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LAICITA’ E CONFESSIONALISMI

Publie le giovedì 18 agosto 2005 par Open-Publishing

Dazibao Religioni Governi Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

L’Europa e’ una famiglia formata ormai da piu’ religioni o anche piu’ semplicemente da laici. Il Vaticano, ha tentato, attraverso i suoi emissari politici, di porre a fondamento della Costituzione europea le radici cristiane, cosa che avrebbe dato al Papa di Roma una priorita’ indiscussa sugli altri culti (vedi ebrei, buddisti, islamici ecc.), ma in Europa ha vinto un fondamento laico e non confessionale.

La Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (1950), all’articolo 9 recita:

1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la liberta’ di cambiare religione o credo, così come la liberta’ di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti.

2. La liberta’ di manifestare la propria religione o il proprio credo non puo’ essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la pubblica sicurezza, la protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della liberta’ altrui».

Il documento conclusivo della riunione di Vienna dei rappresentanti degli stati partecipanti alla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (1986-1989), all’articolo 16 recita: «Al fine di assicurare la libertà dell’individuo di professare e praticare una religione o una convin­zione, gli Stati partecipanti, fra l’altro, 1. adotteranno misure efficaci per impedire ed eliminare ogni discriminazione per motivi di reli­gione o convinzione nei confronti di individui o comunita’ per quanto riguarda il riconoscimento, l’esercizio e il godimento dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in tutti i settori della vita civile, politica, economica, sociale e culturale e assicureranno l’effettiva uguaglianza fra credenti e non credenti; 2. favoriranno un clima di reciproca tolleranza e rispetto fra credenti di comunita’ diverse nonché fra credenti e non credenti».

La dichiarazione numero 11 adottata in allegato al Trattato di Amsterdam (1997) garantisce che «l’Unione Europea rispetta e non pregiudica lo status previsto nelle legislazioni nazionali per le chiese e le associazioni o comunita’ religiose degli Stati membri. L’Unione Europea rispetta ugualmente lo status delle organizzazioni filosofiche e non confessionali»: in sostanza equipara le associazioni dei non credenti alle chiese.

Il documento finale della Conferenza Consultiva Internazionale sull’educazione scolastica in relazione con la liberta’ di religione e credenza, tolleranza e non-discriminazione, organizzata a Madrid dall’ONU nel novembre 2001, precisa che il documento e’ stato redatto «con l’intesa che la liberta’ di religione o credenza include convinzioni teiste, non teiste ed atee, cosi’ come il diritto di non professare alcun credo o religione».
Per capire di quale situazione di monopolio goda la religione cristiana in Italia, e’ utile il confronto con altri paesi europei per vedere il nostro stato di dipendenza in materia di sovvenzioni al culto, liceita’ dell’aborto, eutanasia, coppie di fatto, matrimonio religioso....

AUSTRIA

La cattolicissima Austria riconosce 22 culti, che hanno vantaggi di tipo fiscale (si pensi alla differenza con l’8 per mille che praticamente da noi privilegia pesantemente la sola Chiesa cattolica ed esclude dai contributi un milione di islamici e gli altri culti). I culti riscuotono delle imposte direttamente dai loro fedeli.

BELGIO

La legge riconosce 6 culti sono riconosciuti per legge che non pagano tasse sugli immobili, i loro ministri sono stipendiati dallo stato (sarebbe curioso uno stato italiano che sovvenzionasse ebrei o islamici). Le associazioni umanistiche, con un art. della Costituzione sono equiparate alle religioni, per cui i loro esponenti sono stipendiati, danno assistenza negli ospedali e insegnano etica nelle scuole (immaginiamo da noi un mondo no global che riceve lo stesso trattamento!) . L’ora di religione e l’ora di etica sono alternative e non obbligatorie (Da noi non esiste ora di etica, anzi a volte pensiamo che sia stata dimenticata anche l’etica). L’unico matrimonio ammesso e’ quello civile, mentre quello religioso e’ privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile. Per tutta la popolazione il giorno di riposo settimanale e’ la domenica, senza alcuna eccezione (Berlusconi voleva abolire la domenica per far crescere il PIL). Il 16 maggio 2002 e’ stata approvata una nuova legge che legalizza l’eutanasia. Il 31 gennaio 2003 e’ stata approvata una legge che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

