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> Comunione e Liberazione, razzismo, xenofobia e neo-fascismi.

28 agosto 2006, 06:54

Che in Italia ci siano partiti che diffondono xenofobia e razzismo e che ci siano ciellini che anche applaudono sconsiderate frasi razziste (vedi Pera o Berlusconi) fa veramente a pugni con qualunque idea di cristianesimo e mostra solo il degrado di un gruppo-partito che ormai si regge solo sull’appartenenza fanatica e il desiderio di potere.
Ho un figlio a Londra da alcuni anni e ci andiamo spesso. L’Inghilterra è un paese indubbiamente più avanzato dell’Italia anche se a stato sociale non se la cava bene.
La multiculturalità è la norma e nessuno ne fa un problema.
Se la pessima politica estera di Blair non avesse aggredito il Medio Oriente a fianco dell’odiato Bush, non ci sarebbe stato l’attacco nel metro o il presunto attentato agli aerei (dico presunto perché anche in Uk molti hanno avuto l’impressione di una manovra concertata i un momento in cui il consenso a Blair è così basso da far temere che non arrivi a fine mandato. Del resto quelli che hanno sventolato l’attacco sono gli stessi che giuravano sulle armi di distruzione di massa)
Notare che lì tutto è stato smorzato e se n’é parlato poco e i viaggi non presentano le difficoltà che leggiamo, mio figlio è appena arrivato in aereo senza disagi, la stampa italiana esagera notizie che sulla stampa UK nemmeno compaiono.
In UK nei luoghi di lavoro c’è gente di tutto il mondo e così nelle strade, sul metro, nelle case; sembrano tutti ben integrati e c’è lavoro per tutti, i gruppi di lavoratori o amici sono misti senza problemi.
Il vicino di casa è uno neozelandese che ha sposato una cinese, di sopra abita un pakistano e a fianco un indiano che ama una polacca, di lato uno scurissimo dello Zaire che si è messo con una pallidissima svedese, questo non fa né caldo né freddo a nessuno.
Il mondo futuro sarà così.
Altrove (noi siamo il peggio) le reazioni negative sembrano conseguenze di leggi o atteggiamenti che non permettono l’integrazione, ma dove essa è facilitata tutto scorre in modo più civile e ordinato.
In UK nessuno ti rifiuta una casa o un lavoro se non sei britannico o ti discrimina per questo. Si chiama civiltà.
Dove vigono leggi democratiche, dove la gente è accettata civilmente e trova casa e lavoro, abbiamo cittadini rispettabili di qualunque colore siano. Dove questo non c’è si allargano miseria e delinquenza. E’ scontato.
Piero