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9 febbraio 2006, 14:59

Motivo della sanzione: il programma della Pivetti, con ospite
il premier, viola l’atto di indirizzo sulle trasmissioni pre-elezioni

"Liberi tutti", l’Authority multa Rete4

Berlusconi: "E’ una decisione politica"

Aperta un’istruttoria anche sul programma di Fabio Fazio

ROMA - Una multa da 150mila euro a Mediaset per la puntata del 4 febbraio di "Liberitutti", il programma condotto da Irene Pivetti su Retequattro, che ha ospitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: è quanto ha deciso a maggioranza la commissione competente dell’autorità per le Comunicazioni. Che a aperto un’istruttoria anche sul programmdi Rai 3 "Che tempo ch efa" condotto da Fabio fazio.

A "Liberi tutti" viene contesta la violazione delle norme sull’informazione nel periodo pre-elettorale, varato dalla stessa Authority il primo febbraio. Una decisione che ha scatenato al dura reazione di Berlusconi. "L’Authority - tuona il premier - è ormai un organo politico. E’ scandaloso che si prendano iniziative come questa assolutamente ingiustificate e ingiustificabili".
Secondo Berlusconi "è una iniziativa politica, altro che autorithy: quello non è più un organo di garanzia, ma è diventato un organo di battaglia politica". Che non dice nulla sul Tg3 chem per il premier, "è un’autentica macchina da guerra contro gli avversari politici".

A quanto si apprende, a favore della sanzione hanno votato il presidente Calabrò e i commissari Lauria e Sebastiano Sortino. Contrario il voto di Giancarlo Innocenzi, mentre Gianluigi Magri si è astenuto.

In pratica, secondo il Garante, "Liberitutti" ha
violato l’atto di indirizzo sull’informazione nel periodo pre-elettorale, in particolare i principi di "completezza e correttezza dell’informazione, obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento". E anche la norma che impone a registi e conduttori "un comportamento corretto e imparziale nella gestione del programma, anche in rapporto alle modalità di partecipazione e selezione del pubblico".

Mediaset aveva chiesto l’archiviazione del procedimento, sottolineando nelle sue controdeduzioni che l’invito a partecipare al programma - formalizzato attraverso e-mail e raccomandata - era stato rivolto anche al leader dell’Unione Romano Prodi. Quanto al pubblico, su 176 ospiti - aveva spiegato Cologno Monzese - 140 erano stati selezionati "in base ai soliti criteri di tipo anagrafico ed estetico e mai in base alla collocazione politica" e "soltanto 36, pari a poco più del 20%, erano giovani simpatizzanti di Forza Italia".

Del resto, al di là del caso specifico, Mediaset ha contestato l’intero atto di indirizzo dell’Authority, definendo la delibera "iniqua" e contraria agli articoli 21 e 41 della Costituzione, chiedendone l’immediata sospensiva con un ricorso al Tar. Che lo discute proprio oggi.

(9 febbraio 2006)