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> L’antifascismo militante e quello di maniera

14 marzo 2006, 21:35

A me sembra che qua si fa finta di non capirsi, perchè una cosa è la critica che si può fare agli eventuali sbagli tattici seguiti dai compagni, altra cosa è la criminalizzazione elettorale fatta da molti. Rispetto alla prima ho poco da dire, solo il fatto che non la voglio porre in questa sede o in altre, anche peggiori come indy, specialmente in questo momento perchè rischia (questa critica) di sommarsi alle scomuniche elettorali e spesso sbirresche imperanti in questo momento. Altra cosa è la criminalizzazione: su questa invece ci sarebbe da dire tanto, solo che ti passa la voglia, vista la deriva sbirresca cosciente o anche incosciente che essa prende. Perchè quando si sente in giro gente che plaude ai bottegai milanesi (che fino a poco fa organizzavano con Borghezio le ronde contro i migranti rei di vendere le loro piccole merci che davano sopravvivenza, o sempre col grasso bue padano le ronde contro le prostitute, che scandalizzavano i bambini stazionando nelle "strade" -ma dove portano a spasso i bambini i bottegai padani?-) che vogliono linciare un giovane appena catturato dagli sbirri (come quei vermi del west che aspettavano che lo sceriffo catturasse il bandito e/o il pellerossa e solo dopo assaltavano la prigione) allora io mi sento schifato. Come fa uno di sinistra, che magari si richiama al movimento, e che quindi (teoricamente) vuole cambiare questo sistema di merda a consegnare agli sbirri e alla repressione chi cerca di contrastare l’involuzione autoritaria di questo stesso sistema...per un pugno di voti?
Allora io metto i puntini sulle i e dico apertamente che forse posso muovere qualche critica sulla tattica usata dai manifestanti di Milano, ma contemporaneamente dico apertamente che non c’è possibilità di dialogo coi pezzi di merda, che non si muovono contro una manifestazione dei vermi nazisti per paura e però pretendono di decidere come si va in piazza contro i topi di fogna.
Chi vuole decidere come si sta in piazza, va in piazza, non sta nascosto dentro casa lasciando soli quelli che invece vogliono muoversi.
Non è una critica rivolta a Dario questa, ma ai vari Buster senza Keaton che imperversano in giro.
Rispetto a Dario solo l’inciso accennato prima: possiamo permetterci oggi, con la canea imperversante di fare le eventuali critiche, oltretutto proprio nei posti dove imperversa la canea?
Io penso che oggi abbiamo altre cose da fare, prima fra tutte il non lasciare soli i compagni, che, ricordiamo, hanno manifestato anche perchè i topi di fogna avevano ammazzato Dax (a proposito, per me la vita di un compagno vale centomilamilioni di volta della macchina-edicola-motorino di un pezzo di merda bottegaio padano, ma non mi sembra che i vari esorcizzatori della violenza abbiano speso una sola parola per Dax). Poi, per evitare errori tattici abbiamo sempre una strada: esserci, come protagonisti e non come comparse e/o fustigatori.
huambo