DANIMARCA

Il Sovrano deve costituzionalmente far parte della Chiesa Nazionale danese (luterana). Il clero luterano e’ stipendiato per il 40% dallo stato, che si sobbarca anche i costi di formazione. Vi e’ un’imposta ecclesiastica a carico dei soli fedeli luterani a beneficio della stessa Chiesa, che gode anche dell’esenzione dall’imposta sugli immobili. L’ora di religione nelle scuole e’ anch’essa impartita dai ministri della Chiesa Nazionale: si puo’ esserne dispensati qualora i genitori garantiscano un loro personale impegno pedagogico alternativo. L’insegnamento e’ neutro dal punto di vista confessionale. L’emittente pubblica radiofonica trasmette giornalmente la funzione che si svolge nella principale cattedrale del paese. Le coppie gay sono riconosciute attraverso una «registrazione di partnership» con valore legale. (Da noi nemmeno il centrosinistra riesce a decidere un trattamento civile delle coppie di fatto)

FINLANDIA

L’attuale presidentessa si e’ fatta depennare dai registri parrocchiali e oggi risulta non appartenere ad alcuna religione. Alla Chiesa finlandese (luterana) si affianca, quasi con gli stessi diritti, la chiesa ortodossa. Nelle scuole e’ previsto un insegnamento di etica alternativo a quello della religione. I parroci vengono pagati dalle comunita’ religiose (in USA i fedeli che vogliono la loro chiesa, pagano il 30% del loro stipendio per il mantenimento del culto, vi immaginate da noi quanti fedeli sopravviverebbero?), i vescovi dallo Stato.

FRANCIA

La Francia e’ un modello in questo campo. La Costituzione prevede espressamente la forma laica dello stato: negli edifici pubblici e’ possibile indossare simboli religiosi (crocifissi o chador) solo se non assumono un carattere rivendicativo, mentre e’ vietata espressamente (articolo 28) l’esposizione di simboli o emblemi religiosi su monumenti e in spazi pubblici, ad eccezione di luoghi di culto, cimiteri, musei, ecc. (Papa Ratzinger rivendica l’esposizione del crocifisso in tutti i luoghi pubblici, e la sua volonta’ e’ avallata dalla Lega!) Non esiste alcun finanziamento per nessuna chiesa, ne’ insegnamento religioso scolastico. Gli edifici di culto cattolici sono di proprieta’ dello stato, che provvede alla loro manutenzione. L’unico matrimonio ammesso e’ quello civile, mentre quello religioso e’ privo di qualunque efficacia legale: il sacerdote che celebra il rito precedentemente e’ punibile (il contrario di quanto da noi e’ stato voluto da Craxi). Per tutta la popolazione il giorno di riposo settimanale e’ la domenica, senza alcuna eccezione. Le scuole private possono stipulare accordi con la pubblica amministrazione, ricevendone finanziamenti ma accettando di sottoporsi a specifiche forme di controllo (devo ancora capire quali sono i controlli stabiliti dalla Moratti). Il 13 ottobre 1999 il Parlamento francese ha approvato il PACS (patto civile di solidarieta’) che riconosce e regola le coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali).

GERMANIA

I diritti dei gruppi atei sono riconosciuti direttamente dalla Costituzione (articolo 137: «alle associazioni religiose vengono equiparate quelle associazioni che perseguono il fine di coltivare in comune un’ideologia filosofica»). Le Chiese, invece, possono imporre ai propri fedeli un tributo obbligatorio (anche del 9% dell’imposta), alla cui riscossione provvede lo stato. L’unico matrimonio ammesso e’ quello civile, mentre quello religioso e’ privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile: il sacerdote che celebra il rito precedentemente e’ punibile. I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato. Il 17 luglio 2002 una sentenza emessa dalla Corte costituzionale federale di Karlsruhe ha sancito la costituzionalita’ della Legge sull’Unione per la Vita, regolamentante anche le unioni gay che, una volta registrate davanti ad un ufficiale civile, godranno di diritti e doveri identici alle coppie eterosessuali. (come si vede, la regolamentazione delle coppie di fatto, eterosessuali o no, fa parte ormai dei paesi civili europei e non e’ esclusiva di Zapatero).

GRECIA

Qua invece abbiamo la predominanza assoluta della chiesa ortodossa, che e’ una variante del cristianesimo che non riconosce valore di priorita’ o di infallibilita’ al Papa. Il Presidente delle Repubblica deve giurare in nome della Santissima Trinita’, invocata nel preambolo della Costituzione, che statuisce anche la «predominanza» della Chiesa ortodossa. Non e’ possibile aprire edifici di culto alle religioni diverse da quella ortodossa senza il preventivo consenso di quest’ultima, ne’ fare proselitismo. L’insegnamento religioso nelle scuole e’ limitato alle elementari e di competenza della gerarchia ortodossa. In tema di finanziamento statale, tutto il clero ortodosso e’ stipendiato dallo stato che gestisce anche gli edifici di culto, trattenendosi però il 35 per cento degli introiti delle parrocchie. La decisione del governo di far scomparire l’indicazione della fede sulle carta d’identita’ ha provocato la reazione della Chiesa nazionale che ha avviato la raccolta di firme per l’indizione di un referendum.

