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2 maggio 2006, 02:17

Posto qui un commento mio al May-Day(la Giornata dei Precari), anch’esso fissato per l’1 Maggio a livello internazionale e in cui su Indymedia c’è una cronaca su come è andata a Milano.


Quest’anno molta meno gente alla Mayday di Milano
by la metà circa rispetto all’anno scorso Tuesday, May. 02, 2006 at 12:21 AM mail:

Anche per la concomitanza di altre mayday a Napoli, Torino, Firenze, quest’anno alla Mayday di Milano hanno partecipato molte meno persone rispetto agli anni scorsi.

Fino a quest’anno la Mayday di Milano è stata una manifestazione unitaria e unica in Italia, l’anno scorso infatti c’erano più di 100.000 persone; quest’anno forse ce ne era la metà e comunque bisognerebbe già da ora pensare a qualcosa di diverso per l’anno prossimo perchè ormai la Mayday sta diventando un rito stantio e ripetitivo che ha perso quella carica dirompente e di novità che aveva negli scorsi anni; e soprattutto deve cercare di porsi come obbiettivo quello di incidere veramente nelle politiche del lavoro del prossimo governo.

Purtroppo la Mayday ora è diventata una semplice sfilata di carri con musica, birra e panini a ottimi prezzi. E’ una bella festa, indubbiamente, e ben organizzata come sempre, ma non basta più e infatti anche la minore partecipazione ne è un segnale.


La mia risposta:

Chiaro che quest’anno la May-Day ha visto molte meno presenze dell’anno scorso. Lo stesso scrivente racconta dela ripetitività e ormai ritualità dell’"evento" e ne parla come di "una bella festa, con carri, ecc.".

E’ ridicolo! Se son venuti la metà dell’anno scorso mi stupisco pure, dato che la metà equivarrebbero comunque a ben 50.000 persone.
Ma il punto è: CHE CI STANNO A FARE QUELLE (PRESUNTE) 50.000 PERSONE? CHE OBIETTIVI, CONCRETAMENTE, SI PONGONO?
CON QUALI MEZZI, IN TERMINI DI LOTTA, QUESTI 50.000 SONO SCESI IN PIAZZA? Lo dice chi ha postato per primo il commento: cari allegorici, immagino anche la penosa statua di S.Precario e quindi LA SOLITA SFILATA IN CUI, INCREDIBILMENTE, SI PRETENDE DI INCIDERE FACENDO SCENETTE MERAMENTE MEDIATICHE.

Le lotte si fanno e si vincono solo se si vanno a colpire degli interessi precisi, NON si vince niente se non dai fastidio a nessuno e ti riduci a un fenomeno folcoristico.

Ma naturalmente qui in Italia bisogna dar conto a molti, in primo luogo a Rif. Com. a cui dispiacerebbe moltissimo che le cose si possano mettere in maniera "francese"(nonostante l’ormai mitica Prima pagina di Liberazione in cui testualmente campeggiava a titoli enormi: "MILANO NO, PARIGI SI!", dopodichè il giorno dopo Pargi esplose; vorrei vedere ora se Rif. Com. sarebbe così contenta se in Italia c’è una reazione di stile strettamente "francese" cosa scriverebbe il loro giornale) e dopo che anche alcuni pseudo-estremi sinistri sono entrati in Parlamento bisogna dar conto pure a loro che, POMPIERANDO POMPIERANDO, OGNI VOLTA CHE SI ALZA IL TIRO FANNO SENTIRE IL LORO OLEZZO NAUSEABONDO APRENDO LA BOCCA PER GRIDARE ISTERICI: "NOOOOOO, LA VIOLENZA NOOOO. CON LA VIOLENZA FACCIAMO IL GIOCO DEL NEMICO!" Vecchissimi e penosissimi discorsi che ormai ascolto nè più e nè meno che dagli anni ’70 in poi dal PCI prima e col passar del tempo da Rif.com., dai Disobbedienti Carusici, da Socialforisti e Ass. per la Pace(che Giove li fulmini!)e atre melmosità para-istituzionali associate.

Oh, dico! In Francia lo hanno MATERIALMENTE DIMOSTRATO COME SI FA UNA LOTTA E COME LA SI VINCE: SI SCENDE IN PIAZZA DI BRUTTO E SI ROMPE TUTTO CIO’ CHE TI STA DAVANTI! FATTO PER ALCUNI GIORNI DI FILA IL SISTEMA NON PUO’ FAR ALTRO CHE PRENDERE ATTO CHE LA SITUAZIONE DIVENTA SEMPRE PIU’ INGOVERNABILE E RITIRA LA LEGGE!
Qui invece si portano le statue e i carri in corteo, che diavolo si può ottenere concretamente in questa maniera? E’ banale ma c’è chi non lo capisce: NIENTE! NON SI OTTIENE NIENTE!

E allora: la vogliamo smettere di essere rituali e ridicolmente mediatici e imparare qualcosa(o meglio: re-imparare)dalla LEZIONE FRANCESE?

Basta con le mediazioni Partitiche e Sindacali, bisogna cacarli a spruzzo e riappropriarsi della propria vita senza delega alcuna a Lorsignori,benpagati Professionisti della PolitiKa e Funzionari Sindacali pronti a fare qualunque accordo sulla flessibilità e quindi a incrementare la precarietà della vita.

Ci sono le leggi di Biagi da abbattere: non verranno abbattute portando S.Precario in Processione, se verranno abbattute sarà solo quando la "lezione francese" satà stata materialmente introiettata e soprattutto PRATICATA.

Michele