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> Roma - Piccoli ultras a lezione di bestialità

17 febbraio 2006, 19:36

Eh si, infatti tutto sembra questione di moda, di schierarsi accanto ad un messaggio qualunque, bisogna soltanto che sembri ribello. Ed è la stessa cosa qua in Francia, nel mio paese : svastiche contro stelle di Davide sulle parete del bagno nei licei, slogan antisemiti e razzisti sui muri per strada... Non sanno cosa dicono quei ragazzini, infatti, ma mi chiedo : non è per tanto più pericoloso ? Perché ormai significa che il messaggio che ci hanno trasmesso i nostri genitori e prima ancora i nostri nonni, sulla guerra e le sue stragi, sulle conseguenze dell’estremismo politico, questo messaggio mi sembra perso. In piazza a Bologna c’erano chi si vergognava di cantar "Bella ciao", perché è un messaggio troppo di sinistra, e che oggi per i giovani la sinistra non fa più sognare : bisogna, per sentirsi ribelle, fare parte di gruppi pseudo-politici estremisti, non importa per loro se quelli siano razzisti. Sarebbe un modo di esprimersi, di sentirsi esistere di fronte ad una società adulta. E nel frattempo, ci si cancella delle menti la paura di fronte all’estremo, alla Bestia nazifascista. Bisogna vedere qua in Francia il risultato delle ultime elezioni presidenziali, o la situazione attuale (avete presente la reazione di fronte alle "rivolte" delle banlieue ? L’aspetto sociale è stato del tutto dimenticato, e i "giovani delusi" sono stati qualificati di "immigrati di seconda generazione", cioè maghrebini...). Non è meglio di la delle alpi, certo. E spero veramente che, di qua come di la, la gioventù si riprenderà nel futuro : ragazzi, siamo tutti figli della nostra storia. Non ce ne scordiamo ! La politica non è un gioco, non è una partita di calcio nella corte del liceo. Non facciamo dei nostri stadi dei lager.

Della Francia, con affetto !