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> COCCODRILLO PADANO

22 dicembre 2005, 10:40

Tra il 1966 ( uccisione dello studente Paolo Rossi all’ Universita’ di Roma da parte dei fascisti di Delle Chiaie) e i primi anni ottanta ci fu in Italia una vera e propria guerra civile strisciante che poi culminera’ nel lottarmatismo da entrambe le parti ( anche se bisogna dire che nel periodo del lottarmatismo lo scontro diretto tra estrema destra ed estrema sinistra fu quasi inesistente, tutte e due tendevano ad "attaccare lo stato" ).

Ma nella prima fase ( grosso modo 1966-1975 ) lo scontro fu veramente impari e i fascisti godettero pressoche’ sempre della copertura dello stato e spesso agivano in stretto rapporto con servizi segreti, polizia e carabinieri.

Vorrei ricordare i tentetivi di golpe, Piazza Fontana, Brescia, Italicus, bombe ai treni ( Azzi preso mentre innescava un ordigno sul Roma - Milano), i fatti di Reggio Calabria e le miriadi di aggressioni, non poche omicide, da parte dei fascisti nelle piazze e nei quartieri.

Grosso modo dal 1976 la tendenza si rovescio’ ; da un lato lo stato tese a scaricare i fascisti, dall’ altro la pratica dell’ antifascismo militante divenne dilagante ed effettivamente isolo’ i fascisti nelle loro "riserve indiane".

Evito di commentare la cazzata secondo cui i combattenti della Rsi "combattevano il capitalismo" ; non sta ne’ in cielo ne’ in terra ed e’ stata ampiamente smentita dalla storia.

Che, durante i pochi mesi di Salo’, Mussolini e il suo entourage tentarono di giocare la vecchia carta "sociale" del fascismo degli inizi , e’ vero ma furono per primi i tedeschi ( che erano il vero potere ) a bloccare sul nascere ogni applicazione dei programmi demagogici della cosiddetta " Carta di Verona".

Gli anticapitalisti veri stavano dall’ altra parte e naturalmente vinsero la guerra sul campo e poi persero pesantemente quella politica, con l’ avvento del vecchio potere e col riciclaggio di non pochi fascisti al suo interno, il tutto garantito dalla presenza militare americana e, con forme ancora piu’ reazionarie, di quella inglese sul territorio italiano.

E a sancire definitivamente il tutto ci penso’ poi anche Baffone con gli accordi di Yalta che collocavano, senza ombra di dubbio, l’ Italia nel campo "amerikano".

Keoma

P.s. Che c’entra poi un verme come Borghezio con una discussione di tipo storico come questa non lo capisco proprio.

Al di la’ della sua antica militanza in Ordine Nuovo, quel verme dovrebbe fare schifo anche a chi si dichiara fascista, se non altro per coerenza "nazionale".

O no ?