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Nicaragua: XXV aniversario CNA a Niquinhomo

Publie le venerdì 26 agosto 2005 par Open-Publishing

Dazibao Scuola-Università America Latina Storia Giorgio Trucchi

di Giorgio Trucchi

Sono già passati 25 anni dalla Cruzada Nacional de Alfabetización (CNA), da quando circa 100 mila persone, la maggior parte studenti e studentesse delle scuole superiori, hanno abbandonato per cinque mesi le loro case e si sono sparse per l’intero Nicaragua con l’obiettivo di insegnare a leggere e scrivere a centinaia di migliaia di nicaraguensi costretti nell’ignoranza dalla feroce dittatura somozista.

Era il 23 agosto del 1980 quando l’Ejercito Popular de Alfabetización (EPA), le Milicias Obreras Alfabetizadoras (MOA) e centinaia di stranieri innamorati di questo progetto ritornarono da questa esperienza che ridusse l’indice di analfabetismo dal 52 al 12,9 per cento, opera che permise al Nicaragua e alla sua nascente rivoluzione di essere premiata con il premio "Nadiezdha Krupskaya" della Unesco e di finire sui mezzi di comunicazione di tutto il mondo.

Questa grande prova di unità nazionale e di mobilitazione dell’intero paese (il governo sandinista ne fu l’ispiratore riprendendo il sogno del suo fondatore, Carlos Fonseca Amador, ma non sarebbe stato possibile senza la volontà di partecipazione dell’intero paese) ebbe anche le sue vittime: 58 giovani non poterono festeggiare in quella memorabile giornata perché morirono durante la loro opera di alfabetizzazione, alcuni uccisi vigliaccamente dalla nascente Contra (poi finanziata e lanciata contro il processo rivoluzionario dall’amministrazione nordamericana di Ronald Reagan) e altri deceduti per malattia od incidenti.

Fu un’impresa di tutti e un interscambio reciproco.

Due realtà di una stessa nazione, da sempre divise dalla sanguinaria dittatura della famiglia Somoza, che si incontravano, si conoscevano ed imparavano a convivere e a condividere.

I giovani della città insegnavano a leggere e scrivere dopo mesi di formazione ed allenamento fisico e metodologico e si rendevano conto, questa volta con i propri occhi e sulla loro pelle, di quanto fosse duro e difficile vivere in situazioni di estrema miseria ed abbandono, mentre la gente delle campagne e delle montagne insegnava loro a lavorare i campi, a far crescere quel mais e quei fagioli che sfamavano anche la gente della città, a mungere le mucche, a fare le tortillas con il mais appena raccolto.

Notti al buio, rischiarate solo da lampade portate dalla città, le cui luci servivano per illuminare quaderni e lavagne su cui bambini, giovani, adulti ed anziani iniziavano ad incidere i primi segni del sapere ed allontanavano l’ignoranza che li aveva imprigionati per generazioni.

Un’esperienza di vita che gli e le allora brigadistas ricordano con tenerezza ed orgoglio.

Decine di migliaia di giovani, oggi quarantenni e cinquantenni, tornarono alle loro case dopo cinque mesi con una nuova famiglia e con l’entusiasmo e l’orgoglio di partecipare a un processo rivoluzionario che aveva dato speranza all’intero continente e al mondo intero.

Le celebrazioni

Il 25 anniversario della CNA è stato festeggiato un po’ in tutto il Nicaragua.
A seguito anche delle divisioni politiche sopraggiunte all’interno del Frente Sandinista a partire dalla metà degli anni 90, si sono formati due gruppi che hanno organizzato varie iniziative.

Da una parte il "Movimiento 25 Aniversario", legato all’allora Ministro dell’educazione Padre Fernando Cardenal, che ha promosso la realizzazione di un cd interattivo in cui sono stati raccolti un’enorme quantità di testi, racconti, ricordi, documenti, filmati, interviste e foto della Cruzada ed ha sviluppato, insieme all’Istituto di Storia della Universidad Centroamericana (UCA) e al "Movimiento Memorias del Mundo" della Unesco, la nascita del "Tren Cultural", una sorta di treno su ruote (tre TIR) che per tre mesi percorrerà gran parte del Nicaragua con una mostra itinerante per facilitare l’informazione per i più giovani e il rincontro tra alfabetizzatori e alfabetizzati di quegli anni.

