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> La privatizzazione dell’acqua

18 novembre 2005, 20:53

Grazie Marianna di averci risposto. Sono contenta che in un altro intervento ci spiegherai le condizioni economiche del servizio di distribuzione, recupero e riutilizzo dell’acqua perchè è questo che mi preoccupa e ti spiego perchè. Come emerge chiaramente da quanto ci hai spiegato i costi della gestione integrata della fornitura sono elevati al punto che il pubblico non riesce - e le carenze lo ’dimostrerebbero’ (non ne sono convinta, perciò uso le virgolette). A parte che se una cosa non va bisognerebbe rinnovarla apportando aggiustamenti di sistema non necessariamente cambiare rotta, ma le perplessità e le domande sono: che ci ricava un privato (chè una spa è tale anche se possiede una quota prioritaria e come tale deve rientrare delle spese sostenute e incrementare capitale) dalla gestione? Da dove prevede gli introiti? A quanti dà lavoro? E l’operazione di appalto a quanti il lavoro lo ha tolto? Per quanto tempo ha in gestione il servizio? Se è a tempo determinato provvederà alla manutenzione e all’ammodernamento degli impianti fino all’ultimo? E per l’utenza la differenza quale sarà? E quei cittadini ’morosi’ che la bolletta non la pagano saranno ’giustamente’ puniti con la privazione dell’accesso all’acqua? Ed essendo la società interessata al lucro non ci saranno quartieri meglio forniti di altri e quartieri ’enclave’ dove non ci saranno fontane pubbliche, l’acqua non arriva regolarmente e continueranno a non esserci fogne? Il mio timore è che che in un primo periodo i costi sociali dell’affidamento di gestione del ciclo dell’acqua al privato o semiprivato, come preferisci, saranno pagati dal taglio all’organico dei ’fontanieri comunali’ e per l’utenza sembrerà migliorare il servizio e le tariffe, ma poi, sul lungo periodo, le tariffe aumenteranno per ovvie ragioni di bilancio, e sempre per le stesse ragioni diverrà scadente il servizio a mano a mano che scade il mandato della società affidataria che inoltre, avvicinandosi la scadenza del suo mandato, non farà investimenti per l’ammodernamento degli impianti.
Il privato, per sua natura, ragiona sul breve periodo, il sociale, la democrazia, la politica, ho sempre pensato e creduto fermamente sia e debba essere capacità di progettare sul lungo periodo, capacità di pensare, cioè, un mondo sempre più vivibile.

Mi fa piacere la tua disponibilità al confronto, il tuo chiarimento senz’altro contribuisce a far chiarezza e senz’altro mi arricchisce anche perchè mi consente di chiarire timori che detti sinteticamente possono sembrare pregiudizi faziosi ma che in realtà sono radicati in convincimenti profondi.
Mi farà piacere se chiarirai i miei dubbi e perfino sbagliarmi mi farebbe piacere ma non credo... Come napoletana, comunque, sono contenta che tu sia riuscita ad impiegare qui la tua professionalità - era un mio credo politico: se so fare una cosa è qui che la voglio fare!!! - invece a me, insegnante di italiano e latino nei licei, grazie alla Moratti, toccherà, come al solito, come sempre, come ci stavamo un pò dimenticando, cercare fortuna su altri lidi... Non mi lamento di certo specie se al telegiornale vedo i ’soliti migranti’ che si ammazzano ancora prima di sapere che i loro sogni si sarebbero comunque infranti sulla Bossi-Fini...
Come vedi non è un fatto di radicalismo spinto e gratuito...

Ti saluto con affetto, a presto, Titti
tittimarsico@virgilio.it