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> Realtà? Finzione?: la Rai da Pirandello alla "Ventura"

30 settembre 2005, 23:48

Sono Giorgio,un altro telespettatore (per fortuna per pochissimo tempo al giorno) che,come l’autore di questo articolo,si interroga sul perchè del degrado nichilistico della nostra informazione,sia essa proveniente dal tubo catodico o da altre fonti.Il dubbio che però frequentemente mi pongo non è relativo alla televisione in sè,ai suoi programmi futili,volgari e fautori della logica dell’ignoranza a tutti gli effettti,bensì al telespettatore,a questo povero individuo che,armato di telecomando,si crede onnipotente e soprattutto (ed è questo il dramma) libero di scegliere. Spesso mi chiedo, con sconforto, se gli abitanti del nostro amato Belpaese non si rendano conto di essere semplicemente delle cavie,l’oggetto di una logica così grande e onnipervasiva da permeare ogni ambito della vita pubblica e privata di ognuno.Io sono convinto che il degrado della televisione (prendiamo come esempio solo questo mezzo di comunicazione),il progressivo ma continuo limitarsi a considerare la pochezza e la stupidità come argomento di importanza cruciale,siano parte di un piano studiato a tavolino,volto a rimbambire la gente,a portarci a non pensare, a non interessarci più delle cose veramente importanti. In questo modo è facile nascondere la caduta a picco dell’Italia in ambito economico,è facile distogliere l’attenzione dei cittadini dal fango gettato sulla cultura,sulla vera cultura,che è ormai ciò che è noioso e che deve essere evitato,è facile tacere la voce delle migliaia di morti nelle guerre in atto, nelle guerre silenziose di sempre,e via dicendo...
Spero vivamente in un radicale cambio di direzione