IRLANDA

(L’Irlanda e’ chiaramente un paese cattolico oltranzista). Nel preambolo della Costituzione si specifica che il testo e’ emanato nel nome della Santissima Trinita’ (!?!). Il giuramento che deve prestare il Presidente impedisce ad un ateo o ad un agnostico di accedere alla carica (!?!). Lo stato non finanzia la Chiesa cattolica (nemmeno la cattolicissima Irlanda arriva ai contributi dell’Italia), tuttavia garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili. L’insegnamento confessionale e’ garantito durante l’orario delle lezioni scolastiche. L’Irlanda e’ l’unico paese della Comunita’ Europea dove l’interruzione di gravidanza e’ ancora vietata (e persone come Buttiglione e Ruini vorrebbero portarci al suo livello).

LUSSEMBURGO

Vi sono tre culti riconosciuti, i cui ministri sono stipendiati dallo Stato. Nelle scuole pubbliche vi sono, in alternativa, lezioni di etica oppure di religione (cattolica). L’unico matrimonio ammesso e’ quello civile, mentre quello religioso e’ privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile.

PAESI BASSI

Lo Stato non finanzia alcuna chiesa: vantaggi fiscali sono previsti solo per associazioni religiose, la sola forma di finanziamento e’ lo stipendio, totale o parziale dei cappellani. La nuova Costituzione del 1983 equipara le convinzioni religiose e quelle non religiose. L’unico matrimonio ammesso e’ quello civile, mentre quello religioso e’ privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile. I consiglieri della Lega Umanista possono prestare assistenza nelle strutture obbliganti. Le coppie gay, gia’ riconosciute attraverso una «registrazione di partnership» con valore legale, con un provvedimento del dicembre 2000 possono addirittura sposarsi. Recentemente e’ stata legalizzata anche l’eutanasia: tre europarlamentari hanno altresi’ richiesto la chiusura dell’ambasciata dei Paesi Bassi in Vaticano.

PORTOGALLO

I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato, non menzionato all’interno della Costituzione. Lo stato non finanzia alcuna chiesa, tuttavia garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili. L’aborto e’ punito con la detenzione.

REGNO UNITO

La Chiesa ufficiale e’ quella anglicana, a capo della quale sta il sovrano (anglicano anch’esso): quest’ultimo deve anche essere formalmente membro della chiesa presbiteriana scozzese. Nelle scuole vi e’ un insegnamento religioso genericamente cristiano, con modalita’ concordate localmente: e’ permesso non avvalersene. Lo Stato non finanzia alcuna chiesa ma garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili. La bestemmia e’ punita solo nei confronti della religione cristiana (?!). È possibile astenersi dal lavoro nel giorno statuito dalla propria religione se non provoca conflitti e/o obblighi da parte degli altri colleghi. Ai fedeli sikh sono state concesse delle specifiche deroghe per utilizzare il turbante in luogo del casco e degli elmetti protettivi.

SPAGNA

Ha una normativa simile a quella italiana in via di cambiamento. I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato. Come in Italia e’ possibile devolvere alle chiese una parte del gettito fiscale (5,2 per mille), mentre gli immobili e gli oggetti di culto sono esenti da imposte. Il matrimonio puo’ essere dichiarato nullo anche dalla Chiesa cattolica con effetti civili. L’insegnamento della religione e’ facoltativo ed esercitato da professori selezionati dalla struttura ecclesiastica. Il Governo Zapatero ha preannunciato un’ampia manovra per laicizzare le istituzioni, dall’ora di religione ai finanziamenti alle chiese. Il Consiglio dei ministri ha gia’ approvato, nel dicembre 2004, un disegno di legge per l’introduzione del matrimonio gay. La fecondazione assistita e’ praticata e avanza lo studio sulle staminali embrionali.

SVEZIA

Dopo quasi cinque secoli in cui la chiesa luterana e’ stata un organo del governo, il 1° gennaio 2000 si e’ passati a un regime di separazione. Conseguentemente i vescovi non sono piu’ scelti dal governo e la chiesa non riceve piu’ fondi dal gettito fiscale dello Stato. Il sovrano deve professare la religione nazionale. Le coppie gay sono riconosciute attraverso una «registrazione di partnership» con valore legale e, da ottobre 2003, possono anche adottare.

Da : Silvio Ferrari e Ivan C. Iban.

Diritto e religione in Europa occidentale. Il Mulino, 1997.

