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> LA GUERRA: dalla parte delle Donne

31 maggio 2006, 14:25

Rispondo limitandomi a pubblicare un art. che è appena uscito su un giornale-fanzine di Foggia gestito dal "Collettivo Comunista Agitprop-Jacob":

"CONTRATTO CON GLI ITALIANI
proposto dagli onorevoli dissidenti dello Jacob
nel giorno della snaturata festa della Repubblica
sottotitolo: senza il nemico sfilate marziali

Italiani!
Dovete decidervi: basta ondeggiare, rimanere perplessi e farvi portare dal vento.
Volete la parata militare? Vi piace la parata militare (anche in giorni differenti dal 4 novembre)?
Vi emozionano tutti quei giovani volontari in armi, l’inno, la bandiera?
Siete convinti che tutti i soldati di questo Paese siano preparati a combattere?
Ne andate fieri? Vi specchiate in loro? Auspicate un futuro in divisa per i figli e i nipoti?
Siete per credere, obbedire e combattere?
Bene. Bravi.

Dunque sapete già che la scelta d’obbedienza a quella bandiera (e agli interessi di qualche multinazionale) impone la presenza in scenari dove accidentalmente c’è la guerra. E che l’ostentazione del nazionalismo comporta sempre la possibilità d’uccidere e di rimanere uccisi.

Allora, voi che potete, dite a Michele Cocuzza, a Cristina Parodi, a Bruno Vespa di andare a farsi un giro: perché quando i nostri “eroi” saltano in aria a noialtri – che schifiamo l’esercito che compie, nel nome della Repubblica, imprese coloniali, che violenta e organizza giri di prostituzione minorile in Kosovo, che detiene e tortura in Somalia, che estrae petrolio dalle raffinerie irachene, in combutta con gli assassini di Guantanamo e Abu-Ghraib - non ce ne frega niente e non ci va di conoscere mamme in lacrime e fidanzate distrutte.

Coerenza andiamo cercando: volete fare la guerra?
Fatevela e non rompeteci l’anima quando morite… Affare fatto?
O volete una guerra senza pagare un prezzo?
Impossibile: non si può partorire da vergini.
Sarebbe come attraversare un pantano senza sporcarsi di fango.

Siamo stufi di militi che quando sfilano sono massicci e incazzati e quando crepano son tutti bravi ragazzi. Basta ipocrisia: il 2 giugno 1946 l’Italia scelse la Repubblica e ripudiò la Monarchia. I nostri signori vogliono onorare questo appuntamento facendo quadrato attorno all’esercito e alle mire interventiste? Bene: il 2 novembre provate a far cantare l’inno nazionale ai defunti.

A ognuno le sue scelte.
Fuori dall’Iraq – O dentro una cassa.
Senza rimpianti.