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> Comunicato - stampa su assetti proprietari Bnl

10 gennaio 2006, 15:17

Unipol, «exit strategy» da Bnl in attesa di Bankitalia - di Redazione -

da Milano

Unipol, oggi comincia l’era Stefanini. Il consiglio d’amministrazione della società assicurativa bolognese, convocato per il pomeriggio nella sede di via Stalingrado, formalizzerà le dimissioni di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, annunciate alla fine dello scorso anno dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto i due manager.

Al loro posto si insedieranno Pier Luigi Stefanini, presidente di Coop Adriatica e il suo vice Vanes Galanti. In precedenza il cda di Finsoe, la società che nella catena di comando delle coop controlla direttamente Unipol con il 51%, sancirà l’insediamento al vertice di Turiddu Campaini, storico presidente di Unicoop Firenze, e di Claudio Levorato, presidente di Manutencoop e formalizzerà l’altra dimissione eccellente: quella di Emilio Gnutti, che attraverso Hopa è socia di Finsoe con il 5% e di Unipol con il 4,3%.

La scelta di Campaini non è casuale, visto che le coop toscane rappresentano all’interno del movimento cooperativo la fronda anti Opa Bnl. Nei prossimi giorni, forse già domani, potrebbe arrivare il no di Bankitalia all’offerta di Unipol sulla banca romana. Un «no» targato Vincenzo Desario, direttore generale reggente, che vuole chiudere il dossier Unipol-Bnl prima di consegnare le chiavi di Palazzo Koch al prossimo governatore Mario Draghi. La vigilanza di via Nazionale, secondo le ultime indiscrezioni, contesta a Unipol l’inadeguatezza patrimoniale a sostenere l’operazione Bnl.

Se dovesse fallire l’operazione Bnl, Unipol dovrebbe ripensare da capo il proprio futuro, a partire dalla scelta dell’amministratore delegato che dovrà affiancare Stefanini.