Quel nostro sondaggio che premia Fausto Bertinotti

Primarie. Duemilacinquecento lettori hanno usato il nostro spazio per dirci come voteranno. Qualche considerazione utile per quando si voterà davvero

di A. G.

Da qualche settimana "aprileonline" ha proposto un sondaggio ai propri lettori sulle primarie dell’Unione. Finora avete votato in quasi 2500 (altri voteranno di sicuro nel corso di agosto). Quei 2500 voti, però, costituiscono già un campione significativo sul quale vale la pena spendere qualche considerazione.

Il più votato è Fausto Bertinotti con il 42 per cento del totale. Il risultato era forse prevedibile, dal momento che i nostri lettori - a maggioranza - appartengono a quella fascia di sinistra che si suole definire "critica" e che ha forte simpatia per le posizioni più nette e radicali. In quel voto, al di là dei militanti di Rifondazione Comunista che hanno messo la propria crocetta sul nome del loro leader, si esprime una opinione che verrà di sicuro confermata anche nelle primarie "vere" del prossimo 16 ottobre.

La scelta di votare Bertinotti, anche se non si condividono tutte le sue opinioni, serve a esprimere in modo visibile un’area che vuole ancorare a sinistra l’insieme dell’Unione. E’ naturale che ciò avvenga, dal momento che le mediazioni programmatiche di solito convergono al "centro" (vedi l’ultimo episodio dello stralcio dalla Carta dei valori dell’Unione di temi quali divorzio e aborto, più in generale di tutto quanto riguarda la laicità dello Stato). Il nostro campione è di sicuro limitato e orientato, ma è augurabile che Bertinotti abbia un buon risultato pure nelle primarie vere.

Romano Prodi, colui che di sicuro vincerà le primarie di ottobre, è stato scelto dal 29 per cento dei lettori di "aprileonline". Come si spiega questa bassa percentuale? In gran parte per il ragionamento che abbiamo fatto sopra, ma anche perché in un sondaggio si è più liberi di quanto non lo saremo nella cabina elettorale delle vere primarie. Quando il nostro voto varrà davvero, forse prevarranno altre considerazioni: le compatibilità di partito, il senso di responsabilità, eccetera eccetera. In ogni caso, vale la pena ribadire che Prodi resta il candidato premier dell’Unione anche per Bertinotti. Su quel nome l’insieme del centrosinistra ha trovato un equilibrio che sarebbe suicida rimettere in discussione.

La sorpresa del nostro sondaggio è il 15 per cento di consensi per Clemente Mastella, il più moderato dei leader dell’Unione. Come si spiega? Lui, di sicuro, direbbe che c’è lo zampino degli elettori meridionali. Noi ci limitiamo a segnalare che forse in quel voto si è manifestata una certa irrisione per le primarie che alberga in qualche settore piccolo o grande della sinistra. Aver votato per Mastella, per chi lo ha fatto, può significare deridere il nostro sondaggio e depotenziare il voto delle primarie. Ma staremo a vedere cosa accadrà davvero, pure in questo caso, quando si voterà sul serio per le primarie.

Altra annotazione. Antonio Di Pietro e Pecoraro Scanio superano, con il 4 per cento dei voti, Mastella. Evidentemente l’ex pm di Mani pulite gode tra il nostro pubblico di notevole popolarità. Chissà che quel 4 per cento non voglia dirci che la "questione morale" resta essenziale per qualsiasi politica del centrosinistra. Se fosse così, non possiamo che essere d’accordo.

Infine, c’è un 3 per cento di nostri lettori che desidererebbe un altro candidato rispetto a quelli che scenderanno in lizza. E’ un’opinione del tutto rispettabile. Come non va preso sotto gamba quel 2 per cento che ci avverte che non userà l’opportunità delle primarie. Quest’ultime sono in effetti uno strumento controverso per far sentire la propria opinione. Non bisogna dimenticare che nascono negli Stati Uniti, dove ci sono due partiti e non due coalizioni, e dove c’è un eccesso di personalizzazione della politica.

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