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La marcia della ’vera’ pace??!!

Publie le sabato 10 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Manifestazioni-azioni Movimenti Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Grandioso!

Quest’anno le marce della pace ad Assisi saranno due!
Quella tradizionale dei vetero-pacifisti e la marcia cosidetta della ’vera’ pace dei pacifisti neocons, quella per intendersi che porta la pace con la guerra, organizzata dal Comitato "Unione per le liberta’ "(le liberta’ ‘nostre’ evidentemente, perche’ delle liberta’ degli altri chi se ne frega).

Se la prima marcia sara’ nel nome del mite San Francesco patrono d’Italia, la seconda sara’ nel nome di un improbabile San Benedetto (del resto pure Fazio ha un San Tommaso a proprio uso e consumo, che gli appare in sogno dicendogli di non dimettersi).

Ormai anche i santi sono stato arruolati in politica come sponsor di rilievo. E’ il nuovo filone del cattolicesimo alla Bush, tutto guerra, banca e chiesa.
Ma qui il richiamo a san Benedetto e’ forse solo una piaggeria in onore nel papa, fatto santo prima che subito, dimenticando che Benedetto XV fu un papa neutrale nella prima guerra mondiale e che il San Benedetto da Norcia fu dichiarato patrono d’Europa dopo la seconda guerra mondiale come augurio che non ci fossero piu’ guerre.

Ma tutto questo e’ dimenticato dai nuovi cattolici del nuovo centro che trasudano ambizioni di potere e istinti guerreschi da ogni poro, dimenticando Cristo, Vangelo e radici cristiane

Si immagina che alla marcia della ‘vera’ pace, quella che si propaga con la ‘giusta’ guerra, potrebbero partecipare personaggi come la Fallaci (gia’ benedetta dal Papa), l’impagabile Pera, il cardinal Ruini, con codazzi alla La Russa, Selva o Giovanardi ... e magari con il coretto guidato dalla voce da chansonnier di un Berlusconi in stile pacifista pre-elettorale.

Il discorso di Pera a Rimini era a dir poco bilioso contro i pacifisti: ”In Europa si alzano le bandiere arcobaleno anche quando si è massacrati e si ritirano le truppe dal fronte della guerra contro il terrorismo anche quando il terrorismo fa vittime in casa nostra”

Ma l’albero delle cattive pere fa virgulti anche peggiori, se si deve leggere certo Stefano Doroni (e’ tutta da gustarsi la sua demenziale e esaltata apologia del ‘coraggioso’ Pera, in htttp://www.ragionpolitica.it/testo.3806.html). Dice costui:
“Quella di oggi e’ l’Europa figlia del pacifismo di Monaco, quella che soggiace alla dittatura culturale dell’intellighentia relativistia e nichilista, figlia orfana dei pericolosi sogni marxisti, magari stemperata nell’acqua tiepida di un improbabile cristianesimo sociale. E’ l’Europa che si attacca alla veste papale di Voitjla quando lo si puo’ incartare nella bandiera arcobaleno.. per questo Pera sprona l’Occidente stanco a ritrovare, ed usare, la forza per difendersi: la guerra che e’ stata dichiarata dalla furia islamica e dall’odio classista dei relitti della storia, magari appollaiati su cattedre universitarie conquistate grazie a mercimoni politici o accomodati in redazioni di giornali che che corteggiano a fomentano la guerra guerraiola dell’antiamericanismo, quella guerra e’ mondiale e e va combattuta. Non e’ in gioco un fantomatico prestigio e nemmeno fantastiche ricchezze, checche’ ne dicano le anime belle che preferiscono bin Laden a Bush, ma la sopravvivenza di un’intera civilta’, con i suoi schemi di vita e di pensiero)”
(E’ un vero delirio !)

E dunque nella marcia della ‘vera’ pace dei ‘veri’ cattolici sarebbero esaltati i valori della superiore civilta’ occidentale, celebrate le vittime delle due torri, di Madrid e della metropolitana di Londra, con totale silenzio sugli effetti ‘collaterali’ dell’esportazione alquanto violenta di pace nel mondo che ha connotato le nove crociate colonialiste.

Insomma da una parte i ciellini, i Legionari di Cristo (dopo i crociati ci mancavano anche i Legionari alla Fazio!), Antonveneta e i cattolici alla Cuffaro.
Dall’altra i vecchi e obsoleti no global, col vecchio e logorato Zanotelli, Don Ciotti e Padre Cavagna, che ormai sono dileggiati dagli stessi articolisti che stanno dalla loro parte (vedi Carta, e lasciamo perdere Il Manifesto).

Una logora e consueta marcia della pace con le solite bandiere arcobaleno e una vivace e rampante marcia della pace a stelle e strisce, con tanto di bandierine americane.

Possiamo solo augurarci che i numeri non premino la seconda come gia’ accadde per la pietosa manifestazione della destra in Piazza del Campidoglio a Roma, anche se i 4000 plaudenti del meeting di Rimini lasciano poco a sperare.

E i nostri cari D’Alema, Mastella, Casini, Prodi... in quale marcia staranno?

Da qualche parte, invisibili, le vittime di tutte le guerre, i colonialismi, i mercati, le globalizzazione, le prevaricazioni, gli attentati, le torture, le violenze.. di tutto il mondo staranno muti e allibiti a guardare.