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> LA LIBERAZIONE A GIORNATE

21 aprile 2006, 19:49

Spesso, troppo spesso, si parla senza conoscere.

Sono un metalmeccanico, sono un RSU, vivo e lavoro a Bari, ossia nella città dello stabilimento Bosch di cui tanto si discute, ho passato ieri e oggi a parlare con gli RSU della Bosch.

La Bosch di Bari nei mesi scorsi ha assunto centinaia di lavoratori che prima avevano contratti precari, e lo ha fatto anche prima della scadenza del loro contratto. Non una sola riga, non un solo commento, non un solo articolo, non un solo grazie agli RSU della Bosch, non un solo grazie a FIM, FIOM e UILM.

L’anno scorso la Bosch aveva problemi produttivi. Aveva necessità che alcuni lavoratori faccessero straordinario il 25 Aprile. Lo ha chiesto ai lavoratori, individualemente, c’è chi ha accettato. Non un solo commento, non una sola riga, non un solo piagnisteo.

A Pasquetta di quest’anno stessa cosa. Esigenza produttiva. L’Azienda chiede, i lavoratori vanno a lavorare. Nessun un solo commento.

A quel punto le RSU hanno l’idea di richiamare la Direzione Aziendale ad un confronto con i rappresentanti di quei lavoratori.

La Bosch capisce e fa presente che c’è un problema. Una multinazionale ha ordinato pezzi per motori diesel. E’ una commessa importante. E’ anche grazie a questa commessa che l’Azienda ha potuto fare assunzioni ed elevare i livelli occupazionali. Ma c’è un possibile ritardo. C’è necessità che per il giovedì tutto sia pronto: il committente ha fatto sapere di avere davvero bisogno di quei pezzi e se vede un lavoro puntuale e fatto bene staiu a vedere che fa nuovi ordini e consente di mantenere o elevare i livelli occupazionali.

Così Bosch fa una proposta: ha bisogno che il reparto Motori Diesel lavori anche il 25 aprile, come già avvenuto in parte l’anno scorso. E’ importante per tutti: l’Azienda e i lavoratori. Gli RSU però vogliono chiarezza. L’Azienda fa sapere che garantisce il recupero immediato della festività, proprio il venerdì 28. Così c’è anche la possibilità di fare un week end lungo dal 28 aprile al 1 Maggio. Agli RSU non basta. Fanno presente che magari qualcuno ha già preso impegno per quei giorni. Contrattano che un numero di lavoratori fino al 40 % del reparto può rifiutare di spostare la festività e in loro sostituzione l’Azienda può chiamare, per quel solo giorno, lavoratori interinali. Agli RSU non basta. Vogliono che sia garantito al Reparto Impianti Frenanti, che non è coinvolto, la possibiltà di fare ponte il 24 aprile. L’Azienda accetta.

A questo punto tutti gli RSU, ma proprio tutti, chiamano il loro sindacato di riferimento. Compresa la FIOM CGIL. E tutti i segretari provinciali dicono che va bene. Gli RSU firmano.

A questo punto apriti cielo. Uno dei capi della CGIL se la prende a male per non essere stato consultato. E fa uno shampoo al segretario della FIOM. Il Segretario della FIOM a quel punto ha una bella uscita: nega di saperne nulla. La CGIL fa sapere che bisogna convocare un’assemblea dei lavoratori per cancellare l’accordo. Gli RSU (compresi quelli della FIOM) fanno presente che la CGIL non ha il potere di convocare assemblee, che loro non intendono farlo, e che comunque la materia è di stretta competenza delle RSU e non dei sindacati, per cui invitano tutti i sindacati a fare un passo indietro e a rispettare le decisioni assunte dai rappresentanti eletti dai lavoratori.

Apriti cielo. Come, un iscritto alla FIOM CGIL si rifiuta di obbedire ad un ordine del capo del suo capo? In Unione Sovietica sarebbe già stato inviato in Siberia. Ma porca puttana in Puglia non c’è la siberia. Allora la FIOM convoca quegli RSU e li tiene fino a tarda sera, con minacce e urla. Li ha costretti a firmare una lettera di dimissioni da RSU. Ma queste lettere chi ce le ha? Ce le ha la FIOM che deciderà se, come e quando inviarle alla Bosch. Un rito del tutto sovietico. Si fanno firmare le dimissioni ma non le si consegna per tenere in pugno qualcuno.

E gli altri sindacati?

FIM e CISL fanno sapere che intendono rispettare le competenze di tutti. La materia della flessibilità e dei recuperi e di stretta competenza della RSU e quindi non intende interferire in alcun modo.

La UILM fa sapere che non comprende il motivo dello scandalo. Il 25 lavorano le forza dell’ordine, gli ospedalieri, i lavoratori degli acquedotti, dell’energia, gli spazzini. Finanche i lavoratori della RAI che manderanno in onda l’ennesimo idiota talk show o l’ennesimo demente real. Lavorano i grandi centri commerciali, i ristoratori, gli ambulanti. Dunque sono tutti più fessi di quelli della Bosch?

Nel frattempo circa 50 lavoratori degli altri reparti della Bosch si sono offerti di dare andare a lavorare il 25 aprile per aiutare i colleghi della linea motori diesel a garantire la consegna, per il bene di tutti, dell’impresa ma anche dei lavoratori.

Ora parliamo di liberazione. Il 25 Aprile ci siamo liberati dal fascismo. Un regime che convocava in piazza i lavoratori e i cittadini per le grandi adunanze oceaniche per ascoltare i gerarchi. Il regime che ha inventato il Sabato fascista: il sabato era vietato lavorare perché bisognava dedicarsi ad attività fasciste.

Ma voi come lo vedete un regime che convoca tutti i lavoratori ed i cittadini in piazza per il 25 Aprile e vieta di lavorare in quel giorno perché bisogna andare alle grandi adunanzie degli (anti) fascisti. Sarà mica che il 25 Aprile sta divenendo il nuovo sabato (anti)fascista?

Davvero non vogliamo riconoscere che il meglio è nemico del bene?

Con un tono stizzito si è parlato del ritorno a tradizioni religiose. Quando a Cristo fu rimproverato che svolgeva attività di Sabato, Gesù rispose: <>

Ma qui in Puglia c’è chi è rimasto più di 2000 anni indietro e ritiene che i lavoratori siano al servizio del 25 Aprile e non il 25 Aprile al servizio dei lavoratori...