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24 febbraio 2006, 14:42

Antimafia omeopatica

"C’è una preoccupante deresponsabilizzazione della classe dirigente periferica dei partiti. Guai se commettessimo l’errore capitale ed imperdonabile di lasciare ad appannaggio del centrosinistra la questione morale e la lotta alla mafia!"
(Pierferdinando Casini, congresso nazionale dell’Udc, 5 luglio 2005).

"Il Presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha telefonato oggi al senatore Marcello Dell’Utri a cui ha espresso i sensi più profondi di stima e amicizia. Lo ha reso noto un comunicato di Montecitorio" (in piena camera di consiglio del Tribunale di Palermo nel processo a carico di dell’utri per concorso esterno in associazione mafiosa, dalla quale i giudici usciranno 10 giorni dopo con una condanna a 9 anni, Ansa, 1 dicembre 2004).

"Palermo. Una conversazione tra il deputato regionale Udc Davide Costa ed il padre Enzo - in cui si fa riferimento ai rapporti dello stesso Costa con ’un importante esponente politico del suo partitò che secondo gli inquirenti è il presidente della Camera Pierferdinando Casini - è finita agli atti dell’inchiesta della Dda che oggi ha portato all’arresto per concorso in associazione mafiosa del parlamentare marsalese. Nel corso del colloquio il presidente della Camera avrebbe tra l’altro condiviso la decisione di Davide Costa di dimettersi dalla carica di assessore regionale alla Presidenza dopo la notifica del primo avviso di garanzia: ’Mi ha detto - afferma Costa nella conversazione telefonica con il padre - che bisogna sempre avere rispetto delle istituzioni’. Nel dialogo, intercettato il 9 marzo, Davide Costa parla con il padre. Quest’ultimo gli riferisce una telefonata che ha appena avuto con l’esponente politico, evidentemente ’ignaro - sostengono i pm - dell’effettivo grado di compromissione di Davide Costa con l’associazione mafiosa’. Enzo Costa riferisce al figlio che il politico gli ha ’assicurato che è intenzione del partito ricandidarlo alle prossime competizioni elettoralì del 2006. Il padre dell’ex assessore dice di essersi commosso apprendendo la notizia. Davide Costa a sua volta sostiene di avere parlato di persona con l’esponente politico. L’ex assessore racconta il dialogo avuto con l’esponente politico di cui si definisce il ’pupillo’: ’E’ che le cose le vede con distacco, perché facendo il presidente della Camera non è che nel territorio... riesce a comprendere una serie di difficoltà quotidiane di partito. Gli ho detto: ho difficoltà, vorrei capire se mi vuoi bene, vorrei capire visto che ho queste difficoltà politiche, che debbo fare’. Il deputato regionale descrive al padre la scena: ’Praticamente si è messo un quarto d’ora a passeggiare con me, a braccetto, qua per strada. Mi ha detto: noi il prossimo anno votiamo regionali e nazionali insieme, e deciderò io se devi venire a Roma o se devi andare a Palermo’..." (Ansa, 15 novembre 2005).

"Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni" (Pierferdinando Casini, 7 febbraio 2006. Per la cronaca, il governatore Cuffaro è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia).

"Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze" (Totò Cuffaro, Ansa 9 febbraio 2006).