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> "Verso la Sinistra Europea. Ora o mai più"

15 settembre 2006, 22:09

"Colgo in questo articolo almeno 2 punti di divergenza.
Il primo è che non si è percepita ancora la teoria dei movimenti cioè
il considerare l’involuzione e la degenerazione del dibattito.
E’ la storia culturale del socialismo tedesco Kaustky e Rosa Luxemburg
che descrivono cos’è la percezione sociale.
Salto per convenienza personale Gramsci ,ma mi pare di averne ricordato i Quaderni eppure..
Ribadisco che non ci si può armare sempre di retorica a qualsiasi di livello per raggiungere un obiettivo, troppe volte ho visto la cultura violentata da inutili battaglie dialettiche.
E’ accaduto nei partiti della sinistra europea ed è accaduto nei movimenti del dopo 90.
La confusione regna sovrana ,dispute verbali vengono spacciate per raziocinamenti ideologici.
Il rigetto dell’ ideologia per il far spazio ad una cultura del sociale non deve essere ingenuo e slacciato da rapporti materiali di diritto, non deve basarsi su fenomeni introspettivi che condizionano il reale sviluppo della civiltà.
Riprendere tematiche sociali ? Io credo nella capacità umana di agire e non di dominare l’ individuo attraverso forme di condizionamento (facendo magari confusione con l’egemonia culturale).
"Osservare la società e desiderarne il mutamento, l’abbandono continuo di forme che schiavizzano e opprimono."
Sono convinto che chi sbandiera pupazzi e mostri stia semplicemente masticando un pezzo di realtà ,e che questi qualcuno tendano a farla apparire come realtà risolutrice.
E un regalo della sinistra movimentisca , una ragion d’essere che ad esempio non ha mai avuto nulla a che fare col meridione e che ha sempre evitato di trattegiarne i bisogni.
Questa presunzione di superiorità a da cessare ! Il gioco è finito.
"Ah so far due conti, lascio questo argomento e vado al secondo punto."
E’ ovvio il movimento dei movimenti ha chiuso i battenti ,ora lo si vuol chiamare movimento alter - global.
Dissento profondamente. E’ più la volontà di apparire che quella di essere.
(citerei Jello Biafra,ma si sa com’e x certe cose non c’è mai tempo).
Bisogna come tu giustamente dici trovarsi dei centri di richiamo , inculcarsi valori fondamentali
come il multiculturalismo, la trasversalità stessa della cultura ed avere accettazione alla comunicazione.
L’alter global sarebbe l’incontro di più culture , un’ utopia verbale - un simbolo come lo è la proprietà olistica.
E’ allora bisogna essere semplici e considerare quel poco che le nostre possibilità ci offrono,
ricordarsi di chi ha creato arte , guardarsi attorno superare l’aggregazionismo .
................... insomma credere nell’associazionismo x me vuol dire anche questo.
p.s. odio le virgolette!
"