Questo Movimento ha anche organizzato una fitta serie di incontri per celebrare l’anniversario ed un partecipatissimo concerto nella UCA che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, soprattutto giovani ed ex brigadistas della Cruzada.

L’altro settore, maggiormente legato al Frente Sandinista e alla Asociación de Educación Popular "Carlos Fonseca Amador" (Aepcfa) del maestro Orlando Pineda, che da decenni continua nella minuziosa e instancabile opera di alfabetizzazione in tutto il Nicaragua, ha sviluppato un Seminario a livello centroamericano sullo stato dell’alfabetizzazione nella regione ed ha celebrato l’anniversario a Niquinhomo, città natale di Sandino.

La celebrazione ha visto la partecipazione di gran parte dei deputati del Frente Sandinista e del suo Segretario generale, Daniel Ortega, che ha chiuso l’evento con un discorso che ha ripercorso il significato di quell’esperienza.

La gente ha cominciato ad affluire nel parco centrale dalle prime ore del mattino ed ha aspettato pazientemente fino a quando l’enorme corteo che ha attraversato la città ha fatto il suo ingresso nella piazza, occupando tutti gli spazi disponibili.

Migliaia di persone, molte delle quali brigadistas degli anni 80 che indossavano la cotona grigia di quell’evento con lo stemma della Cruzada de Alfabetización sul petto, si sono assiepate sotto il palco sventolando le proprie bandiere e intonando le canzoni di quegli anni.

La celebrazione ha anche vissuto momenti di grande commozione quando sono stati letti i nomi dei 58 giovani caduti durante la CNA, mentre il loro ricordo veniva accompagnato dai colpi di petardi lanciati in cielo.

Durante il suo discorso, Daniel Ortega ha lasciato il microfono ad alcune delle madri di questi giovani che, tra le lacrime, hanno ricordato i propri cari ed hanno fatto appello alle istituzioni del paese per la difficile situazione economica in cui si trovano.
L’attuale deputato ed unico fondatore ancora in vita del Fsln, Tomás Borge, ha ricordato quelle gesta.

"25 anni fa, migliaia di giovani si sono sparsi per tutto il territorio nicaraguense come seme e concime. Sembravano cervi nel vento. Hanno condiviso la povertà dei contadini. Hanno sofferto la fame e in mezzo a quell’arretratezza, circondati dalle tenebre, hanno marciato con la luce sulle labbra, compiendo questa nobile impresa protagonizzata dalla gioventù di quei tempi.

In quei momenti abbiamo cercato di sopravvivere investendo le poche risorse in letti per gli ospedali e in matite e quaderni durante la Cruzada.

Quella Cruzada fu il crollo dell’ignoranza, il dare potere all’immaginazione. La Cruzada ci permise di entrare nel paese dell’utopia nonostante fossimo all’entrata dell’inferno ed è stato forse l’episodio più importante della Rivoluzione...".

E’ stata poi letta la risoluzione del "Primo Forum Centroamericano per l’eliminazione dell’analfabetismo" in cui, uno dei delegati, ha riproposto l’urgenza per il continente di una forte campagna per ridurre l’indice di analfabetismo nei paesi, con particolare attenzione all’esclusione scolastica di bambini, bambine ed adolescenti (anche quest’anno in Nicaragua sono più di 750 mila le persone rimaste fuori dal sistema scolastico nazionale e l’analfabetismo ha superato il 35 per cento), dovuta allo scarso impegno dei governi della regione.

Ha inoltre messo in evidenza come questa azione non si possa realizzare senza la partecipazione della società civile e del governo.

Tra le azioni da iniziare immediatamente è stata segnalata quella della creazione di una Rete di sostegno a programmi di alfabetizzazione da presentare alle istituzioni dei vari paesi centroamericani e l’utilizzo, per questo scopo, di nuovi metodi d’insegnamento come quello che verrà utilizzato in Nicaragua denominato "Yo sì puedo".

Tale metodo, creato a Cuba e già utilizzato con successo in Venezuela, ha l’obiettivo di alfabetizzare tra le 150 e le 200 mila persone durante il prossimo anno e si avvarrà della partecipazione attiva e volontaria di almeno 10 mila nuovi brigadistas, che durante questo 25 anniversario si sono mischiati e mischiate alla folla ed agli alfabetizzatori degli anni 80.