Francesco Margiotta Broglio. «In Europa il Vaticano e’ declassato», Limes, numero 1/2000.
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A fronte dello spettacolo dei papaboys a Colonia si fa presente che la frequenza degli studenti italiani all’ora di religione e’ in costante declino. Gia’ D’Alema aveva previsto finanziamenti alle scuole private e Berlusconi ha assunto con iter rapidissimo 15.000 nuovi insegnanti di religione, ma nelle scuole superiori la percentuale di ragazzi assenteisti arriva al 37,5%. Ormai uno studente su tre non la frequenta. Su 2.426.052 studenti superiori solo 1.513.819 hanno scelto di frequentare l’ora di religione. Per loro non ci sono lezioni ‘etiche’ e spesso mancano anche materie alternative. In alcune classi del liceo Mamiani di Roma sono piu’ quelli che non frequentano degli altri.

(Statistiche del ministero della scuola)

http://www.repubblica.it/2005/h/sez...

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ONU: lo status del Vaticano presso l’ONU

All’ONU il Vaticano non dovrebbe nemmeno essere rappresentato in quanto e’ uno stato troppo piccolo. Invece, rispetto alle altre religioni o agli altri micro-stati, il Vaticano gode di particolari privilegi ingiustificati contro cui si sono levati 400 paesi del mondo, tanto piu’ che le sue interferenze sono pesanti e incidono sul trattamento della donna, la sessualita’, la lotta contro l’AIDS, il contenimento demografico, le coppie di fatto, l’etutanasia, la ricerca scientifica...
La «santa sede» opera presso l’ONU come Osservatore Permanente di stato non membro. Pru non essendo membro, puo’ votare e partecipare attivamente alle conferenze. Abbiamo lo strano caso di un ente religioso avvantaggiato rispetto ad altre religioni o correnti di pensiero non religioso che non hanno un territorio a propria disposizione. Nei fatti il Vaticano e’ un insieme di palazzi della superficie totale di 0,44 kmq, retto da una monarchia assoluta elettiva, con una popolazione che prescinde da donne e bambini, e non ammette cittadini di confessione diversa da quella cattolica.
Essendo un membro votante, il Vaticano ha potuto influenzare i lavori, pilotando voti attraverso e facendo pressioni sui governi amici su temi come il divieto di aborto, la contraccezione e la pianificazione familiare.

Nel 1992 a Rio De Janeiro (ambiente e sviluppo) il responsabile della delegazione vaticana Martino attaccò violentemente la tesi dominante della conferenza per cui la crescita demografica e’ la ragione principale dei problemi ambientali nel pianeta. Lo stesso Sodano sottolineo’ l’avversione a qualunque politica di contenimento demografico (pillola, condom ecc.).

Nel 1994 al Cairo (popolazione e sviluppo), la delegazione vaticana creo’ un’alleanza di stati cattolici ed islamici (!?!) in opposizione alle politiche di contenimento demografico e pianificazione familiare, negando la sterilizzazione e l’interruzione di gravidanza, attaccando omosessualita’ e liberta’ sessuale e perseguendo una visione costrittiva della donna. Questa visione medioevale ed integralista non riusci’ a far breccia nel documento finale ma fece impressione la concordanza di intenti fra reazionari confessionali dello stesso stampo.

Nel 1995 a Pechino (forum mondiale sulle donne), il Vaticano si scontro’ con l’UE che non voleva introdurre un paragrafo sul ruolo positivo della religione nella vita delle donne. Lo scontro si allargo’ a matrimonio e maternita’. L’UE non riteneva affatto che una donna per realizzarsi dovesse essere moglie e madre, per il Vaticano si’ (ricordate le parole contrarie di Buttiglione? Per cui la donna si realizza solo in quanto ancella del focolare sotto la guida maschile)..

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Piccola nota:
La mia personale opinione e’ che persone come Calderoli siano molto peggio che atee, siano antiumane, e derivino la loro avversione agli islamici solo dal bisogno di un nemico da odiare. Sappiamo che Calderoli ha attaccato extracomunitari, moschee e cose simili solo per una propensione all’odio, e ha condotto una battaglia per il crocefisso nelle scuole solo per affermare una presunta superiorita’ cristiana, del resto surrogata anche dai discorsi sconclusionati di Berlusconi. Ma ci fa piacere leggere che almeno la battaglia di Calderoli e Castelli al burka e’ sbattuta contro la sentenza della magistratura che ha stabilito che portare il burka per motivi religiosi non e’ reato. Ma , del resto, avete mai visto un burka in Italia, voi?

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Ci sono burka materiali e burka concettuali. Questi ultimi sono i peggiori.