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> Farmacisti fascisti ? Sit-in e tensioni a Roma

28 luglio 2006, 17:31

La pillola amara

Gent. mo Dr. Zucconi
Sono un titolare di farmacia. A leggere i giornali, il decreto Bersani sulle farmacie prevede soltanto il passaggio di alcuni farmaci (OTC e SOP) ad altri punti vendita, ma in realtà questo che è l’unico aspetto enfatizzato dai media ed invece è l’aspetto minore del decreto. Ma i punti principali di questo decreto, a meno di improbabili correzioni dell’ultima ora, sono ben altri e ben più importanti. Il decreto, infatti, prevede in un articolo che un singolo soggetto possa essere proprietario di più farmacie in qualunque parte d’Italia, mentre in un altro viene eliminata l’incompatibilità tra la distribuzione intermedia dei farmaci, quello che comunemente viene chiamato "grossista", (a cui, con questo, decreto, viene tra l’altro tolto l’obbligo di tenere il 90% dei prodotti in commercio) e la proprietà della farmacia. Quando si parla di distribuzione intermedia, non si sa che si parla di strutture sovranazionali dai fatturati enormi, che persino la Microsoft guarderebbe con interesse. Pensi che "Alliance Unichem", che è "solo" la seconda in Europa e la quinta al mondo copre la distribuzione del farmaco dal Portogallo a tutte le repubbliche della ex Unione Sovietica oltre alla Turchia ed all’Egitto, con l’esclusione della fascia mitteleuropea di appannaggio della tedesca "Gehe", l’altro colosso con cui si divide il mercato europeo e che già gestisce la maggioranza delle farmacie comunali italiane. Per inciso "Alliance Unichem" è la proprietaria della catena di farmacie "Boots" (Piccadilly Circus per fare un esempio), che negli anni ha rilevato una consistente percentuale di farmacie inglesi. I fans della liberalizzazione in Gran Bretagna saranno forse soddisfatti, molto meno penso lo siano i dipendenti delle farmacie inglesi, che, in base ad economie di scala, negli anni si sono ridotti, ma scontenti devono essere anche i più avvertiti consumatori poiché, dopo una prima fase di acquisizione di quote di mercato, oggi trovano nelle farmacie solo i prodotti che la catena ha deciso di trattare ed ai prezzi che ha imposto. Non è difficile prevedere nei prossimi cinque dieci anni che la distribuzione intermedia divenga proprietaria del 30% delle farmacie. Ma questa è liberalizzazione o l’avvio di un oligopolio? E’ possibile che la mia mente non sia in grado di capire i vantaggi di questo decreto, francamente spero che, con la sua consueta cortesia ed il suo garbo, lei riesca a spiegarmeli.
Distintamente

Fabio Caronna

Se questo è il problema, e dubito della sua tragicità perché non mi pare che nel resto d’Europa e negli Stati Uniti dove io vivo si trovino soltanto i farmarci che le piovre della distribuzione intermedia vogliono commercializzare a prezzi di strozzinaggio, allora, caro dottore, dovevate pensarci prima e spezzare voi, con le vostre mani, quei meccanismi distributivi al minuto - legga, le farmacie - che in Italia si sono spartiti il territorio in base agli interessi di chi detiene le licenze e non dei pazienti/consumatori. Limitare i punti di vendita dei farmaci per difendere l’occupazione ma soprattutto, guardiamoci nelle pillole degli occhi, i margini dei detentori di licenze, non è lottare contro la grande distribuzione, è lottare per se stessi. Tutte le corporazioni italiane, la mia compresa ancora aggrappata a un Ordine formale del tutto anacronistico e completamente sdentato, stanno imparando con fatica e dolore a muoversi nel nuovo mondo della concorrenza globale. Io non posso impedire a Internet di esistere, con le sue migliaia di canali informativi o disinformativi, soltanto perché mi dà fastidio, mi toglie lettori e permette addirittura a criminali, cialtroni e terroristi di diffondere i loro velenosi "prodotti" né posso vietare a professori universitari, ballerine, atleti, comici, cantanti, poeti, santi e navigatori di scrivere sui giornali soltanto perché non pagano le marchette annuali all’Ordine dei Giornalisti. Sorry, la vostra è una battaglia di retroguardia e lo sapete. Pensate a come muovervi per continuare a prosperare nel nuovo mondo e non ad arroccarvi in quello vecchio, ricattando i pazienti che vagano per la città con la ricetta in mano, per far paura a una maggioranza di argilla.

Vittorio Zucconi

(dal blog di Zucconi su repubblica.it)