Il progetto pilota inizierà in 14 capoluoghi di Dipartimento con il proposito di espandersi in tutto il Nicaragua durante i prossimi anni con la partecipazione dirette delle amministrazioni comunali.

Verranno utilizzati 5 mila televisori ed altrettanti videoregistratori e più 87 mila videocassette, materiale che verrà regalato dal governo cubano.

La risoluzione ha anche chiesto al governo nicaraguense di non ostacolare tale progetto, dato che è ormai risaputo che sta tassando l’entrata del materiale ancora bloccato in dogana, cosa che comporterebbe una spesa di circa 200 mila dollari in imposte doganali.

E’ stato infine anche firmato un accordo tra l’Università di Gerona in Catalunia-Spagna, la Universidad Nacional Autonoma de Nicaragua (Unan) e la Aepcfa per fondare la prima Facoltà di Educazione Popolare, in cui si prepareranno gli studenti a questo compito tanto importante per il paese e per l’intera regione.

I protagonisti di quell’impresa

Anche i protagonisti di quella storica impresa di 25 anni fa hanno preso la parola.
Inmanuel Urbina, attuale membro della Aepcfa e alfabetizzatore della CNA, ha rivolto un infervorato messaggio alle migliaia di persone presenti, dovendosi poi fermare a metà discorso per l’emozione e la stanchezza e cedendo la parola a un altro membro di quell’esperienza indimenticabile (la registrazione verrà inserita nel sito www.itanica.org )

"Come membri del glorioso Ejercito Popular de Alfabetización (EPA) vogliamo ricordare come 25 anni fa più di 115 mila giovani andammo verso i villaggi, le montagne e le vallate del nord, sud e centro del Nicaragua, rispettando l’eredità storica che ci lasciò il nostro comandante Carlos Fonseca Amador che ci disse di insegnare a leggere e scrivere. Lo facemmo con più di un milione di nicaraguensi, con la nostra camicia grigia e illuminando i solchi e le strade della Patria di Darío e Sandino con il sole della speranza e dell’apprendimento e guadagnandoci il titolo di Guerriglieri dell’Alfabetizzazione, scrivendo una delle più belle pagine della storia di questa indimenticabile Insurrezione di matite e quaderni, di questa Insurrezione Culturale.

Durante 5 mesi abbiamo insegnato il pane del sapere ed abbiamo imparato l’arte del vivere, amare e condividere con Maria, con Juan, con Pantaleón ed Anastasia, imparando che si riceve quando si dà, amare per essere amati, tessere sogni pieni di latte e miele, ma soprattutto a crescere uniti come fratelli e sorelle, come amici, compagni nella scuola e nel lavoro".

Dopo partecipazioni musicali che hanno fatto cantare le migliaia di persone al suono delle canzoni dell’epoca ha infine preso la parola il segretario nazionale del Fsln, Daniel Ortega Saavedra che oltre a celebrare l’anniversario della Cruzada e ricordare quella grande impresa, ha anche parlato di tematiche nazionale ed internazionali, come l’accusa rivolta agli Stati Uniti di star preparando le condizioni per l’assassinio di Hugo Chávez, presidente della Republica Bolivariana de Venezuela.

"Con tutti questi giovani che sono qui oggi vogliamo ricordare, attraverso le parole delle loro madri, i 58 giovani che sono morti durante la Cruzada de Alfabetización. A loro diciamo che oggi sono qui tra di noi, nei cuori e nelle coscienze di questi ragazzi e ragazze che si stanno impegnando a dare continuità a questa battaglia sociale, la battaglia sociale per far sì che nella nostra Patria si possa eliminare l’analfabetismo.
Sappiamo che quel grande sforzo negli anni 80 permise l’abbattimento dell’analfabetismo dal 52 al 12,9 per cento. Fu un lavoro titanico di tutto un popolo, della gioventù che andò in tutti gli angoli del paese, con la lampada dove non c’era l’energia elettrica per insegnare a leggere e scrivere alle persone a cui era stato negato questo diritto durante più di un secolo.

