Home > ... > Forum 4955

> Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’

29 novembre 2005, 11:23

Caro Buster
gli operai perderanno il loro posto di lavoro non a causa di questo o quel boicottaggio ma causa della delocalizzazione o di altre belle pensate relative alla globalizzazione neoliberista volute dal WTO e dalla BM.
A Bologna altre due aziende hanno chiuso questa settimana perche’ trasferiscono la produzione in Cina. E nel nord est c’e’ una vera e propria corsa alla delocalizzazione in Cina o in paesi dell’est, e non credo che questo manterra’ i livelli di occupazione attuali. Non mi pare che il campanilismo della Lega sia stato a favore del lavoro italiano. Se uno e’ coerente deve guardare tutta la situazione nel suo insieme, altrimenti con la scusa dei posti di lavoro manteniamo anche le sedi di tortura o le fabbriche di bombe al fosforo.
Non e’ assolutamente vero che le aziende produttrici sono tutte uguali, le differenze ci sono e come... e si possono verificare, se solo si vuol farlo. Ci sono imprese piu’ virtuose e altre, come la Nestle’ o la Coca Cola, che sono assolutamente assassine.
Inoltre e’ possibilissimo vedere a quale multinazionale appartengono ormai marche di prodotti che sembrano italiani ma non lo sono, il mondo presenta molta piu’ trasparenza di quelo che tu credi. Le cose non si sanno solo se non si vogliono sapere.
Dunque, dovendo scegliere, in ogni caso, e’ sempre meglio andare su prodotti freschi e non su prodotti che magari sono vecchi di due o tre anni come i panettoni Motta e reggono solo grazie ai conservanti ed e’ sempre meglio scegliere prodotti locali, perche’ quello e’ il vero modo per mantenere posti di lavoro in Italia, una multinazionale se ne frega dei nostri posti di lavoro e sposta la produzione dove ha costi piu’ bassi e dove puo’ fregarsene delle tutele del lavoro, in pratica si sposta dove puo’ imporre un lavoro da schiavi di poco sopra al miinimo di sopravvivenza.
In quanto all’appartenenza di questa o quella marca basta comprare, come abbiamo detto, la guida al consumo critico della EMI che presenta grandissima serieta’ e gode di unanime riconoscimento.
Le cose difficili le fa solo chi non si muove, chi vuol fare sa e fa. Nel mondo di oggi la disinformazione e’ solo frutto di pigrizia.
Circa il boicottaggio di certi prodotti, se sono decine di anni che questo sistema avanza nel mondo, vuol dire che i risultati ci sono, occorre incrementare ancora di piu’ l’informazione ma gia’ milioni di persone non mettono certi prodotti nei loro acquisti, dunque il movimento avanza, deve solo crescere di piu’. Le imprese non hanno alcun piacere che si sappia che uccidono i sindacalisti o sfruttano lavoro minorile o usano fattori scadenti o inquinano l’ambiente o producono la morte di bambini, intendono addomesticare i nostri cervelli con i miraggi pubblicitari, ma via via che l’informazione passa, aumenta la sensibilizzazione della gente e si diversificano gli stili di vita rispetto a un consumismo sfrenato, senza critica, disinformato e totalmente acefalo.
Se l’economia e’ la molla ormai di pace e guerra, benessere e malessere, e’ sul piano economico che si attua la lotta a un sistema perverso, ed e’ acquisendo la consapevolezza che anche il numero e’ una forza che potremo modificare questo sistema che sta distruggendo il mondo. Aumentano sempre piu’ le persone che non si lasciano irretire alle sirene della pubblicita’,
Il codice di condotta etico per le imprese ha fatto molti passi avanti, certo procede lentamente anche perche’ la linea dominante l’Europa al momento sia da destra che da sinistra e’ neoliberista (basta vedere Prodi o D’Alema) e certo se tutti la penserebbero come te il consumo critico andrebbe del tutto a fondo, ma invece ci sono milioni di persone che operano in senso diverso e il mutamento avanza piano, molto piu’ piano di quanto vorremmo, ma procede.
In Italia siamo molto molto indietro grazie a questo perverso sistema dei media e alla collusione diabolica che si e’ determinata tra destra e sinistra, ma in molti paesi come l’Inghilterra si sta diffondendo uno spirito ecologico e no global che sta cambiando gli stili di vita, Il codice di condotta etica per le imprese e’ un passo importante (mia figlia ha fatto un master sulla reponsabilita’ etica d’imrpesa tenuto da docenti universitari italiani e ci sono molti studi in proposito in tutto il mondo, gli economisti non ne possono piu’ prescindere), al momento l’Europa ne ha tenuto conto anche se siamo a livello di raccomandazione e non di cogenza, ma cominciano a girare certificazioni etiche come l’SA 80000 che trovano particolare ascolto nei municipi e si stanno diffondendo presso le amministrazioni, la cosa e’ positiva perche’ se le amministrazioni pubbliche diversificano anch’esse i consumi, si possono dare forti scosse al sistema produttivo (dai municipi dipendono gli acquisti di ospedali, mense, scuole ecc.)
Il tuo nichilismo non aiuta, non so cosa vorresti fare tu, forse lasciare che le cose vadano al peggio senza intervenire, o credi ancora che il neoliberismo sia l’optimum per i popoli di questo mondo, oppure speri nel voto e in questo o quel partito, oppure credi che il mondo possa essere cambiato col terrorismo o le bombe molotov. Ognuno ha la sua opinione, Io non sono una neocons, e non sono una terrorista. Spero solo che vinca il pensiero migliore per tutti. Una cosa e’ certa: di nichilismo non e’ mai migliorato nessuno.
saluti
viviana