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24 luglio 2006, 10:28

Cara
essendo anch’io in ...rete, e come vedi ho ricevuto la tua mail. Scusa il Tu
ma oltre che fratello, mi sento veramente Cittadino Universale. Scusa la mia
intromissione. Mi hanno commosso le tue parole "Genova è per me più di
un’emozione, sono partita da lì: ho visto in quei giorni, ho sentito, ho
aperto gli occhi, ho seguito mia figlia allora sedicenne"...Avrei anch’io
voluto conoscere sia te che Ettore...Venerdì arrivai verso le 17 e fui
costretto a ritirarmi alle 19...
Quasi "sequestrato"da amici per la solita pioggia di cento informazioni, non
ebbi modo di indagare sui presenti. Ho 66 anni, sono un prete sposato, ma
grazie ai Giovani riesco a mantenermi abbastanza ...giovane.
Sono del Social Foro della Valpolcevera, ed in particolare mi occupo del
Comitato per la Pace"Rachel Corrie"-Valpolcevera (GE-Bolzaneto) attraverso
cui cerchiamo di raggiungere la nostra gente per contribuire a mantener vivo
l’iteresse sulle problematiche relative alla Pace ed alla Giustizia sociale,
anche mettendo in rete Associazioni ed Intituzioni nelle nostre Valli...
Spero che la Genova di oggi non ti abbia delusa. Genova è una città di
periferia ricca di Associazioni culturali, ricreative, sportive, circoli
ARCI, Soc. operaie cattoliche, scouts, azione cattolica... ma povera di
quelle impegnate nel sociale...e queste difficilmente aggregabili ad altre!
Genova 2001operò un miracolo di aggregazione, qualcosa che io sognavo da
anni! Un’aggregazione rispettosa delle differenze storiche e culturali. A
distanza di vari anni, mantenere vivo quello spirito unitario e molteplice
costa molto. Per questo anche noi che abbiamo vissuto quell’esperienza ,
siamo alla ricerca continua di altre esperienze, le quali a loro volta ci
rianimano e ricaricano e soprattutto ci fanno sentire parte, anche se
piccola ed insignificante, di un TUTTO molto più grande, che sogna il nostro
stesso sogno di un Mondo più Umano.
Peccato che tu non sia rimasta all’assemblea di sabato mattina! Mi è
sembrato che stesse rinascendo un po’ di quello spirito unitario di Genova
2001! Ti incollo in calce alcune note.
Con amicizia
Gianni


Genova. Nell’ultimo giorno delle manifestazioni a cinque anni dal G8 di
Genova, il movimento noglobal lancia la sua ultima sfida: una campagna
nazionale in autunno per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan con un
appello firmato da oltre 250 intellettuali, politici, attivisti e
sindacalisti di livello nazionale. Tra gli attivisti, anche il deputato di
Rifondazione Paolo Cacciari, che alla Camera ha abbandonato il suo
tesserino in segno di protesta contro il voto dell’Unione sul
proseguimento delle operazioni italiane in Afghanistan annunciando le sue
dimissioni.
Cacciari. «Le mie dimissioni sono un affare della Camera; se vengono
rifiutate vedremo - ha detto il "dissidente" -. Mi pare che il
provvedimento fosse inadeguato soprattutto dopo le vicende del Libano non
tanto per il merito (il numero dei proiettili o delle fregate) quanto per
il messaggio e la percezione che il parlamento stava dando al paese intero
con un voto bipartisan. Come se l’unica via per la stabilizzazione e la
pacificazione del mondo potessero essere le missioni militari».
L’appello. «Vogliamo costruire un percorso che faccia uscire l’Italia da
qualunque presenza militare in Afghanistan, dall’economia di guerra, dalla
politica intesa come partecipazione ad alleanze militari - si legge nel
documento - proponiamo una prima assemblea a settembre per aprire un
autunno di lotta contro la guerra e organizzare iniziative in ogni città e
una grande manifestazione nazionale in grado di coinvolgere tutto il
movimento pacifista». Ma, se l’obiettivo è che «tra sei mesi l’Italia voti
il ritiro dall’Afghanistan e dal Kossovo», come ha detto il parlamentare
europeo Vittorio Agnoletto, il «come»è fonte di varie discussioni. C’è chi
come Marco Bersani (Attac) invita «a parlare anche di Medio Oriente per
lanciare una mobilitazione, far tacere le armi ma soprattutto lanciare una
battaglia drastica per la riduzione delle spese militari». Chi come
Raffaele Salinari (Terre des Hommes) caldeggia «il ripristino del concetto
di diritto internazionale invece dell’umanitarismo». E Gianni Rinaldini
(Fiom): «La nostra posizione rimane quella pacifista». C’è poi l’ala
radicale del Prc, con il senatore Fabio Turigliatto: «Vedremo se verrà
posta la fiducia, ma se il decreto verrà votato bipartisan passerà
largamente. Nessuno di noi vuole la crisi. Chiediamo ci sia una via
affinché la nostra posizione sia rappresentata e perciò ripresenteremo gli
emendamenti perché continui la discussione».
Gio. M.


http://notizie.alice.it:80/notizie/...

M.O./ AGNOLETTO: QUELLA DI ISRAELE E’ UN’AGGRESSIONE MILITARE
No global chiedono anche ritiro da Afghanistan entro sei mesi
22-07-2006 14:16
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Genova, 22 lug. (Apcom) - "Quella di Israele non è soltanto una ’reazione
spropositata’ come qualcuno ha detto. E’ un’aggressione militare contraria
a qualsiasi trattato internazionale". È quanto sostiene Vittorio
Agnoletto, europarlamentare e leader del Genoa Social Forum, il movimento
no global nato nel capoluogo ligure in occasione del G8 del 2001.

Agnoletto, che ha partecipato questa mattina ad un incontro di pacifisti
tenutosi a Genova, a cinque anni esatti dal G8, chiede inoltre il ritiro
delle truppe italiane dall’Afghanistan "entro i prossimi sei mesi". La sua
posizione è condivisa dal senatore di Rifondazione comunista, Claudio
Grassi, anche lui presente al meeting genovese, che ha parlato di
"tragedia del popolo palestinese, schiacciato dalla prepotenza di Israele
e dal silenzio del mondo". Quanto all’Afghanistan, Grassi ritiene che sia
stata utile "l’opposizione di un drappello di deputati (che hanno votato
no al disegno di legge sul rifinanziamento delle missioni militari, ndr)".
"Sarebbe bello - dice Agnoletto - se a settembre tutti i pacifisti
d’Italia si incontrassero a Firenze per ridare slancio al nostro movimento
e chiedere il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan".

In un volantino distribuito al pubblico, i promotori dell’incontro
genovese di questa mattina esprimono comprensione per la "situazione di
grande difficoltà nella quale si trovano i parlamentari pacifisti". "In
questi giorni - si legge nel volantino - molte voci chiedono di non
mettere a rischio la tenuta del nuovo governo, e di subordinare a ciò il
ritiro delle truppe dall’Afghanistan". Ma i no global sono anche convinti
che le scelte del governo si stiano allontanando dal sentire della gente.
"Siamo certi che, se potesse pronunciarsi, gran parte del popolo
dell’Unione e no solo la ’sinistra radicale’ sceglierebbe ambedue gli
obiettivi: la tenuta del governo e l’uscita dell’Italia dalla guerra
afgana".

A proposito di scelte del governo, Agnoletto giudica "inaccettabile" la
nomina dell’ex ministro di Forza Italia, Claudio Scajola, a capo della
vigilanza dei Servizi segreti.