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> CAMPIONI ANCHE DI MORALITA’ ?

11 luglio 2006, 18:02

Insulti razzisti o alla madre le ipotesi più accreditate

Il padre del 10 francese: "L’italiano qualcosa ha combinato"

Ma cosa ha detto Materazzi?
Tutte le ipotesi, anche quelle stupide

Ridda di ricostruzioni sui giornali inglesi e francesi

La Fifa apre un’inchiesta: "Vogliamo sapere cosa è successo"

PARIGI - E’ ormai l’interrogativo che caratterizza il dopo Mondiali 2006. Che cosa avrà mai detto Marco Materazzi a Zinedine Zidane? Quali parole avranno mai provocato la violenta reazione che è costata l’espulsione al capitano francese? La Fifa vuole vederci chiaro ed ha aperto un’inchiesta che il capodelegazione italiano Giancarlo Abete dice di vole seguire "con attenzione e rispetto". Immediato il riferimento alla linea tenuta dalla federazione in occasione della severa punizione a De Rossi dopo la gomitata e l’espulsione nella partita con gli Usa. "Riteniamo prioritario, condividendo l’impegno della Fifa a favore del fair play - continua Abete - l’aspetto comportamentale soprattutto sul terreno di gioco. E lo abbiamo dimostrato accettando con serenità le decisioni degli organi di disciplina quando sono avvenuti episodi di condotta violenta che hanno interessato la nostra squadra".

Nel frattempo, nel silenzio dei diretti interessati, continua il giochino della ricostruzione basata sul labiale fissato dalle immagini televisive. In prima fila ci sono i quotidiani britannici, che di Materazzi si ricordano ai tempi della sua militanza nell’Everton. Per svelare l’arcano Il Times ha addirittura chiamato una specialista che collabora con Scotland Yard, Jessica Rees, esperta oltre che di labiale anche di italiano. Questa la sua tesi: Materazzi ha detto a Zidane "che è il figlio di una puttana terrorista". Un insulto chiuso con un perentorio: "E intanto vai fare in culo". Ricostruzione che l’Indipendent sostanzialmente conferma, cambiando però il bersaglio:non è la mamma, ma la sorella. L’associazione "Sos razzismo, invece la vede così: "Diverse fonti bene informate del mondo del calcio, da noi consultate, assicurano che lo ha chiamato sporco terrorista".

Questo il filone dominante. Ma accanto alle due tesi più accreditate, sono fiorite altre suggestive ricostruzioni. Una gira intorno alla maglietta di Zidane. "Piantala di tirarmela. Se proprio la vuoi, te la regalo dopo la fine" avrebbe detto il capitano francese. "Preferisco toglierla a tua moglie" avrebbe replicato il difensore italiano.

Legata ad un’ alta familiarità con la situazione sociopolitica dell’Algeria è legata la ricostruzione di Mokhtarr Addad Zidane, cugino dell’ex capitano della nazionale francese: "Per me Materazzi gli ha detto figlio di un Harkis". Come? "Un Harkis, ai tempi della battaglia di Algeri, era un collaborazionista dei francesi". Una tesi che farebbe scoprire in Materazzi un preparato conoscitore della della cultura araba e delle problematiche postcoloniali. Anche se lui ha già sgomberato il campo da ogni possibile dubbio a riguardo: "Sono ignorante, non so nemmeno cosa sia un terrorista islamico". Figuriamoci un Harkis, allora.

A gettare acqua sul fuoco interviene il padre di Zidane.
"Ci sono cose più gravi, guardi quello che sta avvenendo in Iraq". Commentando con Paris Match l’espulsione del figlio, Smail Zidane minimizza l’episodio: "La vita può cambiare in un istante. L’italiano gli ha detto qualche cosa, si sono scontrati, Yazid (così viene chiamato Zinedine in famiglia, ndr.) è partito e l’altro ha continuato".

Sulla vicenda interviene anche il quarto uomo della partita. "Ho visto quello che è successo dal vivo, non ho inventato nulla", dice Luis Medina Cantalejo confermando di aver visto da sé e dunque senza l’aiuto dei monitor a bordocampo la testata di Zidane a Materazzi. "La palla era altrove - racconta in un’intervista all’emittente ’Cadena Ser’ - e l’arbitro guardava in quella direzione, mentre l’assistente tornava al suo posto. Ma io ho sempre detto al mio quarto uomo di dare sempre un’occhiata ai giocatori ed è quello che ho fatto io". Una versione confermata dalla Fifa che torna anche sul premio come "miglior giocatore del Mondiale" attribuito a Zidane da una giuria composta da oltre 700 giornalisti: "Le urne sono rimaste aperte fino alla mezzanotte di domenica e quindi non si può dire quanti abbiano votato prima, durante o dopo la finalissima".

In ogni caso la Francia è con Zidane. Secondo un sondaggio di Le Parisien, il 61% delle persone intervistate, quindi più di sei su dieci, perdonano la testata al difensore azzurro che ha fatto finire in anticipo l’ultima partita della sua carriera. Solo il 27% degli intervistati condanna il gesto del capitano dei Bleus. E se per lo juventino attaccante della Francia David Tezeguet "Zidane può lasciare a testa alta, Materazzi no. C’è la vita, oltre al calcio", Le Figaro, ha soprannominato il difensore italiano "Macellazzi". A corredo alcune azione fallose del difensore. Infine le parole di William Gallas, difensore francese: "Vorrei picchiare Materazzi". Parole crude. Ma di cui è chiarissimo il significato.

(11 luglio 2006) www.repubblica.it