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> CAPITALISMO, INSCIENZA SOCIALE E GIOCHI ELETTORALI

17 aprile 2006, 10:27

Preso atto che il sistema sociale di creazione e distribuzione delle risorse a cui viene dato il nome di CAPITALISMO non è di certo il migliore possibile, rimangono tuttavia numerose questioni irrisolte alle quale le sterili (benchè colte) argomentazioni contro lo status quo non danno risposta. Credo che il grande problema dell’umanità non sia il capitalismo in se, che non si discosta per ingiustizia ed iniquità da altri sistemi sociali esistenti ed esistiti, ma il fatto che essa non sia ancora riuscita dopo millenni di stroria a trovarne un’alternativa realizzabile. Rimane un dato di fatto che nessun altro apparato socio-economico era mai riuscito a creare un tale livello di ricchezza. Credo che paragonare gli impiegati o gli operai dei nostri tempi con i proletari delle fabbriche dell’ 800 durante la Rivoluzione Industriale sia alquanto ingeneroso, soprattutto per l’effettiva diversità in termini di qualità di vita e per il fatto che essi si batterono per un sistema più equo del quale noi tutti ora gioviamo. Restano vere d’altro canto tutte le ingiustizie che ancora permangono nella nostra società e delle quali la peggiore dal mio punto di vista è l’abisso in termini di ricchezza che divide i paesi ’occidentali’ da quelli del Terzo Mondo.
Si è fatto strada nella nostra cultura un concetto, che ormai è poco più di un luogo comune, che il denaro non rende felici; inoltre, moltissime persone più o meno silenziosamente danno e continuano a dare il proprio contributo alla creazione di un mondo migliore e più giusto. Queste sono indicazioni del fatto che è possibile una sintesi che possa superare dialetticamente le contraddizioni dei nostri tempi, ma quello che è certo è che essa appare molto lontana. Per questo credo che la cosa più importante sia non fermarsi alla critica, ma continuare a credere e lottare in senso NON violento (così come grandi personaggi storici ci hanno mostrato sia possibile) per ottenere una ’soluzione’ al grande problema irrisolto dell’umanità.

Michele