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> Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’

26 novembre 2005, 21:34

Le responsabilità della Nestlé

"Trincerarsi dietro il paravento del libero mercato è ridicolo oltre che assurdo: con la stessa giustificazione si è trasformato il Terzo Mondo in un’enorme pattumiera dei paesi industrializzati. Nel caso del latte artificiale è ancora peggio: la Nestlé spaccia addirittura per ‘’aiuti’’ le sue scorrette pratiche di Marketing"
(Dijbril Diallo, consigliere speciale dell’UNICEF)

In questo secolo è dilagato l’uso di alimenti per neonati. Un esempio è dato dal Cile: la percentuale di neonati allattati al seno è crollata dal 95% al 20% nel periodo 1950-1970. Altro esempio in Nigeria. dove i bambini venivano allattati fino all’età di circa quattro anni; con l’avvento degli alimenti artificiali, l’allattamento al seno smise, nel 70% dei casi, alla età di quattro mesi. In entrambi i casi le donne credevano fermamente ai vantaggi del latte in polvere e dicevano di essere state consigliate dal personale medico. Questo cambiamento di costumi è dovuto all’influenza esercitata dai produttori di latte in polvere. Questi, infatti, pubblicizzano il latte in polvere non come un sostituto del latte materno nei casi estremi in cui esso non possa essere usato (madre deceduta o gravemente malata, abbandono), ma come simbolo di progresso e di salute a priori. Oltre a distribuire cartelloni pubblicitari recanti immagini di bambini sani e paffuti negli ospedali, le ditte produttrici si mettono in contatto con i medici locali. Organizzando corsi e seminari per il personale sanitario fanno entrare in uso i loro prodotti negli ospedali. I rappresentanti delle ditte arrivavano a fingersi infermieri per convincere le donne incinte a comprare il prodotto commercializzato. In questo sono molto facilitati dalla carenza di informazioni mediche (spesso le uniche disponibili sono proprio quelle fornite dalle ditte produttrici).

Viveri "Gratis"

Una delle più redditizie tattiche di marketing usate è di dare gratis il latte per bambini o i sostituti agli ospedali e ai reparti maternità. In molti casi, viene dato abbastanza latte perché tutti i bambini nati all’ospedale siano allattati con il biberon. Alle madri viene spesso dato anche un barattolo campione da portare a casa. Dare il latte con il biberon ai neonati fa sì che il latte materno venga progressivamente a mancare e l’allattamento al seno diventi impraticabile. Di conseguenza il bambino diventa dipendente del latte artificiale. Una volta a casa, le madri non ricevono più il latte gratis, ma se lo devono comprare. Da questo nascono da una parte i profitti della multinazionale, dall’altra malattie e denutrizione con le loro spaventose conseguenze.

Tecniche di marketing irresponsabili

I campioni gratuiti agli ospedali sono solo una strada per dare ai bambini il latte artificiale. Noi speriamo che le nostre campagne obblighino le compagnie a smettere presto di utilizzare questa tattica. Comunque, Nestlé e molte altre compagnie adoperano molte altre tattiche per persuadere le madri ed il personale medico a preferire l’allattamento artificiale. Queste includono:

Promozione del latte per bambini al personale medico

Le compagnie sanno che, persuadendo il personale medico a raccomandare il loro latte, ottengono un appoggio determinante. Ciò è molto più efficace che convincere le madri singolarmente: un medico, con la sua autorevolezza, influenza fortemente i comportamenti delle madri, quindi convincere un medico significa assicurarsi praticamente tutte le sue pazienti. Inoltre il tempo dei medici viene sprecato in visite di rappresentanti invece di essere usato per scopi più proficui. Le compagnie, in più, spesso distribuiscono informazioni tendenziose ai medici: queste sono le uniche che molti riescono a ricevere.

Pubblicità negli ospedali

Praticamente tutte le madri possono allattare al seno se vengono loro forniti i giusti avvertimenti ed aiuti. Ma la loro fiducia verso l’allattamento naturale è minata dall’aggressiva pubblicità del latte in polvere. La pubblicità del latte per bambini nelle corsie o attraverso la distribuzione di volantini negli ospedali, implica inoltre la complicità del personale sanitario.

Pubblicità latte per il proseguimento

Il latte per il proseguimento è giudicato dall’Assemblea Mondiale per la Sanità come "non necessario" e non salutare per i bambini sotto i 6 mesi. In molti paesi Nestlé e le altre compagnie consigliano sull’etichetta e nelle loro pubblicità il "latte per il proseguimento" per i bambini a partire da 4 mesi.

Disorientamento delle madri e del personale medico

Chiamando e confezionando il suo latte per il proseguimento nella stessa maniera in cui chiama e confeziona il latte in polvere. In Pakistan, ad esempio, il latte per il proseguimento viene spesso erroneamente prescritto per i neonati.

Influenze sui governi che vogliono proteggere l’allattamento al seno per legge

Le multinazionali sono molto potenti e riescono ad esercitare un’influenza considerevole sui governi. La pressione esercitata dalle società per il latte in polvere ha ritardato e indebolito la legislazione da parte di molti governi e ha convinto le altre compagnie che l’industria può regolarsi indipendentemente dalla legislazione dei governi.

Perché proprio Nestlé?

Molte compagnie produttrici di latte in polvere, tra cui Nestlé, Gerber, Milco, Nutricia, Milupa, Humana, Abbot, Plasmon, Mellin, Mead Johnson e Wyeth, violano il Codice Internazionale. Il numero di infrazioni registrato per ogni compagnia non dipende dalla loro particolare "cattiveria", ma dalle quote di mercato che controllano in ogni paese. Nestlé, la multinazionale più potente del mondo nel campo agro alimentare, vende il 25% dei suoi prodotti nel Sud del Mondo e controlla circa il 35-50% del mercato globale del cibo per bambini, indirizzando tendenze di marketing che influenzano le altre ditte. Nestlé ricorre a irresponsabili tecniche di marketing - violando il Codice Internazionale redatto da UNICEF e OMS - più spesso di ogni suo concorrente.

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