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> Lo scandalo della Nestle’ e il processo a Storace

25 novembre 2005, 10:33

Mi hanno detto che su Liberazione Sansonetti sembra quasi giustificare il latte in polvere nel terzo mondo con la lotta alla fame. Se cio’ fosse, non sarebbe corretto e presenterebbe molta disinformazione.
Con la scusa della fame del mondo e’ ormai lecito vendere qualsiasi orrore (nel terzo mondo abbiamo portato farmaci scaduti, prodotti dietetici, cibo
avariato, OGM, prodotti sotto costo, mucche pazze, polli con l’aviaria...e non certo per combattere la fame). A tutto c’e’ un limite, anche al libero mercato e allo strapotere delle multinazionali.
Va bene cercare degli alibi ma non possiamo giustificarci tutto o fare il gioco del meno peggio tanto meglio. Cosi’ come abbiamo fatto con la democrazia: "Sempre meglio le stragi americane che quelle di Saddham. Sempre
meglio il genocidio chimico di Falluja, pero’ vuoi mettere le elezioni..."
Nei paesi del terzo mondo si allatta spesso fino ai 4 anni. Il bambino che viene allattato non muore di fame.
Migliaia di bambini muoiono di fame perche’ non sono allattati o perche’ le madri sono troppo denutrite per produrre latte e non ci sono banche del latte. Nutrire le donne in modo decente costa enormemente meno del latte in polvere, ma nel nostro mondo cio’ che non si vende con profitto deve sparire.
Fare una politica di educazione sessuale e pianificazione delle nascite e favorire l’allattamento produrrebbe meno bambini ma piu’ sani, curerebbe le madri con migliori possibilita’ ai figli. Costa molto meno che esportare
guerre o mantenere i profitti da capogiro di multinazionali come la Nestle’.
Anche aiutare l’Africa a sanarsi dall’AIDS con farmaci meno costosi e ambulatori di cura, prevenzione e contraccezione porterebbe a creature piu’ sane. L’OMS e l’UNICEF stimano che circa un milione e mezzo di bambini muoiano ogni anno nei paesi a basso reddito per mancanza di allattamento al seno. Un bambino allattato con latte in polvere e’ 25 volte piu’ a rischio
di morte per dissenteria di uno allattato al seno.
Sono 130 anni che la Nestle’ fa campagne sul personale sanitario per dissuadere le madri dall’allattamento con la bugia che il latte latte in polvere e’ meglio. Grazie a queste campagne in Messico gli allattati al seno
sono scesi dal 100% al 40 %, in Cile dal 90% al 5%, a Singapore dall’80% al 5% (UK Food Group). Questo e’ un modo non per combattere la fame ma massimare i profitti.
Non solo il latte materno varia nel tempo in funzione delle necessita’ del bambino ma contiene speciali anticorpi che lo difendono dalle malattie.
Nei paesi sviluppati il cibo in più per la madre che allatta costa meno di un decimo del cibo artificiale per il bambino.La gente povera diluisce troppo il latte in polvere e spesso con acqua malsana, i neonati alla fine muoiono per denutrizione o dissenteria.
Ma dopo i tre mesi di vita va bene anche il latte di mucca che costa enormemente meno del latte della Nestle’.

E noi, di fronte a questa strage giornaliera e terribile, le nostre eccedenze di latte vaccino le distruggiamo!!!?

viviana