Lì avvenne l’incontro fraterno e solidale tra ragazzi e ragazze e le famiglie contadine che si trasformarono nelle loro seconde famiglie. Le famiglie di alfabetizzatori e alfabetizzati si fondevano in una sola famiglia.

Nel 1990 consegnammo il governo con un 17% di analfabetismo e dopo 15 anni, cosa ha portato quella che chiamano democrazia? Questa democrazia al servizio del grande capitale ha portato mancanza di lavoro, di sanità e di finanziamento per i piccoli produttori, ma anche l’analfabetismo.

Dicono che il Nicaragua sta crescendo, sta progredendo, ma dovrebbero dire anche per chi sta crescendo! Sta crescendo e sta beneficiando solo poche persone. Mentre questi pochi si stanno arricchendo, l’enorme maggioranza si sta impoverendo e le stesse autorità stanno ammettendo che in Nicaragua abbiamo il 35% di analfabetismo.

E’ un crimine e una cifra vergognosa ed è un attentato contro i diritti umani di questo popolo.

Un popolo analfabeta è un popolo che non può progredire, non può svilupparsi e più di un milione di ragazzi e ragazze restano tutti gli anni senza poter entrare a scuola.
Di ogni 100 ragazzi e ragazze che accedono alla scuola elementare, meno della metà passa alle superiori e di questi meno della metà si diploma.

Questa non è democrazia, giustizia, libertà.

Il Nicaragua non potrà essere libero fino a che un solo cittadino resti ignorante e senza istruzione e lotteremo affinché il Nicaragua sia libero dall’ignoranza e solo allora si potrà parlare di progresso e di libertà.

Stiamo commemorando questo 25 anniversario della Cruzada che ha risvegliato una grande solidarietà a livello mondiale e tutti i popoli del mondo furono solidali con questa meravigliosa opera. Questo spiega anche perché si moltiplicò la solidarietà e non solo quella materiale, ma anche attraverso la presenza di migliaia di persone nordamericane, europee, latinoamericane, asiatiche, africane che vennero per aiutare la gioventù di questo popolo a portare la luce del sapere, della conoscenza e della cultura.

Ora siamo ancora impegnati in questa battaglia, in cui compagni e compagne che furono alfabetizzatori e alfabetizzatrici non si sono arrese il 25 aprile del 1990 quando consegnammo il governo e quando dicemmo che avremmo continuato a governare dal basso ed hanno continuato a insegnare a leggere e scrivere ai nicaraguensi.
Con l’aiuto degli 87 comuni del Frente e della Convergencia Nacional inizieremo questa nuova Cruzada per eliminare l’analfabetismo ed invitiamo gli altri Comuni amministrati dalle altre forze politiche ad unirsi a questa battaglia contro l’ignoranza.
Stiamo contando con la solidarietà di Cuba....e in questi giorni sono stato a Cuba per partecipare alla cerimonia della consegna dei titoli universitari a 1600 studenti latinoamericani, tra cui 178 nicaraguensi che si sono laureati in medicina. In questo evento erano presenti vari ministri e funzionari di governi latinoamericani che avevano propri cittadini studiando gratuitamente a Cuba, ma il nostro governo non ha mandato nessuno ed è davvero un peccato.

Il governo del Nicaragua non è nuovo a queste cose.

Quando abbiamo presentato questo nuovo metodo (il Yo sì puedo), invece di appoggiare questo sforzo hanno cercato di ostacolarlo e denigrarlo e hanno cercato di creare un programma di alfabetizzazione forzato, obbligando gli studenti della quarta e quinta superiore ad alfabetizzare almeno una persona per poter avere il diploma.

Così non funziona, perché questo programma di alfabetizzazione deve contare con il principio della volontarietà. Deve essere volontario e non obbligato e ci sono state proteste perché è stato vissuto come un ricatto.

I giovani devono essere coscientizzati per far risvegliare in loro lo spirito della solidarietà.

Invece lo vogliono fare con meccanismi coercitivi e repressivi e con questi metodi non si possono portare avanti battaglie nobili, sociali, per l’indipendenza e la sovranità come la lotta contro l’analfabetismo.

Si fanno solo con persone che sono disposti alla lotta e con la volontà di lottare e che, come Sandino, dicono "Sono qui e non mi vendo né mi arrendo".

(Testo e foto Giorgio Trucchi)