreta su quello che è l’antifascismo. Molte campane suonano chiamandoci a un antifascismo di facciata, specie a ridosso delle elezioni. Viceversa i fatti ci dimostrano che contro i fascisti non c’è spazio che per una coerente lotta contro di loro e contro il loro mandante, lo Stato. Troppo si è lasciato correre: aggressioni, attentati, e quant’altro dimostrano come sempre che i fascisti non sono un problema che si risolve con il pattume istituzionale, né agitando i dettami costituzionali. Quante volte gli stessi simboli che la domenica sventolano negli stadi li abbiamo visti ricamati sulle divise dei fedeli servitori dello Stato. Così come, per certi versi, non era difficile immaginare che tutto il letame, che le varie trasmissioni televisive ed esternazioni pubbliche hanno agitato intorno a Primavalle, specie in quest’ultimo periodo, avrebbero potuto produrre un simile episodio. Un episodio che altro momento non poteva trovare se non il cuore della notte, stante la presenza proletaria che nel quartiere è da sempre presente. Quante volte solo la forte presenza dei servitori dello Stato ha garantito quell’incolumità alla teppa fascista, che altrimenti avrebbe risolto il problema e ricacciati i topi neri nel limbo delle fogne. Ma è bene che costoro sappiano che non sempre potranno contare sullo storico connubio tra servi in divisa e servi in camicia nera. E così, nel ribadire la solidarietà ai compagni vittime dell’aggressione, ci teniamo a riaffermare in maniera inequivocabile che l’antifascismo è proletario e appartiene alla lotta di classe, impedendo altresì ogni strumentalizzazione elettoralista, così come l’opportunismo dei carrozzoni trasversal-costituzionali ma vincolandolo, come sempre, alla militanza quotidiana.

    Contro Stato, padroni, polizia e fascisti nessuna tregua

    Fiducia nello Stato non ne abbiamo, l’antifascismo è rosso e non lo deleghiamo.

    Comitato Cittadino per l’Autonomia di Classe - Roma

  • anticipazione orario

    IL PRESIDIO ANTIFASCISTA PREVISTO A PRIMAVALLE DOMANI 16 APRILE ALLE 16.00 ANTICIPA L’ORARIO ALLE ORE 14.00

    VIA CASANATE 2/A DAVANTI LA SEDE DEL COLLETTIVO ANTAGONISTA TRA PIAZZA MARIO SALVI E PIAZZA CAPECELATRO

    AUTOBUS 46-49

    • “Il Menzognero” colpisce ancora.

      Il noto quotidiano romano, procedendo ad un miracolo del tipo di quello dei pani e dei pesci, fa diventare la settantina di carogne fascite (superprotette dalle forze dell’ordine) addirittura “200 ragazzi sotto i ventenni e qualche quarantenne”. Mentre i compagni, presenti in almeno trecento-trecentocinquanta davanti la sede del Collettivo Antagonista Primavalle, diventano “alcuni rappresentanti di sinistra” e "30 simpatizzanti". Fra l’altro le “forze dell’ordine” hanno garantito la vergnosa sfilata delle settanta merde inquadrate in fila per quattro con le solite croci celtiche e i ridicoli saluti romani, mentre due plontoni della Guardia di Finanza in assetto antisommossa con quattro blindati hanno chiuso le due estremità di via Casanete impendendo a chiunque di entrare o uscire dalla via fino alla conclusione della pagliacciata fascista in un quartiere completamente militarizzato. Senza contare che molti compagni non sono riusciti neanche a raggiungere per tempo il presidio in quanto la polizia, già dalle 15:00, aveva provveduto a deviare il traffico autobilistico e le corse degli autobus e fermando ogni gruppetto sospetto (di essere compagni) che cercava di avvicinarsi.
      Da notare, che mentre da parte del “Il Menzognero” non potevamo che aspettarci una tale cronaca, “Il Manifesto” non ha fatto molto di meglio pubblicando un trafiletto in cui i fascisti erano cento e i compagni duecento. Alla faccia dell’informazione libera e di sinistra.
      Segue da “Il Messaggero”

      Domenica 17 Aprile 2005

      L’ANNIVERSARIO
      Rogo di Primavalle: corteo e dossier
      Ieri, trentaduesimo anniversario della morte dei fratelli Mattei a Primvalle. In
      un’atmosfera irreale, silenziosa il corteo dell’estrema destra: 200 ragazzi sotto i
      ventanni e qualche quarantenne. Slogan e saluti fascisti, mentre alcuni
      rappresentanti di sinistra presidiava l’area dove l’altro ieri sono stati bruciate le
      porte di un due appartamenti e di un centro sociale. Mentre L’associazione
      Mattei, creata dal fratello che si salvo dal rogo del ’73, ha presentato un dossier
      di controinformazione «per dimostrare che l’accusa di strage ipotizzata dalla
      Procura, era già evidente allora».
      Marincola all’interno

