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> Jim Morrison, i 35 anni della leggenda

3 luglio 2006, 15:04

Morrison,
35 anni fa

Sandro Podda
Ieri ho incontrato Jim. Non era solo. Insieme a lui c’erano Janis Joplin, Jimi Hendrix, Brian Jones e Kurt Cobain. Non che non mi rendessi conto che fossero tutti morti, tranne il buon Kurt, prima che io nascessi. Ma erano ugualmente tutti lì. E avevano tutti ventisette anni. Jim mi ha guardato torvo, stupito che l’avessi riconosciuto. Sono passati trentacinque anni esatti in fondo. Mi ha chiesto quali canzoni conoscessi. Tutte - gli ho detto - conosco tutti i tuoi album, più o meno, anche se adesso mi vergogno un poco a citarli. Quelle cose lì ti funzionano dentro quando hai quindici anni. Il mito greco e le Porte della Percezione, i riti eleusini e Rimbaud, Edipo e Lsd, la beat e roba da diari di scuola e viaggi in camera. Ma è vero o no che sei morto in quella vasca da bagno a Parigi? Non sarà come quella balla che andavi dicendo, quella che tuo padre e tua madre erano morti? Non penso che l’ammiraglio e tua madre abbiano gradito. Come non avranno gradito sentire cosa avresti combinato ad entrambi in The End. Già, la fine. C’era qualcosa dopo le porte, re lucertola? Che dici? Sono troppo vecchio per capire?

James Douglas Morrison, 8 dicembre 1943 - 3 luglio 1971. Nasce in Florida. Si stacca dalla famiglia conservatrice e approda in California. Laurea nel ’65. A Venice Beach incontra Ray Manzarek. Nascono “The Doors”, Le Porte, dal libro di Aldous Huxley, “Le porte della percezione”. Teatro, blues, rock, psichedelia, istrionismo, eccesso e spirito dionisiaco alcuni degli elementi della loro musica. Tra i pezzi più celebri “Roadhouse blues”, “Light my fire”, “The end”, immortalata da Francis Ford Coppola nella scena iniziale di “Apocalypse Now”. Muore a Parigi a 27 anni