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LUIGI DE MARCHI: IL CAPITALISMO E LA MAFIA

28 agosto 2007, 01:18

Molto interessante questo discorso, io sono di idee un po’ diverse, diciamo che sono d’accordo con De Marchi...a seguito di una riflessione degli ultimi 2 anni. Prima avrei scritto cose come le tue. Ora le considero in parte arroganti, in parte buoniste. Ma mi fa molto piacere discutere con qualcuno che è in grado di argomentare. Esplicito quindi una confusa sintesi della mia posizione, direi la dipingo, quanto basta credo per sollevare un intersse ove vi sia spazio. Grazie a chi vorrà leggere!
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Non so cosa intendi per socialismo, immagino qualcosa di altamente democratico e trasparente. Come costruire le basi di una democraticità e trasparenza che ora sembrano molto lontane in questo clima di mobilitazione permanente (a cui a mio parere contribuisce di più la sinistra della destra, cosa sintomatica)?
Una cosa certa, è: io ho libertà di produrre, compravendere, fare servizi, avendo come limite la contrattazione con altri basata sulla comune condivisione dei diritti umani, e non sul monopolio autoritario della forza, che sia statale o che si fregi di altri miti. Io posso muovermi in base alla mia indipendenza, non certo dalle risorse, ma quantomeno dalle burocrazie!
Quello che a mio parere molti non comprendono, è che il mondo funziona già su basi fiduciarie, non esiste il capitalismo o il liberismo o perggio il neoliberismo come sistemi, esistono come fenomeni che funzionano su basi fiduciarie, in base all’atropologia intera che è in azione. Uno stato, è un attore su uno sfondo di assoluta libertà, di infinite possibilità, non diverso da qualunque gruppo umano, es un impresa o una associazione. Il centralismo, non è altro che la realizzazione continua del mito autoritario, la resa della fiducia rispetto alla scissione. Non vi è altro. Una società libera è una socità fatta di libere associazioni in competizione tra loro. La competizione può diventare sempre meno cruenta, all’aumentare della fiducia tra gli individui, non imponendo una norma colla forza. L’autoritarismo crea sempre scissione, mercato bianco e mercato nero. Per questo sono sensati certi discorsi sulle mafie, ed è anche evidente che non esiste un soggetto che le possa sconfiggere, sono come l’ombra dell’autoritarismo che c’è di qua. E, come pare già reich avesse inteso (e purtroppo i suoi socialisti no) la base di tutto questo discorso non è nell’economia, è nelle famiglie. Prima o poi ve ne renderete conto anche voi...un abbraccio.