      Domenica 17 Aprile 2005
      Giampaolo Mattei: «Lollo è tornato a funestarci la
      vita, poteva essere fatta giustizia 32 anni fa»
      di CLAUDIO MARINCOLA
      Primavalle sembrava ieri quella del ’73. Tutti chiusi in casa, tutti dietro le finestre.
      Stesso silenzio, strade vuote, poliziotti in assetto anti-guerriglia per scortare 200
      giovanissime teste rasate guidate da un manipolo di quarantenni duri e cupi da
      Piazza Clemente XI a via Bernardo da Bibbiena, dove tra saluti romani e slogan
      fascisti hanno deposto tre corone per «i camerati caduti».
      Da 32 anni la processione dell’estrema destra nelle vie che furono dell’estrema
      sinistra, produce lo stesso effetto. Una sfida a quello che un tempo era un
      concentrato di comunismi diversi. Tutti ad alto potenziale incendiario, Potop,
      Lotta continua, Nuclei combattenti, Autonomia operaia. Allora non occorreva un
      motivo preciso perché - divise sulle modalità dell’assalto - le varie sigle della
      sinistra extraparlamentare si ritrovassero unite in nome dell’antifascismo
      militante. Anche allora, negli anni Settanta, Primavalle era blindata. I cortei
      marciavano davanti ai lotti delle case popolari e si concludevano con un calibrato
      lancio di molotov sulla vicina sezione dell’ MSI di via Svampa. Fu in questo clima
      che i fratelli Mattei rimasero intossicati dalle fumo nell’incendio della loro casa
      alle 3 di notte del 16 aprile del 1973. L’anniversario di ieri era diverso.
      Con un reo confesso, Achille Lollo. L’ex militante di Potere Operaio condannato
      a 18 anni di carcere nel 1987. Dal Brasile, dopo aver negato per anni, Lollo tre
      mesi fa ha dato una nuova versione dei fatti. Ha chiamato in causa oltre ai suoi
      due complici - come lui condannati ma latitanti, Manlio Grillo e Marino Clavo - tre
      persone nuove, Paolo Gaeta, Diana Perrone ed Elisabetta Lecco.
      I magistrati Franco Ionta e Salvatore Vitello hanno riaperto un fascicolo già
      chiuso dalla Cassazione che ritenne l’incendio doloso e il duplice omicidio
      preterintenzionale. La nuova inchiesta ipotizza il reato di strage - non
      prescrivibile - ed è vincolata a due rogatorie. Ed eccoci a ieri, al 32esimo
      anniversario. Simile purtroppo al primo. Le rivelazioni di Lollo hanno riaperto la
      ferita, riacceso gli animi. Al punto che mercoledì notte qualcuno ha versato
      liquido infiammabile sotto la porta di due abitazioni in una strada distante solo
      poche metri dal caseggiato dove si consumò la tragedia dei Mattei. Stessa
      dinamica. Stesso odio. L’obiettivo era probabilmente un esponente del collettivo
      antagonista. Ma hanno rischiato di andarci di mezzo una bimba di 17 mesi e i
      suoi genitori. Polizia e carabinieri ieri hanno scortato il corteo della destra e
      isolato i 30 simpatizzanti chiamati a presidiare il luogo dell’attentato di quattro
      giorni fa e il vicino centro sociale Break Out.
      È stata una lunga giornata. Iniziata la mattina con la celebrazione di una Messa
      alla quale hanno partecipato anche i Mattei. Che non si sono mai stancati di
      chiedere giustizia per una strage rimasta impunita. «Lollo è tornato a funestarci
      la vita - ha ripetuto ieri Giampaolo Mattei - ma noi continuiamo a combattere».
      L’“associazione Mattei” ieri ha presentato un dossier «di controinformazione».
      «Per dimostrare - ha detto Giampaolo - che l’accusa di strage ipotizzata ora dalla
      Procura era già evidente allora, che il rogo va collocato dentro una precisa
      strategia». Il pamphlet è stato presentato in un hotel della capitale. Enzo Fragalà
      e l’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace, da sempre in prima fila
      sul rogo di Primavalle, non erano presenti perché impegnati nella crisi di
      governo. Presente invece il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino e
      l’esponente di An Domenico Gramazio. In platea la mamma dei Mattei con i
      nipotini. Anche da nonna non ha smesso di cercare la verità.

    • Beh, indubbiamente Claudio Marincola che pure aveva fatto un bellissimo articolo due giorni prima sull’ attentato al Collettivo e alle case occupate ( una vera e propria tentata strage ), essendo tra l’ altro l’ unico articolo che dava il senso vero delle cose, adesso ha fatto un ’ operazione del tutto contraria.

      A sua parziale scusante, va detto che e’ venuto al presidio alle 15 quando effettivamente non c’erano piu’ di trenta/quaranta persone per poi allontanarsi a seguire la manifestazione fascista.

      Solo che, mentre nel frattempo il presidio, ancorche’ assediato dai finanzieri, cresceva di circa dieci volte i partecipanti, il buon Marincola faceva lui crescere di brutto il numero dei manifestanti fascisti.

      Ma a parte questo, e’ allucinante la sua nota di colore, veramente fatta a capocchia, sulla realta’ di Primavalle negli anni settanta dove sembra che lo sport principale di chi interveniva nel sociale del quartiere fosse quello assalire la insignificante sezione missina di Via Svampa e non invece quello di organizzare le lotte degli edili, dei giovani proletari, l’ autoriduzione di fitti e bollette e soprattutto la lotta per la casa.

      E si che Marincola quella realta’ dovrebbe ricordarsela bene visto che anche lui militava in uno dei gruppi della sinistra rivoluzionaria che era presente nel quartiere ( tra l’ altro quello piu’direttamente coinvolto nelle note vicende ).

      Ma evidentemente la proprieta’ del Messaggero - il palazzinaro Udc Caltagirone, suocero di Casini - gli ha imposto di riequilibrare il primo articolo.

      Cose che capitano.

      Peccato per lui che il voler privilegiare la patetica sfilata fascista gli ha anche impedito di assistere in diretta al ritrovamento di importanti reperti da parte della Digos nel cortiletto attiguo al luogo dell’ attentato, notizia invece "presa" dal Manifesto.

      Che comunque ,concordo, ha fatto in generale anche piu’ schifo sul trattamento dell’ intera vicenda.

      Keoma