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> “Cuori Neri” il libro di Luca Telese - Memoria degli anni ’70 e guerra speculare dei miti

12 febbraio 2006, 23:19

Comincio dalla fine e ovviamente nemmeno io pretendo di interdire a chicchessia il diritto di condividere la battaglia per l’amnistia.

Tra l’altro, oltre a condividere da subito l’appello di Oreste, ho anche difeso in varie sedi le iniziative di Pannella, che invece molti compagni tendevano a schifare.

Per quanto riguarda i fascisti mi sembra che, a parte Signorelli e pochissimi altri, la stragrande maggioranza dei reduci "neri" ( peraltro, a parte forse Egidio Giuliani e quella rispettabilissima persona che è Vinciguerra, nessuno dei quali piu’ detenuti, se non in semiliberta’) tendano piu’ a farsi amnistiare ad-personam dal Cavaliere che non a imbarcarsi in una piu’ generale "battaglia di liberta’".

Ed anche questo è un chiaro segno dei tempi ed una specie di "ritorno all’ovile" di personaggi che pure hanno cercato, negli anni scorsi, di farsi passare per improbabili "rivoluzionari", sia pure di destra.

Non è un caso che anche Fioravanti e c. - che pure considero innocenti per Bologna - siano passati dalla tesi della "strage di stato" a quella -assai piu’ comoda per il potere - di responsabilita’, per Bologna, di Carlos e, indirettamente, dei palestinesi.

Prendo atto con soddisfazione che sei estraneo all’operazione politica del Campo Antimperialista.

Considero "Fascisteria" in assoluto il miglior testo mai scritto sulle trame nere e sul neofascismo piu’ in generale.

Anche se da subito avevo un po’storto il naso rispetto a tendenze "angelizzanti" che pure tu, almeno nel caso di Andrea Insabato e non solo lui, mi sembra volessi compiere. Ma questo non cambia la sostanza del giudizio piu’ che positivo sulla tua puntuale e preziosa opera di controinformazione.

Le perplessita’ peggiori sono venute dopo, soprattutto quando ho letto un libro sulla storia di Terza Posizione, in cui l’autore fascista ti ringraziava perche’ avevi aiutato a sventare una non meglio chiarita "provocazione di stato" contro alcuni di loro.

Ma, al di la’ di questo, mi sembra che anche tu, sia pure in modo confuso ( mi riferisco alla citazione di Lassalle, Mussolini e non so chi altro) rivendichi un attenzione "positiva" rispetto alla possibilita’, tutta teorica, di "fratellanze" tra "rossi e neri".

Ma ho anche chiarito da subito che vedo una enorme differenza tra le tue "operazioni storiografiche" e quelle assolutamente piu’ "strumentali" e legate al "momento politico" di Telese e di altri.

Tu puoi aver peccato di imprecisione, forse anche di presunzione, puoi anche avere - fa parte delle debolezze umane - aver esagerato nella "comprensione umana" per qualche interlocutore che hai dovuto contattare per il tuo lavoro.

Quegli altri mi sembrano invece aver ubbidito a precisi ordini.

Come dice Andreotti ( che di trame nere e non solo nere ne sa sicuramente piu’ di tutti) a pensare male si fa peccato, ma quasi sempre ci si indovina ....

Ciao, Keoma