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Dal Grandenud

1 maggio 2006, 17:24

IL CONFLITTO SOCIALE COME ALTERNATIVA CONCRETA

Stiamo assistendo in questi giorni ad una analisi approfondita sulle cause
di una vittoria così risicata da parte dell’UNIONE e soprattutto sul nostro
territorio di una vittoria netta delle destre che mettono in allarme i
dirigenti del centro-sinistra in vista del voto per le comunali.
Una prima risposta a questa situazione sta nel tentativo in parte riuscito
da parte di Berlusconi di trasformare la composizione della società italiana
creando un vero e proprio black out culturale.
Ha inoltre avuto la capacità di portare a votare il popolo dei condoni che
non è la borghesia (i cosiddetti poteri forti) che da tempo hanno stretto in
un abbraccio mortale l’Unione ma
strati ampi di abusivismo popolare,presente nelle periferie urbane con la
mentalità da piccoli proprietari ma che comunque sono costretti a vivere con
il problema della precarietà del proprio lavoro e del futuro dei loro figli
e che hanno visto nel "populismo berlusconiano" una forma di protezione.
A questo si aggiunge la crisi che attraversa la società europea davanti
all’avanzata della globalizzazione capitalista che provoca squilibri sociali
devastanti avvertiti maggiormente nelle periferie delle metropoli e che
avvolgono ampi strati di popolazione in un senso di sicurezza e di paura
del nuovo.
In questo scenario si può comprendere maggiormente il successo da parte
delle destre nel nostro territorio. Ci sembrano alquanto assurdi gli
interventi di esponenti politici di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che
parlano di trionfo e di ottimo lavoro svolto sul territorio, quando tutti
sanno che questi partiti sono privi di strutture organizzate reali e che in
questi anni si sono distinti soprattutto per una silenziosa collaborazione
con il centro sinistra. Un’altra considerazione che va fatta riguarda
l’affermazione anche nel nostra città della sinistra cosiddetta radicale,
questo
risultato significativo lo si deve maggiormente alla capacità dei Movimenti
di portare alla ribalta un nuovo protagonismo politico sociale che ha saputo
innervare il conflitto sociale nela nostra città.
Noi come Network per i Diritti Globali pensiamo sia importante partire
proprio da questo,cioè dalla capacità di costruire il conflitto sociale per
sconfiggere le politiche neo liberiste portate avanti sia dal Governo
Berlusconi che dal Governo di Centro Sinistra che verrà.
La sinistra radicale deve uscire dalla trappola paralizzante impostagli da
anni dal centro sinistra a livello locale e ora anche a livello nazionale
per farsi attraversare e contaminare dalle istanze portate avanti dalle
realtà di base.
C’è bisogno in questo momento di ripartire dai territori per ricostruire i
legami sociali e dare un segnale di rottura culturale per fermare l’avanzata
neoliberista rimettendo al centro dell’agenda politica temi come la lotta
alla precarietà con la cancellazione della legge 30 e del pacchetto Treu,
del no alla guerra con il conseguente accaparramento di risorse naturali
promovendo invece concrete politiche di tutela ambientale.Solo così è
possibile costruire una vera alternativa per il nostro paese.